sabato 19 settembre 2020

Tra matematica e "giogo pretesco"

Come cattolico dico "grazie" a Piergiorgio Odifreddi.....

 

Questa mattina ho acquistato il nuovo quotidiano "Domani" e, sfogliandolo, tra i numerosi interessanti servizi di analisi e commenti, mi sono imbattuto in un articolo del matematico  Piergiorgio Odifreddi, docente universitario grande uomo di cultura, matematico, scrittore che stimo e, devo essere sincero, mi affascina nelle sue disquisizioni ed interventi. Uomo di cultura che alterna ed interseca la Sua profonda cultura matematica con un profondo sentimento anticattolico. Proprio qualche tempo fa, al Rotary di Latina ho avuto il privilegio di ascoltarlo e, come cattolico, devo dirgli sinceramente GRAZIE.

Lo devo ringraziare perchè ogni volta che leggo un Suo autorevole articolo anticlericale, corro ad approfondire, leggo, cerco di documentarmi al meglio (non sono uno studioso ma un semplice lettore tra i tanti) ed ogni volta ne esco sempre più rafforzato nella mia Fede e nel mio cercare, tra mille difficoltà, di vivere il mio "essere cattolico".

Nell'articolo pubblicato dal titolo "A 150 anni da Porta Pia non siamo ancora liberi dal giogo pretesco", il Prof Odifreddi auspica una nuova "liberazione culturale" (ma forse idealmente anche territoriale e materiale) dalla Chiesa....che dire.... siamo nel 2020 e certe posizioni culturali, certamente stimolanti e sugestive, potrebbero apparire un tantino anacronistiche. 

La Chiesa, nella Sua accezione più ampia, non mi sembra un corpo monolitico ma sempre in continua trasformazione nei suoi aspetti contingenti (certamente non di Fede) e deve adattarsi al quotidiano ed ai momenti storici che si vivono. Oggi, proprio grazie alla "liberazione di Porta Pia" la Chiesa è legittimata a parlare con tutti scevra da posizioni di un potere temporale che era anacronistico. Inoltre mi sembra che con Papa Francesco la Chiesa stia saggiamente guardando oltre.

Interessante anche l'accostamento che l' Autore dell'articolo fa con "l'impianto della cultura fascista" che, a Suo dire, ancora oggi imperversa nel nostro Paese con l'impianto del Codice Rocco, la scuola di matrice gentiliana ed il concordato Chiesa- Stato....ma, forse, il "pateracchio" culturale del nostro tempo è proprio questo: oggi l'impianto di cui parla il Prof Odifreddi è stato parzialmente smantellato, corretto, sbriciolato senza però costituirne uno nuovo .... forse perchè ieri -al di là degli aspetti meramente ideologici- avevamo uomini di cultura maggiormente rappresentativi rispetto ai nostri tempi ? Chissà ....

Comunque rinnovo al Prof. Odifreddi i ringraziamenti per i Suoi sempre stimolanti ed interessanti articoli.

Ivan Simeone



lunedì 7 settembre 2020

Referendum 20 e 21 Settembre: perchè Votare NO !

Referendum Costituzionale: Perché VOTO NO !

Si vuole allontanare sempre di più il cittadino da chi governa…..

Oggi manca una Vision politica inclusiva e “Alta”.

"La nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere".  (Pietro Calamandrei)

Cari amici,

il prossimo 20 e 21 settembre vi sarà il referendum costituzionale e dobbiamo scegliere se abolire o meno il numero dei parlamentari.Questo è il quesito ufficiale ma in gioco vi è ben altro. Premesso che il referendum non avendo alcun quorum, ogni maggioranza (pur minima che sia) avrà valore decisionale, il problema è che sull’emozione dell’antipolitica tutti veniamo sospinti a votare SI, facendo un grande errore

.Crediamo di "alleggerire" i costi della politica e di rendere più governabile il Paese con meno parlamentari ma....attenzione che in gioco vi è tutto l'impianto del rapporto democratico e della rappresentanza tra il cittadino e la politica. Il “politicamente corretto” vuole aumentare il distacco dai cittadini alla politica e, di fatto, vi è l’intento (non dichiarato) di limitare il ruolo dei corpi intermedi e relegare la politica a lobby interne alle singole segreterie di partiti, svincolandole –di fatto- dalla volontà popolare. Ancora una volta si vuole destrutturare la Costituzione Italiana riducendola ad uno “spezzatino” facendogli perdere quel ruolo guida voluto dai nostri Costituenti. La diminuzione del numero dei parlamentari porterà, ovviamente, ad un aumento di funzionari e dell’apparato burocratico parlamentare con un ovvio aumento dei costi reali dell’apparato. Molti costituzionalisti si sono espressi CONTRO questo referendum sostenendo le ragioni del NO. Il vero problema è la professionalità dei nostri politici e non il numero ed i costi reali dell’apparato politico; costi di prebende e dell’apparato parlamentare. Altro problema da evidenziare è la mancanza di una “alta” formazione politica, espressione di Valori e Ideali, che porti il parlamentare a rappresentare valori e comunità e non la singola segreterie del proprio partito politico. Se dovesse vincere il Si (come molti auspicano) vi sarà il rischio di una nuova oligarchia parlamentare; pochi parlamentari che non hanno il rapporto con l’elettore, con il cittadino e la rappresentanza democratica in mano sempre più ai singoli partiti.Se si vogliono modernizzare le Istituzioni, allora si faccia (si abbia il coraggio di fare …) una vera riforma generale della Costituzione, ma la Politica di oggi è in grado valorialmente e idealmente di operare in tal senso ?   La Costituzione della nostra Repubblica del 1946, nacque da un grande lavoro di sintesi tra forze popolari e liberali che avevano alle spalle esperienze, professionalità, Valori e sensibilità politica ed ideale, “costruendo” una “Carta” guardando al futuro del nostro Paese. Oggi si ha l’impressione che si voglia modificare la costituzione per poltrone e potere senza una Vision “Alta” e generale. Una analisi attenta sulle ragioni del NO -che consigliamo di andare a leggere-  è stata elaborata dal Centro Studi Livatino (https://www.centrostudilivatino.it/?s=riforma+costituzionale) e dal Comitato di 183 costituzionalisti (https://www.huffingtonpost.it/entry/referendum-183-costituzionalisti-dicono-no_it_5f436563c5b697824f9ab4fc) , solo per citare alcune posizioni autorevoli. Ma se andiamo a qualche anno fa, nel 2016, già ci “provarono” con la proposta di revisione Renzi-Boschi e anche lì vi furono autorevoli interventi a sostegno della Costituzione di giuristi come il Prof. Pace, il Prof. Bonci e moltissime altre autorità del mondo giuridico. Il Referendum del 20 e 21 settembre è un altro “tassello” di un disegno che vuole il cittadino sempre più lontano dalla politica attiva e dai centri decisionali; dopo il caos generato con le Provincie e quello delle Camere di Commercio ora si vuole attaccare la rappresentanza democratica. Per tutto questo voterò “NO”.....anche se temo che sarà una posizione "controcorrente" ma, a volte, bisogna avere il coraggio morale e culturale.

Ivan Simeone