Il presidente della Camera di Commercio, Vincenzo Zottola, ospite del Rotary Club
I volti della crisi in provincia di Latina
Analisi dell’economia locale, portualità turistica e posti barca, sviluppo
della nautica e limiti delle infrastrutture provinciali al centro dell’incontro
La struttura economica della provincia di Latina, lo sviluppo del sistema produttivo locale della cantieristica navale e nautica da diporto, portualità turistica e posti barca e limiti delle infrastrutture provinciali sono stati al centro della conviviale organizzata dal Rotary Club Latina, presieduto da Ivan Simeone, che ha visto come relatore d’eccezione Vincenzo Zottola, presidente della Camera di Commercio di Latina. «Una occasione – introduce il neo presidente Simeone – per discutere dei problemi che le piccole e medie imprese del nostro territorio incontrano quotidianamente; tra tutte l’accesso al credito. Un momento di incontro e confronto aperto tra professionisti che hanno a cuore il bene del territorio. Stiamo vivendo un periodo di profonda crisi economica e come rotariani siamo chiamati a portare un contributo concreto, ad aprirci alla comunità locale per cercare di cambiare la situazione». Chiara ed efficace l’analisi di Zottola: «La provincia di Latina e il suo tessuto imprenditoriale vivono ad oggi una fase di congiuntura economica avversa, caratterizzata da una situazione dai contorni incerti e instabili e da un difficile accesso al credito per le imprese. Alla fine di marzo risultano iscritte presso il Registro Imprese della CCIAA di Latina 57.811 imprese, delle quali 47.604 attive (82,34 %); il tasso di natalità in apertura d’anno si attesta al 2,16% (1,88% nel I trimestre 2010), quello di mortalità al 2,19% (1,78% stesso periodo 2010) e risultano entrambi in accelerazione. Le forze di lavoro provinciali (composte dagli occupati e dalle persone in cerca di occupazione) sono stimate in oltre 229 mila unità, il numero di persone in cerca di occupazione intorno alle 24 mila unità, la stima del tasso di disoccupazione fissata al 10,6% (a fronte del 10,9% del 2009), dove cresce la disoccupazione maschile al 9,8% mentre si riduce il tasso di disoccupazione femminile all’11,8%». Discorso a parte per il commercio estero. «Nell’ultimo biennio la provincia di Latina ha subito un significativo rallentamento di performance – sottolinea Zottola - anche se nel corso del 2010 si è avviato un graduale recupero di competitività. In provincia, il valore delle merci destinate oltre confine nel 2010 sfiora i 3.070 milioni di euro, con un progressivo e lento recupero (+0,8%) rispetto a fine 2008. Più vivace la dinamica degli acquisti all’estero, che sfiorano i 3.400 milioni di euro, registrando una buona crescita (+10% la variazione sul 2009) che approssima i valori del 2008». La risorsa della nautica: «In una situazione di crisi congiunturale – afferma il presidente della Camera di Commercio di Latina - il comparto della nautica da diporto si distingue per la capacità di mantenere buoni livelli di performance economica, fatturato e una forte propensione all’export. Nonostante la difficile fase congiunturale e l’entrata sul mercato di forti competitors operanti in mercati emergenti, sembrerebbe che i cantieri navali italiani siano riusciti a consolidare la propria posizione di leadership mondiale, almeno nella produzione dei superyachts. Venendo alla disamina dei dati strutturali si segnala come la distribuzione territoriale delle imprese che operano nella filiera della cantieristica navale vede, alla fine del 2010, 15.963 unità. I dati disaggregati per regione pongono al vertice di questa graduatoria la Lombardia, seguita da Toscana e Veneto. La prima regione per numerosità di imprese attive risulta essere la Campania, quinta dopo la Liguria, mentre solo ottava risulta il Lazio con un totale di 894 imprese, pari al 5,6% del dato nazionale. Scendendo a livello provinciale, i primi 20 territori ordinati per presenza di imprese della filiera raccolgono quasi il 58% del totale delle quasi 16 mila imprese attive in Italia. La concentrazione più elevata si colloca a Milano (9,6%), seguita da Napoli, Genova e Roma. La provincia di Latina si posiziona al 22° posto con 220 imprese attive nella filiera della cantieristica navale e un peso pari all’1,4% sul dato manifatturiero nazionale e del 5,7% rispetto al totale delle attività manifatturiere provinciali». Resta il nodo delle carenze infrastrutturali di cui soffre la provincia pontina. «Si traducono purtroppo in un freno all’espansione industriale – aggiunge Zottola - L´obiettivo della Camera di Commercio di Latina è quello di allineare la competitività del sistema provinciale ai livelli dei principali partner italiani ed europei. In particolare, dalle sinergie promosse dalla Camera di Commercio con la Regione Lazio, Provincia di Latina, Comuni del Golfo di Gaeta, Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta e il Consorzio di Sviluppo Industriale del Sud-Pontino, al fine di dotare il territorio di un documento unico di programmazione, nasce, quasi 5 anni fa, il Patto per lo sviluppo dell’economia del Mare che prevede, tra l’altro, l’elaborazione di un piano strategico per lo sviluppo integrato socio-economico del territorio provinciale. Tra gli obiettivi vi sono ancora oggi azioni prioritarie volte, in primis, alla verifica e realizzazione di un aeroporto civile in provincia, in considerazione anche della circostanza che nel programma di Governo è fissato il potenziamento e lo sviluppo della rete infrastrutturale tra gli indirizzi strategici e gli obiettivi prioritari della nostra provincia. Ricordo come la Camera di Commercio di Latina ha finanziato, nel 2007, uno studio di prefattibilità, elaborato dal centro di eccellenza del Dipartimento di Idraulica Trasporti e Strade de La Sapienza, con cui si individua nella struttura militare del “Comani” la localizzazione privilegiata dell’aeroporto a destinazione civile, con tutte le debite considerazioni in ordine agli impatti di eco-compatibilità e acustica sul territorio di Latina Scalo. Prevedere inoltre una diversa e più funzionale progettazione e fruizione delle diverse filiere logistiche locali, consentirebbe una integrazione tra i diversi sistemi di trasporto esistenti sul territorio contribuendo fattivamente alla riduzione degli attuali problemi derivanti dalla carenza di collegamenti. Tale consapevolezza è alla base di strategie specifiche di intervento previste dall’Ente camerale in un più ampio quadro di politica marittima globale a favore del porto commerciale di Gaeta che presenta potenzialità straordinarie legate alla sua caratteristica posizione geografica di ponte proteso sul Mediterraneo e che si propone come strumento privilegiato per avviare processi di equilibrio dello schema di ripartizione modale dei trasporti interni (oggi eccessivamente sbilanciato sul traffico gommato) con evidenti ripercussioni positive per l’intera area a livello sociale, occupazionale, ambientale ed economico (decongestionamento dei flussi su strada, riduzione dell’inquinamento, risparmio energetico). Diventa quindi fondamentale assicurare un sistema efficiente di mobilità interna ed esterna, investendo sull’accessibilità al sistema aeroportuale, portuale, sull’alta velocità e su tutti i nodi infrastrutturali globali». Il tema delle infrastrutture assume, pertanto, un ruolo centrale per la nautica del Lazio. «Occorre – conclude Zottola - intervenire per superare i numerosi punti di debolezza quali: carenza di posti barca che rende il nostro litorale non più in grado di competere con le aree limitrofe che negli ultimi anni hanno fortemente sviluppato la portualità turistica con numerose iniziative rivolte sia al naviglio minore che a quello di imbarcazioni di grandi dimensioni, ampliando la capacità recettiva complessiva; basso livello di organizzazione del sistema dei servizi (rimessaggio, manutenzione, trasporti, trasferimento di know how); bassa propensione degli operatori ad assumere assetti organizzativi in linea con le tendenze di settore, che vedono a livello internazionale la formazione di aggregazioni di sistemi imprenditoriali».
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