Sussidiarietà,
Professionalità ed Efficenza
le
parole d’ordine del “Nuovo Sociale” !
di Ivan Simeone*
Articolo pubblicato sul Notes 2018 "Confartigianato ed il Terzo Settore"
Sussidiarietà,
professionalità ed efficienza sono le parole d’ordine del “nuovo sociale”.
Dinanzi al momento di profonda difficoltà del welfare, bisogna agire con determinazione politica per dare forza ad una
nuova vision del welfare, puntando certamente ad una risposta concreta alle
Famiglie del territorio, cercando di soddisfare le loro esigenze, ma coniugando
le stesse con una azione professionale ed economicamente efficace.
Ruolo
centrale lo hanno i “corpi sociali
intermedi”; ovvero le Associazioni, i sindacati con i propri Enti di
servizio, i Movimenti ma guardando ad una economicità di sistema e ad una
azione efficace ed efficiente, coniugando costi e ricavi che non possono più
essere lasciati in un angolo, in omaggio al fatto che le perdite vengono colmate
dalle Istituzioni. Il “mondo sociale” sta cambiando molto velocemente e noi
dobbiamo –ci piaccia o no- essere al passo con i cambiamenti. Bisogna dare
forza e vigore a quello che il Prof.
Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Roma, identifica come “welfare civile”, motore del “terzo
pilastro” e ben espresso nel Suo saggio “Il
terzo pilastro. Il non profit motore del nuovo welfare”.
La Sussidiarietà vera,
operativa ed “applicata” nel contesto socaile ed economico, è il primo elemento
essenziale per un valido impegno sociale dell’oggi e che guarda all’immediato
domani .
Tutti
parlano di Sussidiarietà; i seminari si susseguono ma poi non viene quasi mai
applicata correttamente.
Per
avere un riferimento preciso, suggerisco di andare a leggere le pagine del
Compendio della Dottrina Sociale, un vero manuale sociale che –al di là delle
personali convinzioni religiose- dovrebbe essere punto di riferimento per tutti
gli operatori del sociale e del “terzo settore”.
La
Sussidiarietà è sancita nell’ordinamento
europeo come punto essenziale nei rapporti tra lo Stato e la
società. Il Trattato di Maastricht (7 febbraio 1992) dichiara che il principio di sussidiarietà é la
direttrice fondamentale che guida il processo di formazione dell'Unione
Europea.
Oggi il principio
di sussidiarietà è entrato a far parte dell’ ordinamento giuridico attraverso il diritto comunitario,
onde essere poi implementato in forme sempre più estensive sino al punto di
essere direttamente incorporato nella Costituzione italiana con l’articolo
118.
Ma
cosa è realmente la “sussidiarietà” ?“Tutte le società di ordine superiore
(es. lo Stato) devono porsi in atteggiamento di aiuto (quindi di sostegno,
promozione e sviluppo) rispetto alle minori (la Famiglia, gli Ordini
professionali, i Sindacati…)”….
Giorgio Vittadini, docente all’Università Bicocca di
Milano e Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, nel saggio “La sfida del cambiamento” (ed. BUR) ha
evidenziato come la crisi del welfare così come lo abbiamo conosciuto negli
anni passati, “non è solo una crisi di
risorse, ma è soprattutto una crisi di concezione che, invece di sostenere la
socialità, l’ha indebolita”…
Non
dobbiamo dimenticarci che una miriade realtà di base (cooperative, banche
rurali e popolari, mutue, società assistenziali…) nel passato hanno creato il
nostro Paese “dal basso” –come evidenzia Vittadini- creando una ricca welfare
society che ha preceduto il welfare state; oggi –con le dovute variazioni sul
tema- bisogna ridare forza ad una politica sussidiaria che vede una sintesi tra
Stato, mercato e terzo settore. Il primo
attore è proprio “la Famiglia” anche con la propria funzione di “mediazione
sociale”.
Professionalità ed
Efficienza sono glia
altri aspetti essenziali per una efficace azione del nuovo sociale. Bisogna
riuscire a “far quadrare i conti” ragionando in una nuova ottica d’azione,
guardando all’assistito andando oltre
all’ottica passiva ed elusivamente assistenzialistica.
Abbiamo
necessità di operatori sociali altamente
professionalizzati ma anche pronti a mettersi in discussione senza rimanere
ancorati a sterili modelli lavorativi del passato; modelli destinati a
scomparire a brevissimo periodo.
Bisogna essere pronti a
dare sempre nuove risposte a sempre nuove esigenze che il mercato ci pone.
Bisogna dare risposte sempre efficaci ai bisogni della gente….ai bisogni
dell’Umano.
Chi
lo comprende avrà futuro. Chi rimane ancorato al passato è out !
Riferimenti
§ Compendio
DSC libreria Editrice Vaticana
§ La
Dottrina Sociale della Chiesa – J.M.I. Langlois – Ed. Ares Milano
§ La
sfida del cambiamento – Vittadini – Ed BUR
*Ivan
Simeone, Direttore provinciale della “Confartigianato Imprese Latina” e membro del
CdA del Patronato INAPA nazionale.
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