Riappropriarsi
della Politica tra Cultura,
Valori
e Corpi Sociali.
La sfida, sempre
attuale, di Adriano Romualdi.
Articolo pubblicato sul quotidiano on line "Il Giornale d'Italia"
di Ivan Simeone
Quali sfide culturali a destra ? Quali
progetti ? Quali percorsi seguire ?
In questi ultimi mesi si registra un nuovo
fermento “movimentista” nel mondo ormai poliedrico della destra, una destra che
ancora sta andando in ordine sparso e, ad oggi, appare ai più senza una vera
strategia.
Una
destra che bisogna ridefinire e riposizionare strategicamente e culturalmente.
Un “movimento” di destra che deve riuscire ad affrontare le nuove sfide che
oggi questa cultura “liquida” e relativa sta imponendo a tutta la nostra società.
Ma cerchiamo di essere pragmatici.
Oggi stiamo assistendo ad una messa in
discussione di tutti quei Valori che sono fondanti per la nostra cultura
occidentale. La Famiglia è messa in discussione, la dignità della vita umana è
oggi un aspetto sindacabile; si mette in discussione anche la vita di un bambino
già nato, portatore di handicap come il caso del piccolo Charlie in Gran
Bretagna; caso che “dovrebbe” coinvolgere tutta la nostra Europa; Europa che
sembra aver perso la bussola affogando nelle lobby finanziarie internazionali.
Vogliamo poi parlare del Gender e dell’utero
in affitto, con tutte le sfide bioetiche ?
Oggi vengono messi in discussione i “Corpi
Sociali” intermedi come le organizzazioni datoriali e sindacali. Si vuole un
cittadino “nudo” dinanzi al potere politico, mettendo da pare tutto il mondo
sociale che fino ad oggi è stato il fondamento della nostra politica e della
nostra società. Non sappiamo più cosa sia la concertazione o la sussidiarietà.
Sul piano economico assistiamo ad una
continua messa in discussione delle piccole imprese, delle aziende artigiane,
delle attività familiari piegate sull’altare della grande multinazionale.
E’ cosa notoria -basta leggere le ultime
statistiche- che i finanziamenti alle piccole imprese, anno dopo anno, vengono
erogati sempre meno e, al contrario, si sostengono le grandi multinazionali e
SPA. Le Province sono in piena “crisi di identità” amministrativa come la
concreta penalizzazione delle Camere di Commercio, che erano rimaste l’unico
punto di riferimento dell’economia locale e territoriale. Critica la situazione
delle Banche di prossimità: le popolari e quelle di credito cooperativo.
Tutto
ciò va ben oltre al normale confronto politico destra-sinistra. E’ un confronto
duro sui Valori, su un nuovo progetto di vita quotidiana.
I nostri politici eletti, i nostri
Parlamentari se ne sono resi conto ? Cosa si sta facendo ?
Dove
sta la proposta sociale dei cattolici nel politico ? Dove sta la proposta
culturale di “presenza” dei Movimenti cattolici ? Il Santo Padre Francesco più
volte ha esortato a “non rimanere in finestra”…ma con quali risultati ?
A monte, anche del variegato “movimento di
destra”, manca un vero disegno culturale, una proposta organica. Mancano le
riviste, i centri culturali, i think tank. Dove sono finiti gli “operatori
culturali” ? Si sono omologati alla “cultura liquida” ?
Nei giorni scorsi ho riletto gli scritti di Adriano Romualdi.
Il suo
attivismo militante affiancato da un grande ed approfondito studio. Certamente
uomo del suo tempo, ma uomo di azione e di cultura che guardava ad una “grande
politica” in un’ottica europea, che ancora oggi ha il suo fascino valoriale e
politico.
Una Europa non basata sull’euro ma su una
comune identità. Una destra che deve necessariamente “guardare” all’Europa.
Romualdi, ci dice come “il compito della destra, il suo impegno più sacro è quello di restare
la coscienza dell’Europa…”
Gennaro Malgieri, nella prefazione del saggio
“Una cultura per l’Europa” di Adriano Romualdi (ed. Settimo Sigillo), evidenzia
come “la scelta europea è innanzitutto un
modo di essere. Essa si esplicita nella consapevolezza della decadenza
dell’Europa…” Romualdi cerca di “segnare” il passo, illustrando la strada
da percorrere.
Collaborò con molte riviste tra cui il quotidiano
“Giornale d’Italia”. Da queste colonne cercò di lanciare la sua proposta
metapolitica. Studioso della “rivoluzione conservatrice” e discepolo di Evola,
guardava ad una Europa unita culturalmente ed economicamente, che potesse fare
da baluardo all’Est come all’Ovest. Oggi si stanno riproponendo, se pur con
tutte le differenze dei tempi, alcune dinamiche similari.
Ecco
che bisogna “riappropriarsi della politica”, nella sua eccezione più ampia del
termine. Sempre
Malgieri evidenzia come “Ai nuovi
soggetti è dato di ricomporre i frammenti del sociale nel segno dell’egemonia
politica e per una nuova politica dei valori…”
Parafrasando un Santo Spagnolo potremmo
azzardare e dire che questa crisi che stiamo vivendo è certamente una crisi di
Valori, ma anche una crisi di leader.
Ivansimeone.blogspot.com
Bibliografia:
§ “Adriano
Romualdi: l’uomo, l’opera e il suo tempo” - di Rodolfo Sideri, (Ed. Settimo Sigillo)
§ “Adriano
Romualdi conservatore rivoluzionario” – Atti del convegno di Forlì 1983 (Ed.
Eclettica)
§ “Una
cultura per l’Europa” – Adriano Romualdi (Ed. Settimo Sigillo)
§ “Il
Fascismo come fenomeno europeo” – Adriano Romualdi (Ed. Settimo Sigillo)