venerdì 16 febbraio 2018

Ivan Simeone (Confartigianato): verso quale "nuovo sociale" ?



Sussidiarietà, Professionalità ed Efficenza
le parole d’ordine del “Nuovo Sociale” !

di Ivan Simeone*

Articolo pubblicato sul Notes 2018 "Confartigianato ed il Terzo Settore"

Sussidiarietà, professionalità ed efficienza sono le parole d’ordine del “nuovo sociale”. Dinanzi al momento di profonda difficoltà del welfare, bisogna agire con determinazione politica per dare forza ad una nuova vision del welfare, puntando certamente ad una risposta concreta alle Famiglie del territorio, cercando di soddisfare le loro esigenze, ma coniugando le stesse con una azione professionale ed economicamente efficace.

Ruolo centrale lo hanno i “corpi sociali intermedi”; ovvero le Associazioni, i sindacati con i propri Enti di servizio, i Movimenti ma guardando ad una economicità di sistema e ad una azione efficace ed efficiente, coniugando costi e ricavi che non possono più essere lasciati in un angolo, in omaggio al fatto che le perdite vengono colmate dalle Istituzioni. Il “mondo sociale” sta cambiando molto velocemente e noi dobbiamo –ci piaccia o no- essere al passo con i cambiamenti. Bisogna dare forza e vigore a quello che il Prof. Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Roma, identifica come “welfare civile”, motore del “terzo pilastro” e ben espresso nel Suo saggio “Il terzo pilastro. Il non profit motore del nuovo welfare”.

La Sussidiarietà vera, operativa ed “applicata” nel contesto socaile ed economico, è il primo elemento essenziale per un valido impegno sociale dell’oggi e che guarda all’immediato domani .
Tutti parlano di Sussidiarietà; i seminari si susseguono ma poi non viene quasi mai applicata correttamente.
Per avere un riferimento preciso, suggerisco di andare a leggere le pagine del Compendio della Dottrina Sociale, un vero manuale sociale che –al di là delle personali convinzioni religiose- dovrebbe essere punto di riferimento per tutti gli operatori del sociale e del “terzo settore”.
La Sussidiarietà è sancita nell’ordinamento europeo come punto essenziale nei rapporti tra lo Stato e la società. Il Trattato di Maastricht (7 febbraio 1992) dichiara che il principio di sussidiarietà é la direttrice fondamentale che guida il processo di formazione dell'Unione Europea.

Oggi il principio di sussidiarietà è entrato a far parte dell’ ordinamento giuridico attraverso il diritto comunitario, onde essere poi implementato in forme sempre più estensive sino al punto di essere direttamente incorporato nella Costituzione italiana con l’articolo 118.

Ma cosa è realmente la “sussidiarietà” ?Tutte le società di ordine superiore (es. lo Stato) devono porsi in atteggiamento di aiuto (quindi di sostegno, promozione e sviluppo) rispetto alle minori (la Famiglia, gli Ordini professionali, i Sindacati…)”….

Giorgio Vittadini, docente all’Università Bicocca di Milano e Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, nel saggio “La sfida del cambiamento” (ed. BUR) ha evidenziato come la crisi del welfare così come lo abbiamo conosciuto negli anni passati, “non è solo una crisi di risorse, ma è soprattutto una crisi di concezione che, invece di sostenere la socialità, l’ha indebolita”…
Non dobbiamo dimenticarci che una miriade realtà di base (cooperative, banche rurali e popolari, mutue, società assistenziali…) nel passato hanno creato il nostro Paese “dal basso” –come evidenzia Vittadini- creando una ricca welfare society che ha preceduto il welfare state; oggi –con le dovute variazioni sul tema- bisogna ridare forza ad una politica sussidiaria che vede una sintesi tra Stato, mercato e terzo settore. Il primo attore è proprio “la Famiglia” anche con la propria funzione di “mediazione sociale”.

Professionalità ed Efficienza sono glia altri aspetti essenziali per una efficace azione del nuovo sociale. Bisogna riuscire a “far quadrare i conti” ragionando in una nuova ottica d’azione, guardando all’assistito andando oltre all’ottica passiva ed elusivamente assistenzialistica.
Abbiamo necessità di operatori sociali altamente professionalizzati ma anche pronti a mettersi in discussione senza rimanere ancorati a sterili modelli lavorativi del passato; modelli destinati a scomparire a brevissimo periodo.

Bisogna essere pronti a dare sempre nuove risposte a sempre nuove esigenze che il mercato ci pone. Bisogna dare risposte sempre efficaci ai bisogni della gente….ai bisogni dell’Umano.
Chi lo comprende avrà futuro. Chi rimane ancorato al passato è out !




Riferimenti

§  Compendio DSC libreria Editrice Vaticana
§  La Dottrina Sociale della Chiesa – J.M.I. Langlois – Ed. Ares Milano
§  La sfida del cambiamento – Vittadini – Ed BUR


*Ivan Simeone, Direttore provinciale della “Confartigianato Imprese Latina” e membro del CdA del Patronato INAPA nazionale.

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