Impresa &
Welfare: la nuova sfida sociale !
Come non annegare
nella “società liquida”….
Ivan Simeone
E’
di dominio pubblico il famoso aforisma greco “Panta Rhei”, tutto scorre….come
Platone ci ricorda che tutto scorre, citando Eraclito, tutto va avanti…”non potresti entrare due volte nello stesso fiume" e così il nostro
tempo.
Siamo in una continua evoluzione, velocissima, nulla è
come ieri e bisogna guardare avanti.
Il nostro tempo ci porta ad una estrema “liquidità”,
ovvero tutto diventa relativo ed in continuo movimento. Tutto rischia di
divenire eccessivamente liquido.
La politica,
il modo di affrontare i problemi del quotidiano, il mondo della produzione, il
lavoro come gli affetti.
I cittadini,
le famiglie, le piccole imprese, con difficoltà oggi non sempre trovano risposte
concrete ai bisogni del quotidiano. Tutto diviene fluido.
Abbiamo l’esigenza (e la responsabilità) di
ridare forza a quei “corpi intermedi” seri e affidabili; corpi sociali “eticamente
affidabili” che devono posizionarsi sui territori al servizio del tessuto sociale
e produttivo, ma con una visione ed una attenzione nuova.
Bisogna,
riguardo alle piccole attività, alle famiglie, riuscire a coniugare produzione
con un nuovo
Welfare fondato principalmente sulla sussidiarietà, che diviene operativo al
fianco delle Istituzioni locali.
I dati
statistici li conosciamo bene.
Oltre il 90%
delle imprese sono medio piccole e a conduzione familiare. Sono loro che “fanno
girare” l’economia di tutti i giorni; sono loro che creano le “famiglie
consumatrici”, ma vi è anche una forte situazione di disagio
economico silenzioso e dignitoso…non si vede ma è presente anche nelle nostre
Città di provincia.
Nel 2017 si stimano
in povertà assoluta
1 milione e 778 mila famiglie residenti in cui vivono 5 milioni e 58 mila
individui; rispetto al 2016 la povertà
assoluta cresce in termini sia di famiglie sia di individui.
Alcuni dati:
L’incidenza
di povertà assoluta è pari al 6,9% per le famiglie (da 6,3% nel 2016) e
all’8,4% per gli individui (da 7,9%).
Nel 2017 l’incidenza
della povertà assoluta fra i minori permane elevata e pari al 12,1% (1 milione
208 mila, 12,5% nel 2016); si attesta quindi al 10,5% tra le famiglie dove è presente
almeno un figlio minore, rimanendo molto diffusa tra quelle con tre o più figli
minori (20,9%). (…) L’incidenza della povertà assoluta aumenta prevalentemente
nel Mezzogiorno sia per le famiglie (da 8,5% del 2016 al 10,3%) sia per gli
individui (da 9,8% a 11,4%), soprattutto per il peggioramento registrato nei
comuni Centro di area metropolitana (da 5,8% a 10,1%) e nei comuni più piccoli
fino a 50mila abitanti (da 7,8% del 2016 a 9,8%).
(…) Anche la povertà relativa
cresce rispetto al 2016. Nel 2017 riguarda 3 milioni 171 mila famiglie
residenti (12,3%, contro 10,6% nel 2016), e 9 milioni 368 mila individui (15,6%
contro 14,0% dell’anno precedente).
Basta poi andare sul
sito dell’ ISTAT per approfondire.
Ecco che bisogna dare risposte concrete. Bisogna avviare
certamente una politica sociale nuova e non urlata …. ma fattiva ed operativa. Non faccio qui una
questione partitica. Tutti siamo e sono responsabili. E’ un problema di approccio e di metodo, oltre che di valori condivisi.
Bisogna
riuscire a dare corpo a soggetti associativi privati ma con una forte valenza
sociale. Bisogna riuscire a coniugare quelle che sono le aspettative sociali
con la sostenibilità economica. Ecco il
ruolo essenziale del “nuovo sociale”, del nuovo Welfare che deve essere
economicamente sostenibile.
Il
Welfare familiare, oggi, è la nuova sfida sociale, partendo dai nostri
territori, dalle nostre Città. Nuovo Welfare che deve svilupparsi non con vaghe
teorie ma con concreti sportelli, veri “Segretariati Sociali” per il cittadino e per la
piccola impresa. Dobbiamo agire “con
occhi nuovi” e dare risposte vere alla gente !
“Rappresentanza
sociale” e “servizi reali” il binomio assoluto. Questa la sfida da portare
nella nostra comunità locale !
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