venerdì 21 ottobre 2011

Cesare Fumagalli al Rotary Club Latina.


Incontro promosso dal Rotary Club Latina presieduto da Ivan Simeone
Cesare Fumagalli al Rotary Club Latina.
Artigianato e PMI: prospettive e criticità.
                                                                                                 
L’analisi del Segretario generale di Confartigianato Imprese Cesare Fumagalli.
Imprenditori a confronto. Le piccole imprese possono rilanciare l’economia.


L’importanza dell’artigianato, delle piccole imprese e PMI nella realtà economica nazionale e locale, prospettive di sviluppo e criticità sono stati gli argomenti al centro dell’incontro promosso dal Rotary Club Latina, presieduto da Ivan Simeone, con il Segretario generale nazionale dellaConfartigianato”, Cesare Fumagalli, tenutosi all’ Hotel Europa Giovedì scorso.
Molti gli imprenditori, professionisti e rappresentanti delle Istituzioni presenti, tra cui l’assessore regionale al turismo On. Stefano Zappalà, l’assessore provinciale alle attività produttive Silvio D’Arco, il presidente del consiglio comunale Nicola Calandrini, l’assessore comunale ai servizi sociali Patrizia Fanti, il consigliere regionale e dirigente di Confartigianato Regione Puglia Mario Vadrucci, il presidente provinciale di Confartigianato Latina Aldo Mantovani, il vice presidente della Camera di Commercio di Latina Carlo Barrucci anche in rappresentanza di Confindustria Latina, il Direttore provinciale di Federlazio Saverio Motolese e il Presidente del GAL Felice Palumbo.
Presenti anche gli imprenditori componenti dell’ esecutivo provinciale della Confartigianato.
Una occasione, come evidenziato dal Presidente Ivan Simeone, tesa a focalizzare sempre più l’attenzione sulla situazione economica che la provincia pontina sta vivendo, con conseguenti effetti sul sociale, e sui problemi che quotidianamente le piccole imprese e gli artigiani vivono. Oggi, ha continuato Ivan Simeone, la situazione è difficile e bisogna che le istituzioni diano risposte concrete, con interventi concreti.
Il Rotary di Latina, conclude Ivan Simeone, vuole –per quanto di propria competenza- porre in evidenza queste difficoltà ed offrire momenti di confronto e di sinergia tra i soggetti interessati e gli operatori del territorio.
L’apprezzamento per l’iniziativa nelle parole del Sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, attraverso una lettera inviata al Presidente del Rotary Club Latina: «Desidero rivolgere un sentito apprezzamento a tutti gli amici del Rotary di Latina  per aver confermato quella particolare sensibilità verso i temi di grande interesse sociale che da sempre rende il vostro sodalizio un prezioso supporto al lavoro delle istituzioni. Un ruolo, questo, tanto più evidente nel difficile contesto economico-sociale che la nostra comunità, locale e nazionale, si trova ad affrontare».
Chiara ed efficace l’analisi di Cesare Fumagalli che ha illustrato il trend economico nazionale dal 2000 a oggi, soffermandosi sulle conseguenze della globalizzazione e sugli effetti dello “tsunami” della finanza sull’economia reale: «Le oscillazioni degli indici dei mercati influenzano il risparmio finanziario di famiglie e imprese visto che è costituito per la metà da azioni, obbligazioni e quote di fondi comuni di investimento. La pressione dei costi di acquisto delle materie prime e dell'energia continua a spingere verso l'alto i prezzi alla produzione manifatturiera sul mercato interno che, ad agosto 2011, registrano una crescita tendenziale pari al 4.8%. Nonostante il contesto turbolento l’Italia, che purtroppo resta il Paese con il più alto numero di differenziali, ha mostrato segni di forte competitività sui mercati esteri; infatti nei primi sette mesi del 2011 il nostro export è cresciuto del 14.5% rispetto allo stesso periodo del 2010, la migliore performance tra i maggiori paesi europei esportatori. Da evidenziare che la crisi ha impattato maggiormente sugli uomini: ad agosto 2008 le donne occupate sono in aumento dell’1.4% mentre gli uomini sono in discesa del 2.7%».  Le prospettive. «I vincoli alla crescita – conclude Fumagalli – sono l’alta pressione fiscale, l’evasione fiscale, l’illegalità e corruzione, la scarsa liberalizzazione, la burocrazia, la lunghezza dei tempi della giustizia civile, gli investimenti pubblici, gli inattivi in età lavorativa, la disoccupazione giovanile, la bassa crescita del Mezzogiorno e la dinamica eccessiva dei costi della politica. Da qui dobbiamo ripartire perché ci sono migliaia di prodotti che ci rendono ancora i numeri uno nel mondo».

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