domenica 30 giugno 2019

Leggendo & Rileggendo....Un "pizzico" di delusione tra Storia del Fascismo e Nazismo Magico


Storia del Fascismo e Nazismo Magico.....
.....un pizzico di delusione !
di Ivan Simeone

In questi giorni, tra  tra aria condizionata, bibita fresca e caldo africano, ho avuto modo di leggere i due saggi editi dalla BUR "Storia del Fascismo" (Milza-Berstein) e "Hitler e il nazismo magico" di Giorgio Galli. Una vera delusione ! 
Quando impatti in argomenti complessi e delicati come quelli trattati e, perdippiù, distribuiti dal Corriere della Sera, ti aspetti un qualche cosa di nuovo e di coinvolgente culturalmente, un qualche cosa di "alto", ma.....
Premetto che non sono certamente un "titolato" o uno studioso del settore, le mie riflessioni sono quelle di un semplice lettore medio e quindi da prendere per quello che sono.


Sulla "Storia del fascismo" al di là di ripercorrere lo schema tipico di De Felice (consiglio vivamente agli appassionati di storia di leggere l'opera di Renzo De Felice su Mussolini edita da Einaudi), è stata una veloce carrellata che mi è sembrata alquanto rimanere "in superficie". Cercavo un qualche approfondimento ma non sono riuscito a trovarlo. Sicuramente un mio limite.
Si è banalizzato su tutti gli interventi realizzati nel periodo fascista, tutti gli Istituti sociali, la politica architettonica e le politiche educative. 
Si è sminuito tutte le realizzazioni economiche, molte delle quali ancora oggi presenti nella nostra economia e nel nostro modello di Stato....un "gran frullato misto" che mi è sembrato un tantino ipercritico e poco obiettivo, senza nulla togliere agli aspetti tragici e negativi del periodo storico. 
Un Fascismo ridotto "a spettacolo di successo" con allussioni di corruzione e pochezza culturale. Pagine in cui si riusciva ad intravedere, tra le righe, le opere realizzate ma sempre in chiave negativa, sminuite e/o banalizzate. 
Bisogna anche dire che la prima edizione francese di questo saggio risale al 1980e sicuramente rispecchiava la sensibilità politico-culturale del particolare momento storico francese anni 80. 
Oggi, probabilmente, bisognerebbe cercare di avvicinarsi a queste tematiche ed a questi momenti storici forse in maniera scevra da condizionamenti di parte, senza -ovviamente- fare sconti a nessuno.
Sull'argomento, un saggio interessante, è quello edito dalle edizioni Settimo Sigillo  "Viaggio attraverso il fascismo" di Sergio Bonifazi ed il "Dizionario dei Fascismi" Edito da Bombiani.

Mi sono poi buttato a capofitto nella lettura del saggio di Giorgio Galli, docente universitario ed uno dei massimi studiosi delle dottrine politiche; certamente una garanzia di serietà professionale,  sul nazionalsocialismo Magico (sottotitolo: "Le componenti esoteriche del Reich millenario"). Un aspetto questo storicamente molto importante anche se poco conosciuto.
In oltre 300 pagine -sicuramente anche quì la mia ignoranza e la poca sensibilità avrà fatto da regina- ho trovato solamente un unico leitmotiv -se pur interessante- che si ripeteva continuamente senza che io riuscissi ad andare al nocciolo del problema. 
Si evidenziava l'appartenenza a particolari circoli esoterici "irregolari" ma anche quì si è rimasti in superficie.  Certamente interessanti le dinamiche tra i vari gerarchi nazionalsocialisti, i rapporti con i circoli esoterici anglosassoni .....ma perchè non si è andato un pò più a fondo?

Per gli interessati alla tematica, segnalo un saggio che mi ha incuriosito: è il saggio di Renè Alleau, scrittore francese, edito dalle Edizioni Mediterranee, dal titolo "Le origini occulte del nazismo", sottotitolo "Il terzo reich e le società segrete" o, più in generale, il saggio di George L. Mosse "Le origini culturali del terzo reich" per le edizioni del Saggiatore.






giovedì 27 giugno 2019

"MICROCREDITO": OPPORTUNITA' PER FAMIGLIE E PICCOLE IMPRESE !


IL PUNTO

Pubblichiamo l'articolo pubblicato sull'ultimo numero del magazine "La Ruota"-Giugno 2019.

Dalla tradizione cristiana un moderno strumento solidale.

Il “MICROCREDITO” (vero)…
….UNA OPPORTUNITA’ !

Tra speranza e “bufale” il microcredito possibile.
Facciamo il punto. Il ruolo del Rotary

di Ivan Simeone

In questo numero de “La Ruota”, cerchiamo di focalizzare la nostra attenzione su uno degli strumenti di service, più cari al mondo rotariano: il microcredito.
Quando oggi parliamo di questo strumento, parliamo di tutto ma, poi, ci accorgiamo che il termine è alquanto “liquido” e rischia di essere sottoposto a molteplici interpretazioni.
E’ un termine oggi molto (forse troppo) utilizzato, anche a sproposito.
Spesso troviamo forme di pubblicità che promuovono il prodotto di “microcredito” di questo o quell’Istituto bancario e, se poi andiamo ad approfondire, trattasi un normale prestito, contenuto nell’importo, sempre con garanzie. Nulla di più. Qualche eccezione per forme di convenzioni con un qualche Istituto caritatevole.
Ma è questo “Il Microcredito” ? Andiamo per ordine.

Innanzitutto cosa è il microcredito ?

Secondo la definizione della Treccani (edizione rigorosamente on line), è la “concessione di crediti per importi di entità ridotta a piccoli clienti in situazione di povertà, praticato dal sistema delle banche etiche”,  come tutti ormai conosciamo.
Alla ribalta della cronaca è sobbalzato grazie al premio Nobel Muhammad Yunus (il Banchiere dei poveri), con le sue iniziative legate al circuito della Grameen Bank (la Banca del Villaggio). Siamo nel 1976, ma le origini risalgono all’esperienza sociale legata al mondo cristiano.

Già con San Bernardo da Chiaravalle fondatore dei monaci Cistercensi ed ispiratore della regola dell’Ordine Templare, i primi veri banchieri –come ci rammenta il prof. Leonardo Becchetti- si parlava di un utilizzo del “denaro donato”, finalizzato ad un reinserimento sociale. Siamo intorno al 1.100 per arrivare poi al primo Monte dei Pegni ad Ascoli nel 1458. Con il Monte dei Pegni (o Monte di Pietà) siamo alla fine del XV secolo con i frati francescani che si adoperarono per contrastare l’usura dell’epoca. Sono proprio gli Ordini Mendicanti, primo fra tutti quello francescano, che hanno fondato i primi istituti di credito “finalizzati a fornire le piccole somme di denaro necessarie alla sussistenza dei poveri”. Il più antico è quello di Perugia nel 1462.
I Monti di Pietà furono approvati nel 1515 da Papa Leone X con la bolla “Inter multiplices”.
Ancora una volta si evidenzia il ruolo sociale e solidale del mondo cristiano dell’epoca, che va ben oltre alla complessa parentesi avignonese; periodo ancora avvolto in lucci ed ombre di un periodo, quello medioevale, che possiamo considerare dal 500 al 1500, secondo il medievalista Le Goff, anche se la storiografia ufficiale lo colloca a partire dall’anno 1000.
Giusto per la cronaca, i Monti di Pietà furono poi “spogliati” dalle truppe Napoleoniche intorno al 1796….ma questa è un’altra storia.
Sull’uso del denaro è interessante approfondire il saggio di Jacques Le Goff , “Lo sterco del diavolo”, sul ruolo e sulla visione del “soldo” all’epoca del medioevo, questo medioevo tanto vituperato a sproposito ma culla e bozzolo del nostro quotidiano.

Ma quante sono le forme e le diverse modalità di microcredito ?

Molte le opzioni ma vi è un unico denominatore che possiamo sintetizzare con la definizione del Prof. Leonardo Becchetti ovvero ““meccanismo di finanza socialmente orientata con caratteristiche di mutualismo e solidarietà..”, orientato verso quei soggetti più deboli e che non hanno le famose “garanzie” per poter accedere al sistema creditizio ordinario.
Spesso, tramite iniziative legate alle Istituzioni, vi sono forme di piccoli prestiti agevolati per i giovani che vogliono avviare piccole attività produttive e/o legate all’imprenditoria femminile, giovani o per particolari categorie svantaggiate.
Tali erogazioni avvengono per tramite di Enti legati alle regioni o particolari Istituti creditizi di scopo, come ad esempio l’attività dell’Artigiancassa Spa o della Banca etica.

Quando si parliamo di microcredito entriamo nell’ambito della “finanza etica” e qui si apre tutto un interessantissimo mondo.
Una cosa deve essere chiara a tutti. Questi strumenti non sono la panacea della crisi economica, non sono “la soluzione”, ma certamente uno strumento per intervenire direttamente e concretamente su situazioni di emergenza e di disagio; strumento che aiuta la coesione sociale, strumenti legati al concetto di sussidiarietà (altra nozione cristiana) e a quello della finanza etica che va a coniugare il profitto con un rendimento “sociale”. A livello figurativo, scusate la semplicità, il microcredito ha lo stesso compito che nehli ospedali hanno i pronto soccorso: dare risposte veloci ed immediate, per poi intervenire in maniera organica sul problema e risolverlo.

Nella tradizione si individuano cinque diverse forme di microcredito: il microcredito tradizionale informale, prestiti di gruppo ovvero quelli con una forte valenza mutualistica come i fondi rotativi e le tontine, i piccoli prestiti erogati dai normali Istituti di credito, i crediti cooperativi e il microcredito moderno

Il nostro ordinamento….

Nel nostro ordinamento, il microcredito (quello vero e normato) è regolamentato dal TUB (testo unico bancario, articoli 111 e seguenti) e prevede importi con un tetto massimo di 25 mila euro, non assistito da garanzie reali, finalizzato all’avvio o allo sviluppo di iniziative imprenditoriali o all’inserimento nel mercato del lavoro e accompagnato da servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio. Riferimento istituzionale è l’ Ente Nazionale del Microcredito, ma non pochi sono i soggetti privati che si muovono in tale ambito, come la Fondazione Grameen Italia che vede il microcredito come un vero processo sociale basato sull’impegno personale, CONFIDI di garanzia rivolti alle start up ed alle piccole microimprese del mondo dell’artigianato in primis, il Microcredito Italiano Spa e diversi Istituti bancari.
 
Le iniziative del mondo Rotary

Il Rotary International è presente a pieno titolo in queste dinamiche di promozione sociale, principalmente per il tramite della nostra “Fondazione Rotary”, in ossequio al principio di service che da sempre lo distingue.
Molti Club singolarmente e Distretti operano con progetti che interagiscono direttamente con la metodologia del microcredito e della micro finanza, spesso in partenariato con Istituti finanziari e/o di cooperazione internazionale. Anche nel nostro Distretto Rotary 2080 abbiamo avuto, negli anni scorsi, una qualche “attenzione” sulla materia.

In particolare il Rotary opera per tramite del gruppo di Azione Rotariana denominato “Microfinanza e Sviluppo comunitario” ( http://ragm.org) con numerosi progetti e azioni di intervento diretto e concreto sui territori internazionali, nonché una azione di informazione e di contatto con le più affidabili realtà di micro finanza locali.

Il nostro “Rotary Club Latina”, segue da tempo la tematica. Nel 2007 (Presidente del Club era Galileo Costanzo), con l’amico rotariano Giancarlo Scala parlai dell’esperienza di Yunus, per poi riaccendere i riflettori sulla tematica nel 2015 anche in vista di un progetto distrettuale, poi arenatosi.

Da rilevare come, in un congresso sulla riqualificazione di bilancio del 2008, organizzato dal sottoscritto presso l’Università di Latina, dove il Prof. Maurizio Berruti, evidenziò l’importanza del microcredito e della micro finanza in genere a sostegno delle piccole imprese, con un sistema sinergico tra Camere di Commercio, Istituti bancari, Consorzi di garanzia fidi e Associazioni di categoria datoriali, strumento essenziale anche per contrastare il fenomeno dell’usura e per far emergere la piaga del lavoro sommerso, il tutto accompagnato da una intensa attività formativa finalizzata ad un corretto approccio con il mondo del credito. Un esempio di “best practice”.

Ovviamente bisogna sempre stare attenti alle numerose “bufale” che girano sul mercato, principalmente mezzo web o per tramite del famoso “amico dell’amico” che ha in tasca la soluzione miracolosa al problema di turno. Attenzione. Bisogna sempre verificare con chi si tratta e ad Istituzioni autorevoli, professionisti “certificati” iscritti ad Ordini professionali e che siano espressione di Istituti bancari, Enti riconosciuti o primarie Associazioni datoriali, firmatarie di contratti nazionali e ben conosciute sul territorio.

 

Dove orientarsi ?

      “Il microcredito”di Leonardo Becchetti, Ed. Il Mulino
      Il Banchiere dei Poveri” di M. Yunus, Ed. Feltrinelli
      “Benedetta Economia” di Luigino Bruni, Ed. Città Nuova
      L’ Economia di comunione” di Chiara Lubich, Ed. Città Nuova
      “Lo sterco del diavolo” di J.Le Goff , Ed. Laterza

·         www.grameenitalia.it
·         www.bancaetica.it
·         www.microcredito.gov.it
·         www.artigiancassa.it
·         http://ragm.org

martedì 11 giugno 2019

Controcorrente / Libri & Società


IL VALORE DIVINO

DELL’UMANO

Una “sferzata” scritta per i giovani…ma non solo !

Andando a curiosare nella mia libreria, che certamente possiamo definire “controcorrente” vista la cultura dominante, ho ritrovato una delle letture  scomode per certi aspetti.

Mi riferisco al saggio di Jesùs Urteaga Loidi, scrittore, sacerdote, già direttore della rivista Mundo Cristiano e curatore di diverse rubriche televisive spagnole, che ha dato alle stampe “Il valore divino dell’umano”, per le Edizioni ARES di Milano. 
Un saggio scritto da un sacerdote all’ora giovane (parliamo di una prima edizione italiana datata 1985 che richiama quella spagnola degli anni 50) e rivolto ai giovani; anche ai giovani “con i capelli grigi” che continua ancora oggi 2019, ad essere pubblicato e letto.

Un saggio sempre attuale, anzi…oggi più che mai attuale visti i tempi che viviamo, tempi pregni di un relativismo finalizzato a se stesso. 
Una lettura che può essere fatta anche con occhi certamente laici, una lettura che ci porta certamente a riflettere; una “sferzata” scomoda e certamente apparentemente“inattuale” ma che segna una strada precisa di impegno valoriale oggi non comune.

E’ un saggio per “inquieti e per i ribelli”. Un saggio che chiama ad una responsabilità personale e non dolciastra o bigotta. 
“La tesi dell’autore, in estrema sintesi come ci evidenzia nell’introduzione Cesare Cavalleri, direttore della prestigiosa rivista “Studi Cattolici”, è questa: chi vuol essere cristiano deve innanzitutto essere uomo e non sarà mai cristiano se non si decide ad essere santo”, un impegno costante, minuzioso e quotidiano senza compromessi.

Puoi continuare a pensare –ci dice l’autore- che la vita non sia che una passione inutile ? La vita è un gioco meraviglioso nel quale vincono sempre gli innamorati , gli audaci, gli ambiziosi. Non vi è niente di inutile nella vita. Le contrarietà, gli ostacoli, le difficoltà, tutti avvenimenti che, secondo il sentire generale delle persone, andrebbero valutati con il segno – nella lotta per la vita, li possiamo trasformare nel segno +, tracciando fortemente la verticale del nostro più ardente desiderio….”

Una sfida per ognuno di noi.

(Articolo pubblicato sul magazine "la Ruota"
Aprile 2019)

I.S.