“Emergenza Acqua”
Verso quale gestione sostenibile delle risorse idriche ?
Riflessione pubblicata sul notes "Le risorse idriche nelle attività produttive"
Ottobre 2017 di Confartigianato Imprese Latina
di Ivan Simeone
Direttore
“Confartigianato Imprese Latina”
“A
lungo termine la lotta per l’acqua sarà più drammatica di quella per il
petrolio.
Per il
petrolio ci sono dei sostituti, ma per l’acqua non ce ne sono”.
Prof.
Gotthilf Hemple*
Premessa
Parlare di “acqua” potrà sembrare banale ma oggi è
una tematica “primaria” per la nostra comunità e già dobbiamo rilevare i primi segnali
di “emergenza idrica”.
Permettetemi, sommessamente, alcune riflessioni
anche se non sono un tecnico del settore ma un cittadino cui sta a cuore il
proprio territorio con le sue risorse.
L’aumento
della popolazione mondiale e la crescita economica esercitano pressioni senza
precedenti sull’ambiente, sui sistemi sociali e sulle risorse disponibili. La mancanza di acqua si è dimostrata un
ostacolo allo sviluppo economico in
molte parti del mondo ed al raggiungimento di una accettabile qualità della
vita in altre.
L’acqua
è al 97% salata e al 3% dolce. Malgrado la teorica sovrabbondanza, il 60% delle
risorse idriche si concentra in 9 paesi ed 80 paesi soffrono decisamente di
penuria di acqua. Circa un miliardo di persone consumano l’86% delle risorse
idriche disponibili, mentre due miliardi di persone vedono nella mancanza di
acqua potabile circa il 90% delle cause di malattia.
Alcuni stimano che
entro il 2032 cinque miliardi di individui dovranno convivere con la scarsità
di acqua.
Si ritiene pertanto
essenziale in ogni comparto produttivo, evidenziare un corretto utilizzo delle
risorse idriche.
Essenziale è una
comunicazione sull’uso consapevole e responsabile dell’acqua e della sua
preservazione, come fonte sostenibile di vita e come rinnovabile risorsa che
può, se bene utilizzato, continuare ad essere “fonte di vita”, partendo dalla
dimensione locale e territoriale.
Il
nostro ruolo di Associazioni datoriali, corpi sociali intermedi, è anche quello
di avviare una campagna di promozione della conoscenza approfondita del
problema, anche un approfondimento della conoscenza delle leggi che in Italia
e, in particolare sul territorio della nostra Regione Lazio, affrontano queste
problematiche, con particolare attenzione al problema dell’uso corretto delle
fonti idriche, del controllo degli scarichi in acque profonde e di superficie,
del controllo continuo dell’inquinamento dei suoli e della bonifica dei suoli
ormai inquinati da secoli di aberranti usi industriali e zootecnici di vaste
superfici del nostro territorio, del controllo dell’inquinamento dei mari e
delle acque interne, per impedire il perdurare di situazioni ormai entrate
nella prassi corrente e l’instaurarsi di situazioni inquinanti nuove.
Siamo nel 2006 ….
Già con il “Rotary Club Latina”, nel 2006, con la supervisione dell’Architetto
Luigi Maria Mastroianni, (il sottoscritto era all’epoca membro della
Commissione progetti, Presidente del Club Giorgio Loddo) si avviò sul
territorio un primo progetto di sensibilizzazione: “Le vie dell’acqua non sono infinite”.
“Il
continuo aumento dei fabbisogni della risorssa acqua –si legge in un
documenti del progetto- riteniamo debba
essere affrontato tempestivamente con strategie idonee, per consentire un
armonico sviluppo economico (…) …Le trasformazioni economiche vorticose
–continua il documento del Rotary Club Latina-
che hanno interessato anche il
nostro territorio sono state rilevanti per la quantità e qualità degli insediamenti
residenziali, produttivi, agricoli, infrastrutturali, tanto da arrecare
conseguenze di impatto ambientale …..Il regime idraulico che regimenta le
acque, di per se vulnerabile per problematiche tecnologiche, manutentive e
normative, necessita di interventi di sostegno e di integrazione con le risorse
e le necessità del territorio”.
Era il
2006. Oggi siamo al 20 ottobre 2017 e la situazione territoriale, delle nostre
Città pontine, sono cambiate ?
Secondo glie esperti uno dei problemi cui
ancora non si è data una soluzione ferma e certa è la mancanza di una appropriata e fluida governance del settore
idrico; mancano probabilmente strategie efficaci e concrete. Abbiamo
necessità di un’unica Autorità identificabile che possa governare realmente le
politiche delle acque.
Misteriosa è l’acqua….
Quando parliamo di “acqua”, la nostra mente
ci fa volteggiare tra mille aspetti; da quelli meramente produttivi a quelli
legati alla salute ma anche alla sua origine misteriosa ed esoterica. Acqua
“oro blu”, acqua fonte della vita …..
Mi torna alla mente la bella mostra sulle
risorse idriche organizzata dalla Fondazione CEUR al “meeting internazionale” di Rimini del 2015. “Misteriosa è l’acqua” ….un percorso che attraversa i secoli e le
civiltà; acqua come elemento essenziale della nostra vita.
Acqua come simbolo sacro per tutte le
religioni: simbolo di rigenerazione e di fecondità per l’antico Egitto
all’acqua come realtà ancestrale per le divinità greche. Funzione magica e
divinatoria per la mitologia nordica all’acqua come elemento delle origini per
l’ebraismo, segno di purificazione. Nell’Antico Testamento l’”acqua viva” è un
simbolo di Dio. Indice di fertilità e punto di partenza della creazione per l’
Islam, strumento di purificazione nelle abluzioni rituali; l’acqua del cielo è
simbolo di vita e di resurrezione.
Nella religione scintoista, gli elementi
della natura, come l’acqua, è sempre viva e riporta al divino. L’ acqua anche
qui la ritroviamo come l’elemento purificatore basilare. Per l’induismo “l’acqua è il luogo cosmogonico e teofanico
per eccellenza da cui nascono Dio e la vita …”
Pillole di storia…..
Storicamente tutti conosciamo che le prime
importanti opere ingegneristiche strutturali, in ambito idraulico, vennero
fatte ad opera del popolo romano e, una volta cadute in disgrazia a causa delle
invasioni barbariche, tali opere vennero poi riprese dai Papi dell’epoca.
Nell’epoca medievale l’utilizzo dell’acqua, come strumento per migliorare la
qualità della vita, camminò pari passo con lo sviluppo del monachesimo, per poi
non parlare delle “grandi opere” dell’epoca come i navigli di Milano.
E nei processi produttivi ?
Alcune “buone pratiche”…
Da un punto di vista squisitamente normativo,
mi sembra che tutto si incentri intorno alla “legge Galli” 36/1994. Significativo anche il referendum del 2011 sull’acqua dove il 95% dei votanti si è
espresso in favore dell’acqua pubblica….ma
poi questo referendum è servito a qualche cosa ?
Nel 1992 le Nazioni Unite hanno istituito la
giornata mondiale dell’acqua: il 22 marzo di ogni anno … chi se ne è accorto ?
Il ruolo delle risorse idriche all’interno
dei processi produttivi è una questione essenziale, come lo è se si va ad
analizzare il ruolo dell’acqua nell’ambito agricolo.
“Ridurre
il consumo idrico
– evidenzia una ricerca della Fondazione ISTUD-
significa dotarsi di nuove
tecnologie, più competitive rispetto a quelle presenti sul mercato; ma anche
essere preparati ad uno scenario futuro in cui si prevede che il costo
dell’acqua aumenterà in relazione alla diminuzione della disponibilità della
risorsa”.
Uno dei settori produttivi maggiormente
interessati è quello legato alla coltivazione e alla produzione agricola. Anche
molti prodotti legati alla trasformazione artigiana devono essere analizzati
come, per il nostro mondo delle piccole imprese artigiane, il comparto delle
costruzioni….ma il mondo delle “risorse idriche” (in senso lato) e dei problemi
correlati, è vastissimo. Parliamo di igiene e sicurezza come di riduzione dei
rumori, depurazione delle acque reflue, un utilizzo dell’acqua piovana…..
E’ bene sapere che la quantità di acqua
disponibile si è dimezzata negli ultimi 30 anni e si prevede che dimezzerà
ancora nei prossimi 10. Si stima che il pianeta andrà incontro ad una
differenza tra domanda e offerta a livello globale del 40% entro il 2030.
E quindi ? Cosa fare ? Si sta facendo qualche
cosa di reale ? E’ solo business ? Cosa si fa nelle nostre Città ?
Sono
questi alcuni degli interrogativi che ci dobbiamo porre ! L’ acqua è certamente
un aspetto non secondario di “bene comune”.
I problemi sono molti: controllo non omogenei
e non sufficienti, dispersione idrica, mancanza di “educazione
all’acqua”…secondo l’ ISTAT nel 2008 la perdita di acqua nella rete idrica
ammontava al 47% .
Vi sono anche delle “buone pratiche”. In
alcuni comuni della Lombardia sta dilagando il progetto “Case dell’Acqua”, a favore della popolazione, idea nata da alcune
società pubbliche quali la Cap Holding, Ianomi, Tame Tasm; ovvero impianti
pubblici per l’erogazione di acqua naturale e frizzante, acqua dell’acquedotto
controllata. Nel 2011 in Lombardia glki impianti erano ben 244 in 12 Comuni.
Segnali positivi si hanno anche da diverse
grandi gruppi aziendali, i quali hanno applicato procedure, programmi e
protocolli per un utilizzo sostenibile delle risorse idriche tra cui Coop,
Acqua Sant’Anna, Coca-Cola Hellenic, S. Pellegrino, Carrefour, Mutti, Rigoni,
Ferrero Spa, Barilla ….
Alcuni dati
Uso dell’ acqua nel
mondo
- 1 miliardo le persone che
non ha accesso all’acqua potabile.
- Dai 3 ai 4
miliardi
quelle che non hanno acqua sufficiente e in quantità stabili.
- 2,5 milioni coloro che sono
sprovvisti di servizi igienici.
- 8 milioni le persone che
muoiono a causa di malattie legate all’insicurezza dell’approvvigionamento
d’acqua. 1,4
milioni i bambini all’anno che muoiono per malattie
causate da acqua contaminata e dall’assenza di misure igieniche adeguate.
Uno ogni 20 secondi.
- 425 litri al
giorno
per ogni abitante degli Stati Uniti, mentre un abitante del Madagscar ne
cosnuma 10
litri.
- +55% Aumento della
domanda mondiale di acqua da qui al 2050, secondo l’Ocse.
- 215 litri consumo medio
pro capite d’acqua potabile al giorno, in Italia. Anche per usi in cui non
serve che sia potabile.
- 140
litri riserva idrica di ogni italiano,
contro i 2.200
litri di uno statunitense,
- i 3.300 litri di
un australiano e i 1.100
litri di uno spagnolo, secondo uno studio Kinsey & Co.
- 40 litri la quantità
minima di acqua al giorno per soddisfare i bisogni vitali, secondo l’Oms.
- 40% della
popolazione mondiale vive sotto questa soglia.
- 300 litri al giorno il
consumo medio stimato nei Paesi più ricchi.
- 1700 metri cubi l’utilizzo pro
capite annuo di acqua negli Stati Uniti (compresi usi agricoli e
industriali).
- 250 metri cubi l’utilizzo pro
capite annuo di acqua in Africa.
- 2,5 miliardi le persone che
vivono in zone senza acquedotti e senza infrastrutture, secondo il
rapporto Onu “UN-Water”.
- 1 miliardo le persone che
non hanno un rubinetto in casa. Tra queste, otto su dieci vivono in aree
rurali. Sono 1/3
gli abitanti del pianeta Terra che vivrà in zone in cui
l’acqua scarseggia entro il 2030; 2/3 la popolazione mondiale che
potrebbe trovarsi in condizioni di “stress idrico” già entro il 2025.
L’acqua
in Italia
- 62 miliardi di metri cubi
l’acqua virtuale (quella utilizzata per produrre il cibo e i prodotti di
uso comune) che importa ogni anno il nostro Paese.
- 6 mila litri l’acqua pro
capite usata quotidianamente nel nostro Paese nei consumi, secondo il
il rapporto Wwf “L’impronta idrica
dell’Italia“.
Acqua che comprende anche quella importata con i beni di consumo e gli
alimenti. Il 50%
di questa è contenuta nei prodotti di origine animale.
- 70 miliardi di metri cubi è
la misura dell’impronta idrica nella produzione nel nostro Paese, secondo
il il rapporto Wwf “L’impronta idrica dell’Italia”. L’85% di questa
viene utilizzata in agricoltura, l’8%
in produzione industriale ed il 7% in usi domestici.
* Prof. Gotthilf Hemple – biologo marino
dell’Università di Kiel (Germania), coordina torre della ricerca “Studio
globale sulle acque internazionali”.