mercoledì 13 aprile 2022

1/MICROCREDITO: COME ACCEDERVI ?

 Il Microcredito: come accedervi?

Articolo pubblicato sul quotidiano online "Latinacorriere.it"

di Ivan Simeone

Direttore CLAAI Assimprese / Tutor di Microcredito

Come accedere al Microcredito? Dove rivolgersi? A chi conviene? Sono tutte domande cui non sempre è facile trovare una risposta precisa. Se precedentemente abbiamo visto le origini del microcredito, oggi vediamo la sua concreta operatività. Nei giorni scorsi abbiamo anche tenuto un webinar su come accedervi e lo si può andare a vedere sulla pagina Facebook della “CLAAI Assimprese” (https://fb.watch/clbKFLwoCh/) un vero tutorial sulla materia.  Come si evidenziava precedentemente, quando si parla di “microcredito” si parla di tutto e di niente, se non si fa riferimento alla vigente normativa in essere. Molto spesso lo si identifica con “piccoli prestiti” ma non è così.

Il microcredito “vero” è regolamentato dalle normative e lo Stato italiano è uno dei pochi (se non l’unico) ad avere una regolamentazione precisa di questo importante strumento finanziario. La normativa di riferimento è l’ex art. 111 del TUB, il Testo Unico Bancario e il Decreto del MEF del 17 ottobre 2014 n 176. E’ questa la cornice normativa di riferimento e un punto essenziale è l’Ente Nazionale per il Microcredito (www.microcreditoitaliano.org), Ente pubblico non economico con funzioni di “ente coordinatore nazionale con compiti di promozione, indirizzo, agevolazione, valutazione e monitoraggio egli strumenti microfinanziari promossi dall’Unione Europea nonché delle attività microfinanziarie realizzate a valere suo fondi dell’Unione europea”.

L’ Ente Nazionale regola anche tutta l’attività dei “Tutor” che sono l’elemento essenziale di questo strumento e che devono essere iscritti in un apposito elenco che si può consultare sempre sul sito dell’Ente Nazionale Microcredito. E’ proprio il ruolo e la figura del Tutor che fa la differenza tra ciò che è e che non è microcredito…. Una figura professionale regolamentata e vigilata che deve accompagnare il neo imprenditore sia prima l’erogazione del finanziamento che dopo nei primi anni dell’attività aziendale.

Il microcredito rientra nel mondo della microfinanza ed è un piccolo prestito che si può dare (a precise condizioni) a coloro che necessitano di un capitale ma non hanno particolari garanzie e quindi non possono accedere al credito tradizionale. In particolare a nuove imprese che ancora non hanno bilanci depositati o a coloro che hanno appena avviato l’attività e necessitano di un supporto finanziario. Il finanziamento erogato deve necessariamente essere accompagnato da una azione del Tutor di assistenza e monitoraggio, Tutor che sono “Operatori in servizi non finanziari ausiliari di assistenza e monitoraggio per il microcredito”.

E’ un finanziamento garantito dallo Stato per tramite del Fondo centrale di garanzia, per una determinata percentuale (solitamente 80% per le imprese) e non può essere accompagnato da “garanzie reali” ma solamente garanzie personali

L’operazione viene seguita dal Tutor che deve essere “certificato” dall’ Ente Nazionale del Microcredito ed è questo che dovrà seguire l’imprenditore alla stesura del business plan nella sua completezza (aspetti commerciali, concorrenza, piano degli investimenti, prospetto dei ricavi, cash flow finanziario…) ma anche di accompagnarlo ad affrontare eventuali problematiche nel corso dei primi anni di attività. Come vedete non è solo un piccolo finanziamento, ma un vero “accompagnamento” che dura nel tempo. Il microcredito è sia rivolto alle imprese (microcredito imprenditoriale e rurale) che alle persone/famiglie (microcredito sociale).

Chi può accedere al “microcredito d’impresa”?

La nuova legge di Bilancio 2022 ha ampliato le disposizioni ma ad oggi ancora non sono operative. Nei prossimi mesi si potrà erogare anche alle SRL fino a 100 mila euro e 75 mila per altre casistiche d’impresa, durata fino a 15 anni e via alcune limitazioni. Questa la normativa ma personalmente ho molti dubbi di operatività. Se già oggi è difficile far accettare da istituti di credito le normali operazioni, figuriamoci con importi più elevanti. Ma è una opinione puramente personale. Vedremo.

Oggi possono accedere al microcredito imprenditoriale

·      Lavoratori autonomi / Professionisti titolari di partita IVA da non oltre 5 anni e con massimo 5 dipendenti

·       Imprese individuali titolari di partita IVA da non più di 5anni e con massimo cinque dipendenti;

·    Società di persone, società tra professionisti, srl semplificate, società cooperative titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo dieci dipendenti;

·    Le imprese devono aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la richiesta di finanziamento o dall’inizio dell’attività, se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di massimo 300.000 euro, ricavi lordi fino a 200.000 euro e livello di indebitamento non superiore a 100.000 euro;

Possibilità, con altra procedura, di sostenere imprese agricole con il Microcredito rurale.

Il prodotto finanziario

·         Mutuo chirografario a tasso fisso o variabile

·         Massimo € 40 mila con possibilità di arrivare fino a € 50 mila

·         80 % garantito dal Fondo Centrale e solo il 20% con fideiussione personale

·         L’impresa viene seguita da un Tutor ufficiale dell’Ente Nazionale Microcredito

·         Durata massima 84 mesi con possibilità di 12 mesi di preammortamento

Finalità dei finanziamenti

·      Acquisto di beni (incluse le materie prime necessarie alla produzione dei beni o servizi e le merci destinate alla vendita) o servizi connessi all’attività

·         Pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti o soci lavoratori

·         Sostenimento dei costi per corsi di formazione aziendale

Come accedere al microcredito?

Per poter accedere al microcredito i percorsi sono essenzialmente due: o rivolgersi direttamente ad un Tutor (verificare sempre che sia iscritto nell’elenco dell’Ente Nazionale Microcredito, basta andare sul sito) che poi avvierà tutto l’iter, o rivolgersi all’ Ente Nazionale di Microcredito o ad uno dei soggetti finanziari abilitati dalla Banca d’Italia (anche qui trovate tutto sul sito governativo per non avere spiacevoli sorprese dopo) che poi vi assegnerà un Tutor e al via l’istruttoria.

La nostra Associazione è convenzionata direttamente con l’Ente Nazionale del Microcredito e con il Microcredito d’Impresa Spa. Informazioni e supporto si può avere contattando credito@claai-assimprese.it o andando sul sito www.claai-assimprese.it.

Attenzione ad alcuni aspetti pratici, vere “istruzioni per l’uso”.

Essendo il microcredito, di fatto, un finanziamento che viene erogato sull’idea imprenditoriale, bisogna fare molta attenzione a tutti gli aspetti che precedono la presentazione della pratica. Ancor prima dell’azione del Tutor (il cui supporto e consulenza è fondamentale) bisogna “mettere a terra” il proprio sogno d’impresa.

Noi, come CLAAI Assimprese, partiamo da una prima analisi mediante uno o più colloqui, business model per poi arrivare ad un vero Business Plan strutturato e approfondito che dovrà meglio supportare il lavoro del Tutor che dovrà predisporre tutto il progetto e avviare l’istruttoria di richiesta del finanziamento. A volte mi capita di ricevere giovani e meno giovani che mi portano due conti e una paginetta di progetto commerciale…. Non ci siamo! Bisogna fare un lavoro serio ed approfondito. Il microcredito non è un bancomat.

Si finanzia l’idea ed il suo piano finanziario ipotetico. Ecco che deve essere realizzato passando da una analisi di progetto, del mercato, aspetti commerciali e della concorrenza, i CV degli imprenditori fino ad arrivare ad un piano finanziario dettagliato minimo a tre anni analizzando anche le possibili criticità e rischi. Per finire è importante (anche se ufficialmente non necessario) avere una minima disponibilità di risorse finanziarie da inserire di proprio nel progetto dell’impresa; il ragionamento della banca/Istituto finanziario è semplice: se il neo imprenditore ci rischia di suo, anch’io rischio con maggiore serenità. Il ruolo del Tutor è fondamentale. E’ la prima persona che vi valuterà e valuterà se ci sono o meno le premesse professionali, commerciali e finanziarie per avviare tutto l’iter. Il vero impegno non è solamente dopo aver “aperto” l’attività, ma predisporre al meglio tutta la fase di progettazione, analisi e messa a terra. Buona impresa a tutti.

 

lunedì 7 febbraio 2022

"CLAAI Assimprese" per la Solidarietà sul territorio....

CLAAI Assimprese Lazio Sud  "AMICO POINT" della Fondazione Banca delle Visite Onlus.

CLAAI Assimprese Lazio Sud sostiene la Fondazione Banca delle Visite Onlus, iniziativa solidale che offre una attività solidale sanitaria per famiglie in difficoltà. Oggi, il Comune di Latina ha sottoscritto un importante protocollo di collaborazione con la Banca delle Visite garzie all'iniziativa degli imprenditori della CLAAI di Latina. Erano presenti alla sottoscrizione del protocollo il Sindaco di Latina Damiano Coletta, l'Assessore al welfare e Vice Sindaco Francesca Pierleoni, la Presidente della Fondazione Banca delle Visite Onlus Michela Dominicis, Giorgio Catone e il Direttore CLAAI Assimprese Ivan Simeone.

Segue il Comunicato ufficiale del Comune di Latina:



Questa mattina è stato sottoscritto il protocollo tra il Comune di Latina, Assessorato al Welfare, e la Fondazione Banca delle Visite Onlus che gestisce il progetto solidale “Banca delle Visite”. Erano presenti il Sindaco di Latina Damiano Coletta, la Vice Sindaco e Assessora al Welfare Francesca Pierleoni, la Presidente della Fondazione Michela Dominicis e il Direttore della “CLAAI Assimprese” Ivan Simeone, promotore dell’iniziativa e “Info Point” di “Banca delle Visite” a Latina.

L’iniziativa nasce dall’idea del “caffè sospeso” di tradizione napoletana, immaginando di donare visite specialistiche sospese, al posto del caffè. La Fondazione Banca delle Visite raccoglie infatti donazioni di privati cittadini e aziende, grazie alle quali può sostenere visite mediche specialistiche per persone bisognose che chiedono aiuto.

«Con questo progetto – ha detto il Sindaco Damiano Coletta – continuiamo a prenderci cura in maniera concreta della nostra comunità a partire dalle fasce più fragili. Ringrazio la Fondazione e CLAAI Assimprese, il Comune di Latina farà la sua parte in questo circuito virtuoso». «Abbiamo aderito – ha osservato l’Assessora Pierleoni – perché siamo convinti che sia una iniziativa estremamente utile per la collettività. Il Comune si interfaccerà con la Fondazione attraverso i Servizi Sociali, faremo attività di informazione con le persone potenzialmente interessate utilizzando la nostra rete di presa in carico e forniremo tutto il supporto necessario a chi, una volta verificati i requisiti di accesso, avrà bisogno di richiedere una visita». 

«Sono molto felice di suggellare oggi una sinergia fatta di collaborazione e impegno a favore di un tema importante come la tutela della Salute, dove istituzioni e associazioni, nei rispettivi ambiti di competenze, dimostrano di saper collaborare tra di loro, con l’obiettivo comune di assicurare il diritto alla salute uguale per tutti», ha dichiarato la Presidente della Fondazione, Michela Dominicis.

Con la Banca delle Visite si vuole dare la possibilità di curarsi in modo rapido a chi ha necessità di ricorrere alla sanità privata ma non ne ha le possibilità economiche. L’auspicio è che dalla firma di questo protocollo scaturiscano ulteriori connessioni con tutta la cittadinanza, le strutture sanitarie e aziende locali, in modo che ognuno possa offrire il proprio contributo, con una donazione, un’iniziativa solidale, una visita dedicata, per alimentare il circolo solidale in modo concreto e continuativo nel tempo.

Sia per donare che per chiedere aiuto è semplicissimo: attraverso il sito web www.bancadellevisite.it è possibile trovare tutte le informazioni e mettersi in contatto con il circuito solidale. Da sottolineare la fondamentale presenza sul territorio degli Amici Sostenitori e Point che sono Enti o associazioni come il CLAAI Assimprese Lazio Sud, fautore di questo accordo di cui beneficerà il territorio di Latina ma anche semplici cittadini che, in modo volontario, fungono da touchpoint con la Fondazione.

Prezioso è anche il supporto dei SuperDottori e delle SuperCliniche che decidono di aderire al circuito solidale donando delle visite solidali e mettendo a disposizione di Banca delle Visite un listino dedicato.

Per informazioni è possibile contattare il Segretariato Sociale del Comune di Latina al numero 0773 651249 oppure scrivere a info@bancadellevisite.it

lunedì 31 gennaio 2022

Una riflessione per un nuovo "spazio politico" ....

 Quale visione “sociale” dell’economia

e della politica ?

 

Latina – Diciamolo subito. Come Italiani siamo veramente fortunati e riusciamo sempre a “cadere in piedi” e poi correre più veloci di prima.

Oggi la guida del “Paese Italia” è in salde mani con il Presidente Mattarella (a cui tutti noi dobbiamo solamente dirgli Grazie), il Presidente del Consiglio Draghi ed il Presidente della Corte Costituzionale Amato, grande costituzionalista e con una autorevole esperienza politica alle spalle. Da notare che sono tutti Uomini formati nella così detta “Prima Repubblica”, tanto (ieri) denigrata ed oggi …..

Abbiamo una guida solida, nonostante l’inconcludente azione dei nostri politici che sono riusciti, ancora una volta (tranne qualche rara eccezione) a dimostrare una incapacità di mediazione e di sintesi, aspetti essenziali per chi vuole “segnare il passo” di una comunità. Proprio la moderazione, il dialogo, la sintesi sono le qualità che oggi mancano ai nostri politici.

Un grande Santo spagnolo dei nostri tempi, diceva sempre che la crisi del mondo era crisi di Santi; parafrasando (sperando che non mi arrivi una saetta) potremmo tranquillamente dire che la crisi della politica è crisi di Leader. Mancano veri Leader preparati e autorevoli.

La visione che la politica ci sta dando non è certamente una delle più autorevoli.

Abbiamo visto il teatrino non certo edificante dell’elezione del Presidente della Repubblica e registriamo una situazione economica reale che non aiuta le piccole imprese familiari, le attività produttive “di prossimità”, i corpi sociali e le stesse Organizzazioni economiche di rappresentanza.

Si sta prefigurando un pericoloso scollamento tra la politica e le esigenze della gente di tutti i giorni.

Con difficoltà oggi intravediamo punti di riferimento solidi. Assistiamo a dinamiche politiche basate sull’oggi, una politica che non progetta, non forma, non guarda ai processi futuri di sviluppo e di crescita…una politica dell’oggi che lascia interdetti al di là delle personali convinzioni ideologiche (se ancora si può parlare di ideologia); partiti che sono utilizzati ormai solo come taxi, per raggiungere la sedia di turno, privi di tensione ideale.

Abbiamo necessità di “nuove prospettive” economiche e sociali che siano solide, condivisibili ed efficaci. Abbiamo necessità di moderazione e professionalità, di politiche concertate. Sentiamo l’esigenza di un nuovo “spazio politico”.

Nei giorni scorsi, dalle pagine del quotidiano Avvenire (mercoledì 26 gennaio), il Prof. Stefano Zamagni, uno dei padri del neonato Movimento politico di area cattolica “INSIEME” www.politicainsieme.com, ha firmato un lungo articolo –“L’economia fraterna contro il darwismo sociale”- con cui presentava il nuovo saggio, vero Manuale economico, dal titolo “Lezioni di storia del pensiero economico”, edito da “Città Nuova” a firma dei Professori Luigino Bruni, Paolo Santori e lo stesso Stefano Zamagni, tutti riferimento della Scuola di Economia Civile. Lezioni per comprendere e avere una lente con cui interpretare gli accadimenti ma anche accendere i riflettori su una “Economia Civile” che vede come punto di riferimento la Persona e non l’individuo.

Una linea di pensiero economica che risale ad Antonio Genovesi ed alla prima cattedra universitaria di Napoli sull’Economia civile istituita nel 1753. Un’ Economia civile che pone essenziale il concetto di Comunità e di Corpi intermedi della società, che si vanno ad aggiungere allo Stato e al Mercato.

Da qui si sente l’esigenza di una nuova visione politica ed economica che valorizzi anche le dinamiche delle imprese familiari, le attività di prossimità, il “saper fare” della nostra tradizione artigianale, oggi in via di estinzione. Un’azione politica e amministrativa che parta dalle nostre Comunità locali, dagli Enti locali.

Tutto ciò necessità di un approccio politico che sia maggiormente riflessivo e si rapporti ai problemi del quotidiano in una lo

gica propositiva e non di scontro perenne.
La politica degli “opposti” non sta dando i risultati che molti speravano e bisogna guardare ad una politica del dialogo e della coerenza; come ci evidenzia Papa Francesco nel documento -Noi come cittadini Noi come popolo- (Buenos Aires 16 ottobre 2010), “La riuscita di una cultura dell’incontro che privilegi il dialogo come metodo, la ricerca condivisa di consensi, di accordi, di ciò che unisce invece di ciò che divide e contrappone, è un cammino che dobbiamo percorrere”.

Ivan Simeone

 

 

 

mercoledì 12 gennaio 2022

Verso il primo Congresso regionale di "INSIEME" del Lazio

 Una “testimonianza attiva”

tra Movimento politico e Hub sociale

Verso il primo Congresso regionale del Lazio di “INSIEME”

 Una riflessione di Ivan Simeone

Il prossimo 15 gennaio, pandemia permettendo, a Frosinone si celebrerà il primo Congresso regionale del Lazio di “INSIEME”, il Movimento politico nato il 5 novembre del 2019 con il lancio del Manifesto politico e costituitosi in Partito nell’ottobre del 2020.

E’ certamente un momento importante poiché la nascita di un nuovo soggetto politico sul territorio può rappresentare quella novità progettuale e valoriale che potrebbe, uso il condizionale, essere e fare la differenza.

Ma cosa è “INSIEME”? Come muoversi? Quali Valori portare avanti?

“INSIEME”, a mio avviso, pur essendo formalmente “Partito” deve essere principalmente “Movimento politico” con un DNA ben radicato nel Magistero sociale della Chiesa Cattolica. Una metodologia operativa da “Movimento”, altrimenti rischia una falsa copia di realtà ben più solide e con una storia ben più radicata. Movimento di testimonianza valoriale e pragmatico nelle scelte, senza cedere su quei “Valori” che per il cattolico non sono negoziabili. Non uno dei tanti “cespugli” centristi ma un vero Hub politico e sociale, che punti a interconnettere le varie esperienze sui nostri territori e lavorare per un unicum.

Non bisogna omologarsi al “politicamente corretto”. Occorre fare in modo che sui territori la gente si chieda: “ma questi chi sono? cosa vogliono?” Essere “scandalo positivo” per attrarre con proposte culturali forti che si devono tradurre in proposte politiche.

Più volte si è detto che “INSIEME” ha tre riferimenti fondanti: la Costituzione italiana (oggi spesso tirata per la giacchetta da una parte come dall’altra), il Partito Popolare Europeo e, primo fra tutti, il Magistero sociale. Questo è il biglietto da visita.


In un saggio a firma di Hans Urs von Balthasar e Luigi Giussani, “L’impegno del cristiano nel mondo” –che invito a tutti di leggere e rileggere-, edito dalle edizioni Jaca Book, saggio che lessi da ragazzo per la prima volta negli anni ottanta e ancora oggi vado a “sfogliare”, fa comprendere quale è il nostro ruolo nel quotidiano e, quindi, nel politico; essere “semplicemente” lievito. Il lievito in se stesso non è il nulla, inserito nella pasta è il tutto. Noi dobbiamo inserirci nella società, nella politica, non stare alla finestra –come ci esorta Papa Francesco- e compenetrare le strutture….”il cristiano ha il compito di compenetrare le strutture finite con lo spirito infinito di amore e di redenzione, anche se esse opporranno sempre totale resistenza a questa compenetrazioneIl modello sperimentato di comunità cristiana all’interno della più vasta comunità umana, sarà una specie di faro: bisogna andare in questa direzione, attendere a questi valori, per ridare vita alle strutture dall’interno…”

sono parole di von Balthasar che devono farci riflettere.

Come cristiani dobbiamo rimboccarci le maniche ed operare !

Non dobbiamo inventarci nulla. La nostra strada è tracciata dal Magistero sociale; dobbiamo “solo” percorrerla e INSIEME può essere la Compagnia, la Comunità politica di riferimento. Per usare una figura cara a Tolkien, “INSIEME” può essere la nostra “Compagnia dell’Anello”.

Molti vorrebbero un non-impegno dei cattolici nel politico, vorrebbero uno sdolcinato senso cristiano rinchiuso nel profondo delle sacrestie ma questo non è possibile. Il Cristianesimo è missionario, il Cristianesimo è testimonianza personale e di comunità “nel quotidiano”.

L’agire quotidiano, il lavoro, l’impegno professionale, l’Istituto della Famiglia ……sono tutti aspetti squisitamente “politici”.

Ovviamente per operare in maniera pragmatica bisogna essere organizzati e strutturati. Dobbiamo avere realtà che sappiano e che possano dialogare con il mondo produttivo e sindacale, dobbiamo essere organicamente presenti nel mondo dell’educazione e della formazione, strutturati nella comunicazione. Bisogna essere professionalmente ordinati e predisporre un network politico diffuso sul territorio.

Scuola, mondo delle imprese familiari, commercio di prossimità e artigianato, economia locale, partite IVA, mondo del lavoro e sindacale, Terzo Settore …. Sono questi ambiti politici cui bisogna operare con competenza. Senza fare voli pindarici ma operare lì dove si è già presenti. Mattone dopo mattone.

Oggi si sente la necessità di una politica che realmente rappresenti gli interessi diretti delle categorie sociali; politica come rappresentanza degli interessi diffusi e ricreando un rapporto diretto tra eletti ed elettori.

Bisogna essere gli scalpellini del 2020, gli artigiani della politica: passo dopo passo, pezzo dopo pezzo, innalzare le nostre piccole cattedrali.

Non vi può essere spazio per il pressapochismo.

Uno dei punti focali è la “Sussidiarietà Circolare”, come elaborata dal Prof.Stefano Zamagni e dalla Scuola di Economia Civile, una azione a partire dagli Enti locali che vede il sociale, il Terzo Settore seduto al fianco dell’Istituzione locale e al privato per elaborare congiuntamente progetti e renderli operativi a beneficio di tutta la Comunità locale.

L’impegno dei cattolici popolari e democratici ha avuto negli anni passati diverse esperienze importanti. Rammento quella del “Movimento Popolare” degli anni 80 o l’esperienza romana di “Presenza 80” con la FIDAE di Fratel Giuseppe Lazzaro.

Ora è il tempo di nuove sintesi d’azione politica. “INSIEME” può essere quello “strumento operativo” per meglio testimoniare un comune sentire. Un’azione politica inclusiva ma fedele nei propri Valori.