Referendum Costituzionale: Perché VOTO NO !
Si vuole allontanare sempre di più il cittadino da chi governa…..
Oggi manca una Vision politica inclusiva e “Alta”.
"La nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno, un lavoro da compiere". (Pietro Calamandrei)
Cari amici,
il prossimo 20 e 21 settembre vi sarà il referendum costituzionale e dobbiamo scegliere se abolire o meno il numero dei parlamentari.Questo è il quesito ufficiale ma in gioco vi è ben altro. Premesso che il referendum non avendo alcun quorum, ogni maggioranza (pur minima che sia) avrà valore decisionale, il problema è che sull’emozione dell’antipolitica tutti veniamo sospinti a votare SI, facendo un grande errore
.Crediamo di "alleggerire" i costi della politica e di rendere più governabile il Paese con meno parlamentari ma....attenzione che in gioco vi è tutto l'impianto del rapporto democratico e della rappresentanza tra il cittadino e la politica. Il “politicamente corretto” vuole aumentare il distacco dai cittadini alla politica e, di fatto, vi è l’intento (non dichiarato) di limitare il ruolo dei corpi intermedi e relegare la politica a lobby interne alle singole segreterie di partiti, svincolandole –di fatto- dalla volontà popolare. Ancora una volta si vuole destrutturare la Costituzione Italiana riducendola ad uno “spezzatino” facendogli perdere quel ruolo guida voluto dai nostri Costituenti. La diminuzione del numero dei parlamentari porterà, ovviamente, ad un aumento di funzionari e dell’apparato burocratico parlamentare con un ovvio aumento dei costi reali dell’apparato. Molti costituzionalisti si sono espressi CONTRO questo referendum sostenendo le ragioni del NO. Il vero problema è la professionalità dei nostri politici e non il numero ed i costi reali dell’apparato politico; costi di prebende e dell’apparato parlamentare. Altro problema da evidenziare è la mancanza di una “alta” formazione politica, espressione di Valori e Ideali, che porti il parlamentare a rappresentare valori e comunità e non la singola segreterie del proprio partito politico. Se dovesse vincere il Si (come molti auspicano) vi sarà il rischio di una nuova oligarchia parlamentare; pochi parlamentari che non hanno il rapporto con l’elettore, con il cittadino e la rappresentanza democratica in mano sempre più ai singoli partiti.Se si vogliono modernizzare le Istituzioni, allora si faccia (si abbia il coraggio di fare …) una vera riforma generale della Costituzione, ma la Politica di oggi è in grado valorialmente e idealmente di operare in tal senso ? La Costituzione della nostra Repubblica del 1946, nacque da un grande lavoro di sintesi tra forze popolari e liberali che avevano alle spalle esperienze, professionalità, Valori e sensibilità politica ed ideale, “costruendo” una “Carta” guardando al futuro del nostro Paese. Oggi si ha l’impressione che si voglia modificare la costituzione per poltrone e potere senza una Vision “Alta” e generale. Una analisi attenta sulle ragioni del NO -che consigliamo di andare a leggere- è stata elaborata dal Centro Studi Livatino (https://www.centrostudilivatino.it/?s=riforma+costituzionale) e dal Comitato di 183 costituzionalisti (https://www.huffingtonpost.it/entry/referendum-183-costituzionalisti-dicono-no_it_5f436563c5b697824f9ab4fc) , solo per citare alcune posizioni autorevoli. Ma se andiamo a qualche anno fa, nel 2016, già ci “provarono” con la proposta di revisione Renzi-Boschi e anche lì vi furono autorevoli interventi a sostegno della Costituzione di giuristi come il Prof. Pace, il Prof. Bonci e moltissime altre autorità del mondo giuridico. Il Referendum del 20 e 21 settembre è un altro “tassello” di un disegno che vuole il cittadino sempre più lontano dalla politica attiva e dai centri decisionali; dopo il caos generato con le Provincie e quello delle Camere di Commercio ora si vuole attaccare la rappresentanza democratica. Per tutto questo voterò “NO”.....anche se temo che sarà una posizione "controcorrente" ma, a volte, bisogna avere il coraggio morale e culturale.Ivan Simeone
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