domenica 18 febbraio 2018

Ivan Simeone (Confartigianato) ...verso il voto del 4 marzo...



Charles Peguy: “In questo onore esemplare del mestiere
si riassumevano tutti i sentimenti più nobili e più alti.
Una dignità. Una fierezza…..”

Dare forza al “Valore Artigiano”, Small Busines Act e alla micro piccola impresa che è il 99,4% del tessuto produttivo del Paese.

di Ivan Simeone
direttore
Confartigianato Imprese Latina

Mai come in questi giorni siamo “sommersi” da sollecitazioni elettorali. Molti gli amici, di diversi schieramenti,  che si presentano e che chiedono un legittimo consenso.
Il 4 marzo prossimo siamo chiamati alle urne e una riflessione è ormai d’obbligo.
Come votare ? Chi votare ? Permettetemi una riflessione personale.
Il quadro è molto confuso, lo sappiamo bene, come molti sono i problemi che sono rimasti irrisolti e che oggi vengono “rilanciati” sul tavolo del confronto pre-elettorale. Certamente, come dice Papa Francesco, “non si può rimanere alla finestra” ma bisogna portare il proprio contributo, oggi più che mai.

Confartigianato, nel suo documento nazionale “Per tornare a crescere”, (vedi www.confartigianato.it) che condividiamo, sottolinea giustamente lì importanza di porre al centro del confronto  il “valore artigiano”, ovvero “quell’insieme di valori storici, tutt’oggi attuali, ai quali ci ispiriamo, che ci consentono di rappresentare gli interessi generali del ceto medio produttivo e di intere comunità e società locali nel difficile percorso per affrontare  in modo solidale le sfide della modernità….”

Tecnicamente le proposte sono legate alla valorizzazione della micro e piccola impresa che oggi rappresenta il 99,4% dell’intero tessuto produttivo del nostro Paese, la nostra vera forza, all’attuazione delle importanti intuizioni proprie dello Small Business Act che si sono poi tradotte nello “Statuto delle Imprese” rimasto lettera morta…il superamento della legge quadro sull’artigianato e di una legge per la regolamentazione della rappresentanza che possa evidenziare chi persegue interessi collettivi vasti, come la Confartigianato, e chi invece persegue altre finalità, valorizzando il principio dei corpi sociali intermedi che sono il valore del nostro tessuto economico e sociale. Le nostre imprese necessitano di una concreta riduzione della pressione fiscale e una semplificazione del sistema tributario.
Sul credito il leitmotiv è sempre lo stesso (e sempre inascoltato !) : più attenzione al sostegno creditizio (reale!) da parte delle banche alle piccole attività d’impresa. Oggi si finanziano solo le grandi aziende e i piccoli vengono trattati come “figli di un Dio minore” ! Le statistiche sono chiare. Sarebbe opportuno che si creasse un “soggetto finanziario pubblico appositamente dedicato alle micro e piccole imprese”.

Sul piano locale un invito: la politica, i politici –una volta eletti- promuovano realmente il nostro territorio e stiano vicini propositivamente al mondo della rappresentanza d’impresa locale. Politica e Categorie, solo insieme, con una azione politica veramente sinergica e non legata all’apparenza, possono far tornare a crescere il nostro territorio pontino.

Famiglia, Artigianato, Piccole attività d’impresa, educazione, terzo settore devono essere le priorità….e come ci rammenta l’Arcivescovo di Bologna Carlo Caffarra, (vedi www.tempi.it)  ragionando sulla nostra Casa occidentale, sottolinea che “non è più questione di restaurare un edificio gravemente leso. E’ un nuovo edificio ciò di cui abbiamo bisogno…” e come ci insegna Peguy dobbiamo rimboccarci le maniche ed operare con serietà e professionalità.
Buon voto a tutti !

venerdì 16 febbraio 2018

Ivan Simeone (Confartigianato): verso quale "nuovo sociale" ?



Sussidiarietà, Professionalità ed Efficenza
le parole d’ordine del “Nuovo Sociale” !

di Ivan Simeone*

Articolo pubblicato sul Notes 2018 "Confartigianato ed il Terzo Settore"

Sussidiarietà, professionalità ed efficienza sono le parole d’ordine del “nuovo sociale”. Dinanzi al momento di profonda difficoltà del welfare, bisogna agire con determinazione politica per dare forza ad una nuova vision del welfare, puntando certamente ad una risposta concreta alle Famiglie del territorio, cercando di soddisfare le loro esigenze, ma coniugando le stesse con una azione professionale ed economicamente efficace.

Ruolo centrale lo hanno i “corpi sociali intermedi”; ovvero le Associazioni, i sindacati con i propri Enti di servizio, i Movimenti ma guardando ad una economicità di sistema e ad una azione efficace ed efficiente, coniugando costi e ricavi che non possono più essere lasciati in un angolo, in omaggio al fatto che le perdite vengono colmate dalle Istituzioni. Il “mondo sociale” sta cambiando molto velocemente e noi dobbiamo –ci piaccia o no- essere al passo con i cambiamenti. Bisogna dare forza e vigore a quello che il Prof. Emmanuele Emanuele, Presidente della Fondazione Roma, identifica come “welfare civile”, motore del “terzo pilastro” e ben espresso nel Suo saggio “Il terzo pilastro. Il non profit motore del nuovo welfare”.

La Sussidiarietà vera, operativa ed “applicata” nel contesto socaile ed economico, è il primo elemento essenziale per un valido impegno sociale dell’oggi e che guarda all’immediato domani .
Tutti parlano di Sussidiarietà; i seminari si susseguono ma poi non viene quasi mai applicata correttamente.
Per avere un riferimento preciso, suggerisco di andare a leggere le pagine del Compendio della Dottrina Sociale, un vero manuale sociale che –al di là delle personali convinzioni religiose- dovrebbe essere punto di riferimento per tutti gli operatori del sociale e del “terzo settore”.
La Sussidiarietà è sancita nell’ordinamento europeo come punto essenziale nei rapporti tra lo Stato e la società. Il Trattato di Maastricht (7 febbraio 1992) dichiara che il principio di sussidiarietà é la direttrice fondamentale che guida il processo di formazione dell'Unione Europea.

Oggi il principio di sussidiarietà è entrato a far parte dell’ ordinamento giuridico attraverso il diritto comunitario, onde essere poi implementato in forme sempre più estensive sino al punto di essere direttamente incorporato nella Costituzione italiana con l’articolo 118.

Ma cosa è realmente la “sussidiarietà” ?Tutte le società di ordine superiore (es. lo Stato) devono porsi in atteggiamento di aiuto (quindi di sostegno, promozione e sviluppo) rispetto alle minori (la Famiglia, gli Ordini professionali, i Sindacati…)”….

Giorgio Vittadini, docente all’Università Bicocca di Milano e Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, nel saggio “La sfida del cambiamento” (ed. BUR) ha evidenziato come la crisi del welfare così come lo abbiamo conosciuto negli anni passati, “non è solo una crisi di risorse, ma è soprattutto una crisi di concezione che, invece di sostenere la socialità, l’ha indebolita”…
Non dobbiamo dimenticarci che una miriade realtà di base (cooperative, banche rurali e popolari, mutue, società assistenziali…) nel passato hanno creato il nostro Paese “dal basso” –come evidenzia Vittadini- creando una ricca welfare society che ha preceduto il welfare state; oggi –con le dovute variazioni sul tema- bisogna ridare forza ad una politica sussidiaria che vede una sintesi tra Stato, mercato e terzo settore. Il primo attore è proprio “la Famiglia” anche con la propria funzione di “mediazione sociale”.

Professionalità ed Efficienza sono glia altri aspetti essenziali per una efficace azione del nuovo sociale. Bisogna riuscire a “far quadrare i conti” ragionando in una nuova ottica d’azione, guardando all’assistito andando oltre all’ottica passiva ed elusivamente assistenzialistica.
Abbiamo necessità di operatori sociali altamente professionalizzati ma anche pronti a mettersi in discussione senza rimanere ancorati a sterili modelli lavorativi del passato; modelli destinati a scomparire a brevissimo periodo.

Bisogna essere pronti a dare sempre nuove risposte a sempre nuove esigenze che il mercato ci pone. Bisogna dare risposte sempre efficaci ai bisogni della gente….ai bisogni dell’Umano.
Chi lo comprende avrà futuro. Chi rimane ancorato al passato è out !




Riferimenti

§  Compendio DSC libreria Editrice Vaticana
§  La Dottrina Sociale della Chiesa – J.M.I. Langlois – Ed. Ares Milano
§  La sfida del cambiamento – Vittadini – Ed BUR


*Ivan Simeone, Direttore provinciale della “Confartigianato Imprese Latina” e membro del CdA del Patronato INAPA nazionale.

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