Dal dissolvimento del
socialismo reale
alla nuova ideologia
relativista ?
7 ottobre 1989: “Cade” il muro di Berlino
Articolo pubblicato sul numero di febbraio 2020 del magazine "La Ruota"
di Ivan Simeone
http//ivansimeone.blogspot.com
7
ottobre 1989 con la caduta del muro di Berlino è crollato un simbolo. Si è
definitivamente dissolta (del tutto ?) una ideologia che opprimeva l’ Uomo, la
Persona, simbolo di una dittatura del pensiero unico.
La
caduta del muro non è stato altro che un epilogo di quanto già era cominciato
nei primi anni 80. La crisi del sistema polacco ha dato il via a tutto il
crollo del grande puzzle del “socialismo reale”. Chi può dimenticare tutta la
grande esperienza polacca di Solidarnosc
nata sotto la spinta morale dell’elezione di Giovanni Paolo II, che ha dato il
via a tutta la stagione dell’autodeterminazione dell’ Est ?
Per
molti di noi erano gli anni dell’università, l’impegno militante dei banchetti
del Comitato “Amici di Solidarnosc” per le strade di Roma.
Tutta
l’esperienza del movimento di “Charta
77” con gli scritti di Václav Havel,
autore del bellissimo saggio “Il Potere dei senza potere”; siamo nel 1978, per
arrivare al 29 dicembre del 1989 con
la caduta del regime comunista e proprio Havel venne eletto Presidente della
Cecoslovacchia.
Ma cosa abbiamo
imparato da quell’esperienza ? Da tutti quei grandi, tragici e totalizzanti
avvenimenti ? Cosa siamo riusciti a costruire da quelle ceneri ?
Non
vi nascondo che ho timore a darmi una risposta. Credo che tutti noi abbiamo
ancora una lunga strada da percorrere, una strada di Libertà e di “impegno valoriale” prima che politico.
Ma chi oggi ha le “leve del potere” ne è conscio?
Con la caduta del muro
di Berlino si è dissolta una ideologia, un “sistema”, ma cosa lo ha sostituito
?
Dobbiamo
stare molto attenti perché si rischia che nel vuoto più totale generato, stia
nascendo (o è già nata !) una nuova
ideologia dell’individualismo e del relativismo….
Forse
tutti noi e (soprattutto) chi “ha le leve del potere”, dovrebbe riaprire i
libri di storia e guardare propositivamente all’insegnamento sociale di
Giovanni Paolo II che oggi è più che mai attuale, agli scritti di Tischner e di
Havel, certamente con occhi “laici”, anche se molti lo vorrebbero relegarli negli
scaffali più alti della libreria e lasciarli divorare dalla polvere della
storia, farli cadere in un oblio che lasci spazio all’utilitarismo finalizzato
a se stesso.
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