giovedì 14 aprile 2011

La Chiesa stia vicina agli operai e alle famiglie .

Il Punto.......

Il prossimo primo Maggio si beatificherà Giovanni Paolo II. A Latina stiamo organizzando alcuni eventi: una mostra su Danzica e Solidarnosc (che verrà inaugurata Lunedì prossimo 18 Aprile) e un grande convegno-testimonianza che si terrà il 27 Aprile, sempre a Latina. Sempre il primo Maggio verrà beatificato anche Giuseppe Toniolo, grande economista cattolico........a settembre approfondiremo il Suo pensiero. Questi grandi eventi ci obbligano a rifocalizzare la nostra attenzione sul mondo del lavoro e dell'economia, all'insegna del Magistero della Chiesa che, mai come oggi, è l'unico punto di riferimento e di confronto vero e concreto.
Riportiamo, di seguito, alcuni articoli di riflessione, tratti da "La Discussione".

Ivan Simeone

"Per Bagnasco ci vuole un’attenzione particolare per il mondo del lavoro"


Chiesa e lavoro binomio non solo possibile ma necessario, specie in questo momento di crisi. E nessuno meglio del cardinal Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova e primo presidente della Conferenza episcopale italiana, può essere preso come esempio, vista la sua «attenzione peculiare per il mondo del lavoro». All’illustre predecessore il cardinal Angelo Bagnasco, ha dedicato il suo intervento nel convegno “Giuseppe Siri. Chiesa, cultura, politica da Genova al mondo” che si è svolto ieri all’Istituto “Sturzo”.
Il capo dell’assise dei vescovi ha ricordato i suoi «interventi per salvare fabbriche e aziende» e «per accompagnare tanti operai e le loro famiglie». Questa, ha evidenziato, «é una delle eredità che ha lasciato alla diocesi, e che prosegue con i cappellani del lavoro che egli volle strenuamente». Di questo suo legame con il mondo operaio se ne ebbe prova dopo la morte, quando si videro «le tute blu che si succedevano e sostavano di fronte a quella salma che conoscevano in qualche modo segreto e personalissimo, e che amavano». Di qui l’esortazione a che la Chiesa testimoni «un’attenzione peculiare per il mondo del lavoro» seguendone l’esempio. Bagnasco ha citato, in particolare, gli «interventi per salvare fabbriche e aziende» e «per accompagnare tanti operai e le loro famiglie». Negli anni del suo episcopato fu chiamato molte volte a confrontarsi con il mondo operaio, essendo la città di Genova un polo industriale di valenza nazionale, e a mediare soprattutto tra l’autorità portuale genovese ed i camalli (gli scaricatori del porto), favorendo sempre soluzioni che trovassero un equilibrio tra i diversi interessi. Quando a livello nazionale cessò l’Opera Nazionale Assistenza Religiosa e Morale agli Operai «lui mantenne in diocesi l’Armo, assistenza religiosa agli operai, una scelta unica nell'Italia del tempo che si rivelò e si rivela profetica» permettendo «una presenza dei cappellani del lavoro che tuttora è preziosissima» perché «esprime una particolare vicinanza della Chiesa alla gente là dove vive».
Del cardinal Siri, «universalmente riconosciuto» come un «un grande pastore per Genova» Bagnasco ha ricordato anche la dimensione spirituale: «Affrontava ogni argomento, sia di ordine ecclesiale, sia di ordine civile e pratico, dal punto di vista della fede. Il senso dell’eternità, del destino ultimo era presentissimo in questo pastore della Chiesa». L’attuale presidente della Cei ha invitato a «recuperare questa attitudine interiore»che è stata erroneamente intesa «come estraniamento dalla storia» mentre in realtà «gli dava una chiave interpretativa che lo rendeva più attento». Altra caratteristica di Siri, ha, ulteriormente rilevato Bagnasco, era la «paternità»verso il suo clero: «Tutti noi, seminaristi prima e sacerdoti dopo, sentivamo nel cardinal Siri scorrere tutta la sua paternità» che si esprimeva nella «conoscenza dei suoi preti». Significativo, conclude il porporato, «che egli non mancasse mai, nei mercoledì dell’anno scolastico, dal seminario, dove riceveva i seminaristi che gli chiedevano udienza».

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