mercoledì 25 aprile 2018

Quando le parole di Papa Francesco sono controcorrente....


“La santità della porta accanto”

Leggendo l’Esortazione apostolica “Gaudete et exsultate” di Papa Francesco, sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo.

Ivan Simeone

Quando si va a leggere un documento della Chiesa, vi potrebbe essere il rischio di andare “per sommi capi” e svolazzare da capitolo a capitolo senza approfondire la lettura come si dovrebbe. Le pagine della “Gaudete et exsultate” sono da assaporare una ad una. Sono parole che coinvolgono tutti noi nelle nostre azioni quotidiane e su cui non possiamo non riflettere.
Questa “esortazione” sulla santità nel mondo contemporaneo non ha avuto un grande eco sulla stampa laica, forse perché si tratta di un argomento scomodo e “non alla moda” o, ancora, non può essere strumentalizzato da una certa vulgata laicista. Diciamolo chiaramente: è un testo scomodo ! Non è certamente il Papa Francesco caro ad un certo pensiero oggi dominante.
Fin dalle prime pagine, la mia riflessione è andata all’insegnamento di San Josemaria Escrivà che, di fatto, ha anticipato il Concilio Vaticano II, parlando di “santità nel quotidiano”, santità rivolta a tutti i laici, uomini e donne, sposati, professionisti, operai e religiosi… a tutti ! Già questo è sconvolgente ai più.
L’esortazione di Papa Francesco si incentra intorno a due parole fondanti per il Santo Padre: carità e misericordia. Analizza le beatitudini dando concreti input di comportamento e focalizza il rischio attuale intorno ai concetti di gnosticismo e di neo pelagianesimo; due aspetti certamente da approfondire e di cui la nostra società ne è pregna.
Ma vi è un altro aspetto importante e basilare: il Santo Padre, in maniera chiara e netta, punta il dito verso la figura del Maligno e non come concetto astratto e cultural-filosofico, ma come entità: “Non ammetteremo l’esistenza del diavolo se ci ostiniamo a guardare la vita solo con criteri empirici e senza una prospettiva soprannaturale”, leggiamo a pag.124, e ancora “non pensiamo dunque che sia un mito, una rappresentazione, un simbolo, una figura o un’idea …..Lui non ha bisogno di possederci. Ci avvelena con l’odio, con la tristezza, con l’invidia, con i vizi…”
Ecco che tutti siamo chiamati alla Santità, “ognuno per la sua via”, una santità del normale, “della porta accanto” fatta da normali casalinghe, uomini che giornalmente sono impegnati nel lavoro quotidiano in ufficio come in fabbrica o nel proprio negozio…nelle occupazioni normali di ogni giorno, facendo attenzione ai particolari. Papa Francesco parla di “classe media della santità”.

Latina 25 aprile 2018


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