lunedì 31 gennaio 2022

Una riflessione per un nuovo "spazio politico" ....

 Quale visione “sociale” dell’economia

e della politica ?

 

Latina – Diciamolo subito. Come Italiani siamo veramente fortunati e riusciamo sempre a “cadere in piedi” e poi correre più veloci di prima.

Oggi la guida del “Paese Italia” è in salde mani con il Presidente Mattarella (a cui tutti noi dobbiamo solamente dirgli Grazie), il Presidente del Consiglio Draghi ed il Presidente della Corte Costituzionale Amato, grande costituzionalista e con una autorevole esperienza politica alle spalle. Da notare che sono tutti Uomini formati nella così detta “Prima Repubblica”, tanto (ieri) denigrata ed oggi …..

Abbiamo una guida solida, nonostante l’inconcludente azione dei nostri politici che sono riusciti, ancora una volta (tranne qualche rara eccezione) a dimostrare una incapacità di mediazione e di sintesi, aspetti essenziali per chi vuole “segnare il passo” di una comunità. Proprio la moderazione, il dialogo, la sintesi sono le qualità che oggi mancano ai nostri politici.

Un grande Santo spagnolo dei nostri tempi, diceva sempre che la crisi del mondo era crisi di Santi; parafrasando (sperando che non mi arrivi una saetta) potremmo tranquillamente dire che la crisi della politica è crisi di Leader. Mancano veri Leader preparati e autorevoli.

La visione che la politica ci sta dando non è certamente una delle più autorevoli.

Abbiamo visto il teatrino non certo edificante dell’elezione del Presidente della Repubblica e registriamo una situazione economica reale che non aiuta le piccole imprese familiari, le attività produttive “di prossimità”, i corpi sociali e le stesse Organizzazioni economiche di rappresentanza.

Si sta prefigurando un pericoloso scollamento tra la politica e le esigenze della gente di tutti i giorni.

Con difficoltà oggi intravediamo punti di riferimento solidi. Assistiamo a dinamiche politiche basate sull’oggi, una politica che non progetta, non forma, non guarda ai processi futuri di sviluppo e di crescita…una politica dell’oggi che lascia interdetti al di là delle personali convinzioni ideologiche (se ancora si può parlare di ideologia); partiti che sono utilizzati ormai solo come taxi, per raggiungere la sedia di turno, privi di tensione ideale.

Abbiamo necessità di “nuove prospettive” economiche e sociali che siano solide, condivisibili ed efficaci. Abbiamo necessità di moderazione e professionalità, di politiche concertate. Sentiamo l’esigenza di un nuovo “spazio politico”.

Nei giorni scorsi, dalle pagine del quotidiano Avvenire (mercoledì 26 gennaio), il Prof. Stefano Zamagni, uno dei padri del neonato Movimento politico di area cattolica “INSIEME” www.politicainsieme.com, ha firmato un lungo articolo –“L’economia fraterna contro il darwismo sociale”- con cui presentava il nuovo saggio, vero Manuale economico, dal titolo “Lezioni di storia del pensiero economico”, edito da “Città Nuova” a firma dei Professori Luigino Bruni, Paolo Santori e lo stesso Stefano Zamagni, tutti riferimento della Scuola di Economia Civile. Lezioni per comprendere e avere una lente con cui interpretare gli accadimenti ma anche accendere i riflettori su una “Economia Civile” che vede come punto di riferimento la Persona e non l’individuo.

Una linea di pensiero economica che risale ad Antonio Genovesi ed alla prima cattedra universitaria di Napoli sull’Economia civile istituita nel 1753. Un’ Economia civile che pone essenziale il concetto di Comunità e di Corpi intermedi della società, che si vanno ad aggiungere allo Stato e al Mercato.

Da qui si sente l’esigenza di una nuova visione politica ed economica che valorizzi anche le dinamiche delle imprese familiari, le attività di prossimità, il “saper fare” della nostra tradizione artigianale, oggi in via di estinzione. Un’azione politica e amministrativa che parta dalle nostre Comunità locali, dagli Enti locali.

Tutto ciò necessità di un approccio politico che sia maggiormente riflessivo e si rapporti ai problemi del quotidiano in una lo

gica propositiva e non di scontro perenne.
La politica degli “opposti” non sta dando i risultati che molti speravano e bisogna guardare ad una politica del dialogo e della coerenza; come ci evidenzia Papa Francesco nel documento -Noi come cittadini Noi come popolo- (Buenos Aires 16 ottobre 2010), “La riuscita di una cultura dell’incontro che privilegi il dialogo come metodo, la ricerca condivisa di consensi, di accordi, di ciò che unisce invece di ciò che divide e contrappone, è un cammino che dobbiamo percorrere”.

Ivan Simeone

 

 

 

mercoledì 12 gennaio 2022

Verso il primo Congresso regionale di "INSIEME" del Lazio

 Una “testimonianza attiva”

tra Movimento politico e Hub sociale

Verso il primo Congresso regionale del Lazio di “INSIEME”

 Una riflessione di Ivan Simeone

Il prossimo 15 gennaio, pandemia permettendo, a Frosinone si celebrerà il primo Congresso regionale del Lazio di “INSIEME”, il Movimento politico nato il 5 novembre del 2019 con il lancio del Manifesto politico e costituitosi in Partito nell’ottobre del 2020.

E’ certamente un momento importante poiché la nascita di un nuovo soggetto politico sul territorio può rappresentare quella novità progettuale e valoriale che potrebbe, uso il condizionale, essere e fare la differenza.

Ma cosa è “INSIEME”? Come muoversi? Quali Valori portare avanti?

“INSIEME”, a mio avviso, pur essendo formalmente “Partito” deve essere principalmente “Movimento politico” con un DNA ben radicato nel Magistero sociale della Chiesa Cattolica. Una metodologia operativa da “Movimento”, altrimenti rischia una falsa copia di realtà ben più solide e con una storia ben più radicata. Movimento di testimonianza valoriale e pragmatico nelle scelte, senza cedere su quei “Valori” che per il cattolico non sono negoziabili. Non uno dei tanti “cespugli” centristi ma un vero Hub politico e sociale, che punti a interconnettere le varie esperienze sui nostri territori e lavorare per un unicum.

Non bisogna omologarsi al “politicamente corretto”. Occorre fare in modo che sui territori la gente si chieda: “ma questi chi sono? cosa vogliono?” Essere “scandalo positivo” per attrarre con proposte culturali forti che si devono tradurre in proposte politiche.

Più volte si è detto che “INSIEME” ha tre riferimenti fondanti: la Costituzione italiana (oggi spesso tirata per la giacchetta da una parte come dall’altra), il Partito Popolare Europeo e, primo fra tutti, il Magistero sociale. Questo è il biglietto da visita.


In un saggio a firma di Hans Urs von Balthasar e Luigi Giussani, “L’impegno del cristiano nel mondo” –che invito a tutti di leggere e rileggere-, edito dalle edizioni Jaca Book, saggio che lessi da ragazzo per la prima volta negli anni ottanta e ancora oggi vado a “sfogliare”, fa comprendere quale è il nostro ruolo nel quotidiano e, quindi, nel politico; essere “semplicemente” lievito. Il lievito in se stesso non è il nulla, inserito nella pasta è il tutto. Noi dobbiamo inserirci nella società, nella politica, non stare alla finestra –come ci esorta Papa Francesco- e compenetrare le strutture….”il cristiano ha il compito di compenetrare le strutture finite con lo spirito infinito di amore e di redenzione, anche se esse opporranno sempre totale resistenza a questa compenetrazioneIl modello sperimentato di comunità cristiana all’interno della più vasta comunità umana, sarà una specie di faro: bisogna andare in questa direzione, attendere a questi valori, per ridare vita alle strutture dall’interno…”

sono parole di von Balthasar che devono farci riflettere.

Come cristiani dobbiamo rimboccarci le maniche ed operare !

Non dobbiamo inventarci nulla. La nostra strada è tracciata dal Magistero sociale; dobbiamo “solo” percorrerla e INSIEME può essere la Compagnia, la Comunità politica di riferimento. Per usare una figura cara a Tolkien, “INSIEME” può essere la nostra “Compagnia dell’Anello”.

Molti vorrebbero un non-impegno dei cattolici nel politico, vorrebbero uno sdolcinato senso cristiano rinchiuso nel profondo delle sacrestie ma questo non è possibile. Il Cristianesimo è missionario, il Cristianesimo è testimonianza personale e di comunità “nel quotidiano”.

L’agire quotidiano, il lavoro, l’impegno professionale, l’Istituto della Famiglia ……sono tutti aspetti squisitamente “politici”.

Ovviamente per operare in maniera pragmatica bisogna essere organizzati e strutturati. Dobbiamo avere realtà che sappiano e che possano dialogare con il mondo produttivo e sindacale, dobbiamo essere organicamente presenti nel mondo dell’educazione e della formazione, strutturati nella comunicazione. Bisogna essere professionalmente ordinati e predisporre un network politico diffuso sul territorio.

Scuola, mondo delle imprese familiari, commercio di prossimità e artigianato, economia locale, partite IVA, mondo del lavoro e sindacale, Terzo Settore …. Sono questi ambiti politici cui bisogna operare con competenza. Senza fare voli pindarici ma operare lì dove si è già presenti. Mattone dopo mattone.

Oggi si sente la necessità di una politica che realmente rappresenti gli interessi diretti delle categorie sociali; politica come rappresentanza degli interessi diffusi e ricreando un rapporto diretto tra eletti ed elettori.

Bisogna essere gli scalpellini del 2020, gli artigiani della politica: passo dopo passo, pezzo dopo pezzo, innalzare le nostre piccole cattedrali.

Non vi può essere spazio per il pressapochismo.

Uno dei punti focali è la “Sussidiarietà Circolare”, come elaborata dal Prof.Stefano Zamagni e dalla Scuola di Economia Civile, una azione a partire dagli Enti locali che vede il sociale, il Terzo Settore seduto al fianco dell’Istituzione locale e al privato per elaborare congiuntamente progetti e renderli operativi a beneficio di tutta la Comunità locale.

L’impegno dei cattolici popolari e democratici ha avuto negli anni passati diverse esperienze importanti. Rammento quella del “Movimento Popolare” degli anni 80 o l’esperienza romana di “Presenza 80” con la FIDAE di Fratel Giuseppe Lazzaro.

Ora è il tempo di nuove sintesi d’azione politica. “INSIEME” può essere quello “strumento operativo” per meglio testimoniare un comune sentire. Un’azione politica inclusiva ma fedele nei propri Valori.