lunedì 23 ottobre 2017

Emergenza Acqua: verso quale gestione sostenibile .....



“Emergenza Acqua”
Verso quale gestione sostenibile delle risorse idriche ?
Riflessione pubblicata sul notes "Le risorse idriche nelle attività produttive" 
Ottobre 2017 di Confartigianato Imprese Latina

di Ivan Simeone
Direttore “Confartigianato Imprese Latina”

“A lungo termine la lotta per l’acqua sarà più drammatica di quella per il petrolio.
Per il petrolio ci sono dei sostituti, ma per l’acqua non ce ne sono”.
Prof. Gotthilf Hemple*
 Premessa

Parlare di “acqua” potrà sembrare banale ma oggi è una tematica “primaria” per la nostra comunità e già dobbiamo rilevare i primi segnali di “emergenza idrica”.
Permettetemi, sommessamente, alcune riflessioni anche se non sono un tecnico del settore ma un cittadino cui sta a cuore il proprio territorio con le sue risorse.

L’aumento della popolazione mondiale e la crescita economica esercitano pressioni senza precedenti sull’ambiente, sui sistemi sociali e sulle risorse disponibili. La mancanza di acqua si è dimostrata un ostacolo allo sviluppo  economico in molte parti del mondo ed al raggiungimento di una accettabile qualità della vita in altre.

L’acqua è al 97% salata e al 3% dolce. Malgrado la teorica sovrabbondanza, il 60% delle risorse idriche si concentra in 9 paesi ed 80 paesi soffrono decisamente di penuria di acqua. Circa un miliardo di persone consumano l’86% delle risorse idriche disponibili, mentre due miliardi di persone vedono nella mancanza di acqua potabile circa il 90% delle cause di malattia.

Alcuni stimano che entro il 2032 cinque miliardi di individui dovranno convivere con la scarsità di acqua.
Si ritiene pertanto essenziale in ogni comparto produttivo, evidenziare un corretto utilizzo delle risorse idriche.
Essenziale è una comunicazione sull’uso consapevole e responsabile dell’acqua e della sua preservazione, come fonte sostenibile di vita e come rinnovabile risorsa che può, se bene utilizzato, continuare ad essere “fonte di vita”, partendo dalla dimensione locale e territoriale.

Il nostro ruolo di Associazioni datoriali, corpi sociali intermedi, è anche quello di avviare una campagna di promozione della conoscenza approfondita del problema, anche un approfondimento della conoscenza delle leggi che in Italia e, in particolare sul territorio della nostra Regione Lazio, affrontano queste problematiche, con particolare attenzione al problema dell’uso corretto delle fonti idriche, del controllo degli scarichi in acque profonde e di superficie, del controllo continuo dell’inquinamento dei suoli e della bonifica dei suoli ormai inquinati da secoli di aberranti usi industriali e zootecnici di vaste superfici del nostro territorio, del controllo dell’inquinamento dei mari e delle acque interne, per impedire il perdurare di situazioni ormai entrate nella prassi corrente e l’instaurarsi di situazioni inquinanti nuove.

Siamo nel 2006 ….

Già con il “Rotary Club Latina”, nel 2006, con la supervisione dell’Architetto Luigi Maria Mastroianni, (il sottoscritto era all’epoca membro della Commissione progetti, Presidente del Club Giorgio Loddo) si avviò sul territorio un primo progetto di sensibilizzazione: “Le vie dell’acqua non sono infinite”.
“Il continuo aumento dei fabbisogni della risorssa acqua –si legge in un documenti del progetto- riteniamo debba essere affrontato tempestivamente con strategie idonee, per consentire un armonico sviluppo economico (…) …Le trasformazioni economiche vorticose –continua il documento del Rotary Club Latina-  che hanno interessato anche il nostro territorio sono state rilevanti per la quantità e qualità degli insediamenti residenziali, produttivi, agricoli, infrastrutturali, tanto da arrecare conseguenze di impatto ambientale …..Il regime idraulico che regimenta le acque, di per se vulnerabile per problematiche tecnologiche, manutentive e normative, necessita di interventi di sostegno e di integrazione con le risorse e le necessità del territorio”.

Era il 2006. Oggi siamo al 20 ottobre 2017 e la situazione territoriale, delle nostre Città pontine, sono cambiate ?

Secondo glie esperti uno dei problemi cui ancora non si è data una soluzione ferma e certa è la mancanza di una appropriata e fluida governance del settore idrico; mancano probabilmente strategie efficaci e concrete. Abbiamo necessità di un’unica Autorità identificabile che possa governare realmente le politiche delle acque.

Misteriosa è l’acqua….

Quando parliamo di “acqua”, la nostra mente ci fa volteggiare tra mille aspetti; da quelli meramente produttivi a quelli legati alla salute ma anche alla sua origine misteriosa ed esoterica. Acqua “oro blu”, acqua fonte della vita …..

Mi torna alla mente la bella mostra sulle risorse idriche organizzata dalla Fondazione CEUR al “meeting internazionale” di Rimini del 2015. “Misteriosa è l’acqua” ….un percorso che attraversa i secoli e le civiltà; acqua come elemento essenziale della nostra vita.
Acqua come simbolo sacro per tutte le religioni: simbolo di rigenerazione e di fecondità per l’antico Egitto all’acqua come realtà ancestrale per le divinità greche. Funzione magica e divinatoria per la mitologia nordica all’acqua come elemento delle origini per l’ebraismo, segno di purificazione. Nell’Antico Testamento l’”acqua viva” è un simbolo di Dio. Indice di fertilità e punto di partenza della creazione per l’ Islam, strumento di purificazione nelle abluzioni rituali; l’acqua del cielo è simbolo di vita e di resurrezione.
Nella religione scintoista, gli elementi della natura, come l’acqua, è sempre viva e riporta al divino. L’ acqua anche qui la ritroviamo come l’elemento purificatore basilare. Per l’induismo “l’acqua è il luogo cosmogonico e teofanico per eccellenza da cui nascono Dio e la vita …”

Pillole di storia…..

Storicamente tutti conosciamo che le prime importanti opere ingegneristiche strutturali, in ambito idraulico, vennero fatte ad opera del popolo romano e, una volta cadute in disgrazia a causa delle invasioni barbariche, tali opere vennero poi riprese dai Papi dell’epoca. Nell’epoca medievale l’utilizzo dell’acqua, come strumento per migliorare la qualità della vita, camminò pari passo con lo sviluppo del monachesimo, per poi non parlare delle “grandi opere” dell’epoca come i navigli di Milano.


E nei processi produttivi ?
Alcune “buone pratiche”…

Da un punto di vista squisitamente normativo, mi sembra che tutto si incentri intorno alla “legge Galli” 36/1994. Significativo anche il referendum del 2011 sull’acqua dove il 95% dei votanti si è espresso in favore dell’acqua pubblica….ma poi questo referendum è servito a qualche cosa ?
Nel 1992 le Nazioni Unite hanno istituito la giornata mondiale dell’acqua: il 22 marzo di ogni anno … chi se ne è accorto ?

Il ruolo delle risorse idriche all’interno dei processi produttivi è una questione essenziale, come lo è se si va ad analizzare il ruolo dell’acqua nell’ambito agricolo.
“Ridurre il consumo idrico – evidenzia una ricerca della Fondazione ISTUD-  significa dotarsi di nuove tecnologie, più competitive rispetto a quelle presenti sul mercato; ma anche essere preparati ad uno scenario futuro in cui si prevede che il costo dell’acqua aumenterà in relazione alla diminuzione della disponibilità della risorsa”.

Uno dei settori produttivi maggiormente interessati è quello legato alla coltivazione e alla produzione agricola. Anche molti prodotti legati alla trasformazione artigiana devono essere analizzati come, per il nostro mondo delle piccole imprese artigiane, il comparto delle costruzioni….ma il mondo delle “risorse idriche” (in senso lato) e dei problemi correlati, è vastissimo. Parliamo di igiene e sicurezza come di riduzione dei rumori, depurazione delle acque reflue, un utilizzo dell’acqua piovana…..

E’ bene sapere che la quantità di acqua disponibile si è dimezzata negli ultimi 30 anni e si prevede che dimezzerà ancora nei prossimi 10. Si stima che il pianeta andrà incontro ad una differenza tra domanda e offerta a livello globale del 40% entro il 2030.
E quindi ? Cosa fare ? Si sta facendo qualche cosa di reale ? E’ solo business ? Cosa si fa nelle nostre Città ?
Sono questi alcuni degli interrogativi che ci dobbiamo porre ! L’ acqua è certamente un aspetto non secondario di “bene comune”.
I problemi sono molti: controllo non omogenei e non sufficienti, dispersione idrica, mancanza di “educazione all’acqua”…secondo l’ ISTAT nel 2008 la perdita di acqua nella rete idrica ammontava al 47% .

Vi sono anche delle “buone pratiche”. In alcuni comuni della Lombardia sta dilagando il progetto “Case dell’Acqua”, a favore della popolazione, idea nata da alcune società pubbliche quali la Cap Holding, Ianomi, Tame Tasm; ovvero impianti pubblici per l’erogazione di acqua naturale e frizzante, acqua dell’acquedotto controllata. Nel 2011 in Lombardia glki impianti erano ben 244 in 12 Comuni.

Segnali positivi si hanno anche da diverse grandi gruppi aziendali, i quali hanno applicato procedure, programmi e protocolli per un utilizzo sostenibile delle risorse idriche tra cui Coop, Acqua Sant’Anna, Coca-Cola Hellenic, S. Pellegrino, Carrefour, Mutti, Rigoni, Ferrero Spa, Barilla ….

Alcuni dati

Uso dell’ acqua nel mondo

  • 1 miliardo le persone che non ha accesso all’acqua potabile.
  • Dai 3 ai 4 miliardi quelle che non hanno acqua sufficiente e in quantità stabili.
  • 2,5 milioni coloro che sono sprovvisti di servizi igienici.
  • 8 milioni le persone che muoiono a causa di malattie legate all’insicurezza dell’approvvigionamento d’acqua. 1,4 milioni i bambini all’anno che muoiono per malattie causate da acqua contaminata e dall’assenza di misure igieniche adeguate. Uno ogni 20 secondi.
  • 425 litri al giorno per ogni abitante degli Stati Uniti, mentre un abitante del Madagscar ne cosnuma 10 litri.
  • +55% Aumento della domanda mondiale di acqua da qui al 2050, secondo l’Ocse.
  • 215 litri consumo medio pro capite d’acqua potabile al giorno, in Italia. Anche per usi in cui non serve che sia potabile.
  • 140 litri riserva idrica di ogni italiano, contro i 2.200 litri di uno statunitense,
  • i 3.300 litri di un australiano e i 1.100 litri di uno spagnolo, secondo uno studio Kinsey & Co.
  • 40 litri la quantità minima di acqua al giorno per soddisfare i bisogni vitali, secondo l’Oms.
  • 40% della popolazione mondiale vive sotto questa soglia.
  • 300 litri al giorno il consumo medio stimato nei Paesi più ricchi.
  • 1700 metri cubi l’utilizzo pro capite annuo di acqua negli Stati Uniti (compresi usi agricoli e industriali).
  • 250 metri cubi l’utilizzo pro capite annuo di acqua in Africa.
  • 2,5 miliardi le persone che vivono in zone senza acquedotti e senza infrastrutture, secondo il rapporto Onu “UN-Water”.
  • 1 miliardo le persone che non hanno un rubinetto in casa. Tra queste, otto su dieci vivono in aree rurali. Sono 1/3 gli abitanti del pianeta Terra che vivrà in zone in cui l’acqua scarseggia entro il 2030; 2/3 la popolazione mondiale che potrebbe trovarsi in condizioni di “stress idrico” già entro il 2025.

L’acqua in Italia

  • 62 miliardi di metri cubi l’acqua virtuale (quella utilizzata per produrre il cibo e i prodotti di uso comune) che importa ogni anno il nostro Paese.
  • 6 mila litri l’acqua pro capite usata quotidianamente nel nostro Paese nei consumi, secondo il il rapporto Wwf L’impronta idrica dell’Italia“. Acqua che comprende anche quella importata con i beni di consumo e gli alimenti. Il 50% di questa è contenuta nei prodotti di origine animale.
  • 70 miliardi di metri cubi è la misura dell’impronta idrica nella produzione nel nostro Paese, secondo il il rapporto Wwf “L’impronta idrica dell’Italia”. L’85% di questa viene utilizzata in agricoltura, l’8% in produzione industriale ed il 7% in usi domestici.
 
* Prof. Gotthilf Hemple – biologo marino dell’Università di Kiel (Germania), coordina torre della ricerca “Studio globale sulle acque internazionali”.

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