Leadership
e Informazione …. guardando “oltre” !
A margine
della presentazione del saggio su “Joaquìn Navarro-Valls”
Ivan Simeone
Nei giorni scorsi ho avuto la possibilità ed
il piacere di assistere alla presentazione del saggio sulla figura di Joaquìn Navarro-Valls, già portavoce di
San Giovanni Paolo II, saggio curato dal Prof.
Paolo Arullani Presidente della Biomedical University Foundation.
La bella e importante iniziativa, ricordiamolo
per dovere di cronaca, è stata organizzata dall’ UCID di Latina.
Dopo la presentazione, con autorevoli
interventi che hanno sensibilizzato non poco all’approfondimento del testo
edito dalle edizioni Ares di Milano, ho avuto modo in queste giornate di festa
ad immergermi nella lettura di queste pagine, scoprendo alcuni punti su cui
dovremmo riflettere non poco, tutti noi che giornalmente siamo pieni di
problemi da affrontare e cercare di risolvere.
Permettetemi, sommessamente, di fare qualche
riflessione pur riconoscendo la mia pochezza dinanzi a tali figure, da cui
possiamo solamente apprendere.
La prima cosa che mi ha colpito è la
profondità della persona e la professionalità, la sua naturalezza, avvolte in una
delicatezza ed una eleganza; sempre un sorriso per tutti ed una attenzione alle
piccole cose. Comportamento certamente non comune ai più.
Navarro Valls si sofferma non poco sul concetto di leaderschip, in riferimento
ad un suo intervento del 2009 al Forum Ambrosetti.
Oggi, probabilmente, abbiamo troppi “leader emotivi” e sentiamo la mancanza
di uomini con contenuti forti e coerenti.
Ma quali
le doti di un vero leader ?
Integrità,
capacità di comunicare, saper delegare, valutare obiettivamente situazioni e
persone, capacità di cambiamento ed avere una visione d’insieme della realtà.
Il Prof. Arullani, nel testo introduttivo,
focalizza molto bene la visione di una leaderschip: ”La leaderschip viene vista come un fatto non esclusivamente politico ma
che incarna un determinato insieme di valori….” Oggi –probabilmente- non sentiamo
più parlare di “Valori” veri.
Non voglio (né potrei ovviamente) entrare
nelle delicate dinamiche professionali e personali tra San Giovanni Paolo II,
con il suo Grande pontificato sotto cui tutti noi abbiamo avuto la fortuna di
crescere, ed il Suo portavoce dott. Navarro Valls, come per i capitoli che
focalizzano appieno gli aspetti legati al ruolo del “paziente” in ambito
sanitario ma, di contro, desidero evidenziare alcuni punti che hanno catturato
la mia attenzione.
1 Diversità del momento….si evidenzia come ai
giorni nostri il quadri di riferimento generale sia cambiato; io aggiungerei
che cambia continuamente con una accelerazione non comune. Si è persa una “omogeneità
culturale” . Si è persa “l’unità del vocabolario” ed i termini oggi hanno i
significati più diversi e sempre “interpretabili”. I concetti perdono di
significato. Tutto ciò ci porta ad un relativismo esasperato che rischia di
generare solamente danni.
2. Una società secolarizzata che non garantisce
la legittimità storica e sociale del cristianesimo
3.
Cristianesimo come modo di vivere….fede non è
teoria…
4.
La verità ha esigenze sociali ovvero deve
poter essere offerta, trasmessa
Sono questi semplici input estrapolati dagli
scritti del dott. Joaquìn Navarro Valls; input su cui bisognerebbe meditare non
poco ed approfondire un ragionamento che poi diventi prassi nel nostro
quotidiano lavorativo, professionale. Solo per una completezza di informazione,
sul concetto di leader si consiglia la lettura anche del saggio di Paolo Pugni “L’anima del leader …ovvero
leader con l’anima”, sempre edito dalle edizioni Ares di Milano.
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