Charles Peguy: “In
questo onore esemplare del mestiere
si riassumevano
tutti i sentimenti più nobili e più alti.
Una dignità. Una
fierezza…..”
Dare forza al “Valore
Artigiano”, Small Busines Act e alla micro piccola impresa che è il 99,4% del
tessuto produttivo del Paese.
di Ivan Simeone
direttore
Confartigianato Imprese Latina
Mai come in questi giorni siamo “sommersi” da sollecitazioni
elettorali. Molti gli amici, di diversi schieramenti, che si presentano e che chiedono un legittimo
consenso.
Il 4 marzo prossimo
siamo chiamati alle urne e una riflessione è ormai d’obbligo.
Come votare ? Chi
votare ? Permettetemi una
riflessione personale.
Il quadro è molto confuso, lo sappiamo bene, come molti sono i
problemi che sono rimasti irrisolti e che oggi vengono “rilanciati” sul tavolo
del confronto pre-elettorale. Certamente, come dice Papa Francesco, “non si può rimanere alla finestra” ma
bisogna portare il proprio contributo, oggi più che mai.
Confartigianato, nel suo documento nazionale “Per tornare a crescere”, (vedi www.confartigianato.it) che
condividiamo, sottolinea giustamente lì importanza di porre al centro del
confronto il “valore artigiano”, ovvero “quell’insieme
di valori storici, tutt’oggi attuali, ai quali ci ispiriamo, che ci consentono
di rappresentare gli interessi generali del ceto medio produttivo e di intere
comunità e società locali nel difficile percorso per affrontare in modo solidale le sfide della modernità….”
Tecnicamente le proposte sono legate alla valorizzazione della micro e piccola
impresa che oggi rappresenta il 99,4% dell’intero tessuto produttivo del nostro
Paese, la nostra vera forza, all’attuazione delle importanti intuizioni
proprie dello Small Business Act che
si sono poi tradotte nello “Statuto delle Imprese” rimasto lettera morta…il
superamento della legge quadro sull’artigianato e di una legge per la regolamentazione della rappresentanza
che possa evidenziare chi persegue interessi collettivi vasti, come la
Confartigianato, e chi invece persegue altre finalità, valorizzando il principio
dei corpi sociali intermedi che sono il valore del nostro tessuto economico e
sociale. Le nostre imprese necessitano di una concreta riduzione della pressione fiscale e una semplificazione del sistema tributario.
Sul credito
il leitmotiv è sempre lo stesso (e sempre inascoltato !) : più attenzione al
sostegno creditizio (reale!) da parte delle banche alle piccole attività d’impresa.
Oggi si finanziano solo le grandi aziende e i piccoli vengono trattati come “figli
di un Dio minore” ! Le statistiche sono chiare. Sarebbe opportuno che si
creasse un “soggetto finanziario
pubblico appositamente dedicato alle micro e piccole imprese”.
Sul
piano locale un invito: la politica, i politici –una volta eletti- promuovano
realmente il nostro territorio e stiano vicini propositivamente al mondo della
rappresentanza d’impresa locale. Politica e Categorie, solo insieme, con una
azione politica veramente sinergica e non legata all’apparenza, possono far
tornare a crescere il nostro territorio pontino.
Famiglia, Artigianato, Piccole attività d’impresa,
educazione, terzo settore devono essere le priorità….e come ci rammenta l’Arcivescovo
di Bologna Carlo Caffarra, (vedi www.tempi.it) ragionando sulla nostra Casa occidentale,
sottolinea che “non è più questione di
restaurare un edificio gravemente leso. E’ un nuovo edificio ciò di cui abbiamo
bisogno…” e come ci insegna Peguy dobbiamo
rimboccarci le maniche ed operare con serietà e professionalità.
Buon voto a tutti !