Ma San Giuseppe ?
Possibile che nessuno
“se lo fila” ?
In questi giorni di festa, guardando il
presepe, il pensiero mi va a “cadere” su San Giuseppe.
Oggi nessuno parla di Lui…..tutti vanno a
dissertare sui vari personaggi come i Re Magi, il ruolo dei pastori, la cometa…ovviamente
de la Santa Vergine con il bambinello ….. ma San Giuseppe ?
Tutti lo raffigurano anziano e avvinghiato al
suo bastone, un personaggio che presto “scompare” dai Vangeli, quasi una
comparsa cui nessuno poi tanto nota.
Ma è veramente così ?
Sono andato un pochino a “rispolverare” i
miei ricordi e, senza entrare in discussioni troppo dotte ed arzigogolate, la cosa
non mi convince…. Anzi proprio “non ci stò” !
San Giuseppe è una figura essenziale, il tipo
di padre che, con discrezione vigila e ti risolve i problemi del quotidiano,
colui che –nella normalità della giornata- ti insegna a lavorare e ad
affrontare la vita di tutti i giorni, senza clamore ma con dedizione e
costanza.
Se pensiamo che la vita pubblica di Gesù è
durata circa dai trenta ai trentatré anni, il resto della Sua vita come è stata
vissuta ?
Sicuramente come un normalissimo figlio che
cercava di stare appresso al proprio padre. Non dimentichiamoci che Giuseppe
era definito un “artigiano” ovvero, per l’epoca, una persona di ingegno che
faceva diversi lavori di costruzione manuale…quindi certamente non poteva
essere un anziano “abbarbicato” al suo bastone, ma un uomo certamente maturo ma
pieno di se per lavorare e portare avanti anche economicamente la propria
famiglia.
Ci aiuta nella riflessione il saggio di Federico Suàrez, “Gesù sposo di Maria”, per le edizioni ARES che ho “ripescato”
nella mia libreria. Consiglio a tutti di dargli una letta.
San Giuseppe potrebbe essere un esempio da
seguire per tutti i Papà…messi un po’ da parte, in secondo piano, un pò
ofuscati, discreti ma poi essenziali.
San Josemarìa
Escrivà,
in una delle sue più importanti omelie, “Nella
bottega di Giuseppe” (in E’ Gesù che passa” – Ed. ARES) focalizza proprio
la figura di San Giuseppe ed al senso ultimo del lavoro quotidiano, del lavoro
giornaliero… “San Giuseppe –ci rammenta
San Josemaria- non era l’uomo delle
soluzioni facili e miracolistiche; era uomo
perseverante, tenace e –all’occorrenza- ingegnoso”….un uomo che lavorava per la sua famiglia “con un lavoro ben fatto…..La
sua attività professionale era orientata al servizio degli altri, a rendere più
gradevole la vita delle famiglie del villaggio; ed era certamente accompagnata
da un sorriso, da una parola opportuna…..”
Ed allora perché non cominciare a
raffigurarlo giovane ed operoso anche nei presepi ?
Buon Santo Natale.
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