IL PUNTO
Pubblichiamo l'articolo pubblicato sull'ultimo numero del magazine "La Ruota"-Giugno 2019.
Dalla tradizione
cristiana un moderno strumento solidale.
Il “MICROCREDITO”
(vero)…
….UNA
OPPORTUNITA’ !
Tra speranza e “bufale”
il microcredito possibile.
Facciamo il punto. Il
ruolo del Rotary
di Ivan Simeone
In
questo numero de “La Ruota”, cerchiamo di focalizzare la nostra attenzione su
uno degli strumenti di service, più cari al mondo rotariano: il microcredito.
Quando oggi parliamo
di questo strumento, parliamo di tutto ma, poi, ci accorgiamo che il termine è alquanto “liquido” e rischia di essere sottoposto a
molteplici interpretazioni.
E’
un termine oggi molto (forse troppo) utilizzato, anche a sproposito.
Spesso
troviamo forme di pubblicità che promuovono il prodotto di “microcredito” di
questo o quell’Istituto bancario e, se poi andiamo ad approfondire, trattasi un
normale prestito, contenuto nell’importo, sempre con garanzie. Nulla di più.
Qualche eccezione per forme di convenzioni con un qualche Istituto
caritatevole.
Ma
è questo “Il Microcredito” ? Andiamo per ordine.
Innanzitutto
cosa è il microcredito ?
Secondo
la definizione della Treccani (edizione rigorosamente on line), è la “concessione
di crediti per importi di entità ridotta a piccoli clienti in situazione di
povertà, praticato dal sistema delle banche etiche”, come tutti ormai conosciamo.
Alla
ribalta della cronaca è sobbalzato grazie al premio Nobel Muhammad Yunus (il Banchiere dei poveri), con le sue iniziative
legate al circuito della Grameen Bank
(la Banca del Villaggio). Siamo nel 1976, ma le origini risalgono
all’esperienza sociale legata al mondo cristiano.
Già
con San Bernardo da Chiaravalle fondatore
dei monaci Cistercensi ed ispiratore della regola dell’Ordine Templare, i primi
veri banchieri –come ci rammenta il prof.
Leonardo Becchetti- si parlava di un utilizzo del “denaro donato”, finalizzato ad un reinserimento sociale. Siamo
intorno al 1.100 per arrivare poi al primo Monte
dei Pegni ad Ascoli nel 1458. Con il Monte dei Pegni (o Monte di Pietà) siamo
alla fine del XV secolo con i frati francescani che si adoperarono per
contrastare l’usura dell’epoca. Sono proprio gli Ordini Mendicanti, primo fra
tutti quello francescano, che hanno fondato i primi istituti di credito “finalizzati a fornire le piccole somme di
denaro necessarie alla sussistenza dei poveri”. Il più antico è quello di
Perugia nel 1462.
I
Monti di Pietà furono approvati nel 1515
da Papa Leone X con la bolla “Inter
multiplices”.
Ancora
una volta si evidenzia il ruolo sociale e solidale del mondo cristiano
dell’epoca, che va ben oltre alla complessa parentesi avignonese; periodo
ancora avvolto in lucci ed ombre di un periodo, quello medioevale, che possiamo
considerare dal 500 al 1500, secondo il medievalista Le Goff, anche se la
storiografia ufficiale lo colloca a partire dall’anno 1000.
Giusto
per la cronaca, i Monti di Pietà furono poi “spogliati” dalle truppe
Napoleoniche intorno al 1796….ma questa è un’altra storia.
Sull’uso
del denaro è interessante approfondire il saggio di Jacques Le Goff , “Lo sterco
del diavolo”, sul ruolo e sulla visione del “soldo” all’epoca del medioevo,
questo medioevo tanto vituperato a sproposito ma culla e bozzolo del nostro
quotidiano.
Ma quante sono le forme e le diverse
modalità di microcredito ?
Molte
le opzioni ma vi è un unico denominatore che possiamo sintetizzare con la
definizione del Prof. Leonardo Becchetti
ovvero ““meccanismo di finanza socialmente orientata con caratteristiche di
mutualismo e solidarietà..”,
orientato verso quei soggetti più deboli e che non hanno le famose “garanzie”
per poter accedere al sistema creditizio ordinario.
Spesso, tramite iniziative legate alle Istituzioni,
vi sono forme di piccoli prestiti agevolati per i giovani che vogliono avviare piccole
attività produttive e/o legate all’imprenditoria femminile,
giovani o per particolari categorie svantaggiate.
Tali erogazioni avvengono per tramite di Enti legati
alle regioni o particolari Istituti creditizi di scopo, come ad esempio
l’attività dell’Artigiancassa Spa o della Banca etica.
Quando
si parliamo di microcredito entriamo nell’ambito della “finanza etica” e qui si apre tutto un interessantissimo mondo.
Una
cosa deve essere chiara a tutti. Questi strumenti non sono la panacea della
crisi economica, non sono “la soluzione”, ma certamente uno strumento per
intervenire direttamente e concretamente su situazioni di emergenza e di
disagio; strumento che aiuta la coesione sociale, strumenti legati al concetto
di sussidiarietà (altra nozione cristiana)
e a quello della finanza etica che
va a coniugare il profitto con un rendimento “sociale”. A livello figurativo,
scusate la semplicità, il microcredito ha lo stesso compito che nehli ospedali
hanno i pronto soccorso: dare risposte veloci ed immediate, per poi intervenire
in maniera organica sul problema e risolverlo.
Nella
tradizione si individuano cinque diverse forme di microcredito: il microcredito
tradizionale informale, prestiti di gruppo ovvero quelli con una forte valenza
mutualistica come i fondi rotativi e le tontine, i piccoli prestiti erogati dai
normali Istituti di credito, i crediti cooperativi e il microcredito moderno
Il
nostro ordinamento….
Nel
nostro ordinamento, il microcredito (quello vero e normato) è regolamentato dal
TUB (testo unico bancario, articoli 111 e seguenti) e prevede importi con un
tetto massimo di 25 mila euro, non assistito da garanzie reali, finalizzato
all’avvio o allo sviluppo di iniziative imprenditoriali o all’inserimento nel
mercato del lavoro e accompagnato da servizi ausiliari di assistenza e
monitoraggio. Riferimento istituzionale è l’ Ente Nazionale del Microcredito, ma non pochi sono i soggetti privati che si muovono in
tale ambito, come la Fondazione Grameen
Italia che vede il microcredito come un vero processo sociale basato
sull’impegno personale, CONFIDI di
garanzia rivolti alle start up ed alle piccole microimprese del mondo
dell’artigianato in primis, il Microcredito
Italiano Spa e diversi Istituti
bancari.
Le
iniziative del mondo Rotary
Il
Rotary International è presente a
pieno titolo in queste dinamiche di promozione sociale, principalmente per il
tramite della nostra “Fondazione
Rotary”, in ossequio al principio di service che da sempre lo distingue.
Molti
Club singolarmente e Distretti operano con progetti che interagiscono
direttamente con la metodologia del microcredito e della micro finanza, spesso
in partenariato con Istituti finanziari e/o di cooperazione internazionale.
Anche nel nostro Distretto Rotary 2080 abbiamo avuto, negli anni scorsi, una
qualche “attenzione” sulla materia.
In
particolare il Rotary opera per
tramite del gruppo di Azione Rotariana
denominato “Microfinanza e Sviluppo comunitario” (
http://ragm.org) con numerosi
progetti e azioni di intervento diretto e concreto sui territori internazionali,
nonché una azione di informazione e di contatto con le più affidabili realtà di
micro finanza locali.
Il
nostro “Rotary Club Latina”, segue da tempo la tematica. Nel 2007 (Presidente del Club era Galileo
Costanzo), con l’amico rotariano Giancarlo Scala parlai dell’esperienza di
Yunus, per poi riaccendere i riflettori sulla tematica nel 2015 anche in vista di un progetto distrettuale, poi arenatosi.
Da
rilevare come, in un congresso sulla riqualificazione di bilancio del 2008,
organizzato dal sottoscritto presso l’Università di Latina, dove il Prof. Maurizio Berruti, evidenziò
l’importanza del microcredito e della micro finanza in genere a sostegno delle
piccole imprese, con un sistema sinergico tra Camere di Commercio, Istituti
bancari, Consorzi di garanzia fidi e Associazioni di categoria datoriali,
strumento essenziale anche per contrastare
il fenomeno dell’usura e per far emergere la piaga del lavoro sommerso, il
tutto accompagnato da una intensa attività
formativa finalizzata ad un corretto
approccio con il mondo del credito. Un esempio di “best practice”.
Ovviamente
bisogna sempre stare attenti alle numerose “bufale” che girano sul mercato,
principalmente mezzo web o per tramite del famoso “amico dell’amico” che ha in
tasca la soluzione miracolosa al problema di turno. Attenzione. Bisogna sempre
verificare con chi si tratta e ad Istituzioni autorevoli, professionisti
“certificati” iscritti ad Ordini professionali e che siano espressione di
Istituti bancari, Enti riconosciuti o primarie Associazioni datoriali,
firmatarie di contratti nazionali e ben conosciute sul territorio.
Dove orientarsi ?
•
“Il microcredito”di Leonardo Becchetti, Ed. Il Mulino
•
“Il
Banchiere dei Poveri” di M. Yunus, Ed. Feltrinelli
•
“Benedetta Economia” di Luigino Bruni, Ed. Città Nuova
•
“L’
Economia di comunione” di Chiara Lubich, Ed. Città Nuova
•
“Lo sterco del
diavolo”
di J.Le Goff , Ed. Laterza