Il Microcredito: come accedervi?
Articolo pubblicato sul quotidiano online "Latinacorriere.it"
di Ivan Simeone
Direttore CLAAI Assimprese / Tutor di Microcredito
Come accedere al Microcredito? Dove rivolgersi? A chi conviene? Sono tutte domande cui non sempre è facile trovare una risposta precisa. Se precedentemente abbiamo visto le origini del microcredito, oggi vediamo la sua concreta operatività. Nei giorni scorsi abbiamo anche tenuto un webinar su come accedervi e lo si può andare a vedere sulla pagina Facebook della “CLAAI Assimprese” (https://fb.watch/clbKFLwoCh/) un vero tutorial sulla materia. Come si evidenziava precedentemente, quando si parla di “microcredito” si parla di tutto e di niente, se non si fa riferimento alla vigente normativa in essere. Molto spesso lo si identifica con “piccoli prestiti” ma non è così.
Il microcredito “vero” è regolamentato dalle normative e lo Stato italiano è uno dei pochi (se non l’unico) ad avere una regolamentazione precisa di questo importante strumento finanziario. La normativa di riferimento è l’ex art. 111 del TUB, il Testo Unico Bancario e il Decreto del MEF del 17 ottobre 2014 n 176. E’ questa la cornice normativa di riferimento e un punto essenziale è l’Ente Nazionale per il Microcredito (www.microcreditoitaliano.org), Ente pubblico non economico con funzioni di “ente coordinatore nazionale con compiti di promozione, indirizzo, agevolazione, valutazione e monitoraggio egli strumenti microfinanziari promossi dall’Unione Europea nonché delle attività microfinanziarie realizzate a valere suo fondi dell’Unione europea”.
L’ Ente Nazionale
regola anche tutta l’attività dei “Tutor” che sono l’elemento essenziale di
questo strumento e che devono essere iscritti in un apposito elenco che si può
consultare sempre sul sito dell’Ente Nazionale Microcredito. E’
proprio il ruolo e la figura del Tutor che fa la differenza tra ciò che è e che
non è microcredito….
Una figura professionale regolamentata e vigilata che deve accompagnare il neo
imprenditore sia prima l’erogazione del finanziamento che dopo nei primi anni
dell’attività aziendale.
Il microcredito rientra nel mondo della microfinanza ed è un piccolo prestito che si può dare (a precise condizioni) a coloro che necessitano di un capitale ma non hanno particolari garanzie e quindi non possono accedere al credito tradizionale. In particolare a nuove imprese che ancora non hanno bilanci depositati o a coloro che hanno appena avviato l’attività e necessitano di un supporto finanziario. Il finanziamento erogato deve necessariamente essere accompagnato da una azione del Tutor di assistenza e monitoraggio, Tutor che sono “Operatori in servizi non finanziari ausiliari di assistenza e monitoraggio per il microcredito”.
E’ un finanziamento garantito dallo Stato per tramite del Fondo centrale di garanzia, per una determinata percentuale (solitamente 80% per le imprese) e non può essere accompagnato da “garanzie reali” ma solamente garanzie personali.
L’operazione viene seguita dal Tutor che deve essere “certificato” dall’ Ente Nazionale del Microcredito ed è questo che dovrà seguire l’imprenditore alla stesura del business plan nella sua completezza (aspetti commerciali, concorrenza, piano degli investimenti, prospetto dei ricavi, cash flow finanziario…) ma anche di accompagnarlo ad affrontare eventuali problematiche nel corso dei primi anni di attività. Come vedete non è solo un piccolo finanziamento, ma un vero “accompagnamento” che dura nel tempo. Il microcredito è sia rivolto alle imprese (microcredito imprenditoriale e rurale) che alle persone/famiglie (microcredito sociale).
Chi può accedere al “microcredito d’impresa”?
La nuova legge di Bilancio 2022 ha ampliato le disposizioni ma ad oggi ancora non sono operative. Nei prossimi mesi si potrà erogare anche alle SRL fino a 100 mila euro e 75 mila per altre casistiche d’impresa, durata fino a 15 anni e via alcune limitazioni. Questa la normativa ma personalmente ho molti dubbi di operatività. Se già oggi è difficile far accettare da istituti di credito le normali operazioni, figuriamoci con importi più elevanti. Ma è una opinione puramente personale. Vedremo.
Oggi
possono accedere al microcredito imprenditoriale
· Lavoratori autonomi / Professionisti titolari di partita IVA da non oltre 5 anni e con massimo 5 dipendenti
· Imprese individuali titolari di partita IVA da non più di 5anni e con massimo cinque dipendenti;
· Società di persone, società tra professionisti, srl semplificate, società cooperative titolari di partita IVA da non più di 5 anni e con massimo dieci dipendenti;
· Le imprese devono aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la richiesta di finanziamento o dall’inizio dell’attività, se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di massimo 300.000 euro, ricavi lordi fino a 200.000 euro e livello di indebitamento non superiore a 100.000 euro;
Possibilità, con altra procedura, di sostenere imprese agricole con il Microcredito rurale.
Il prodotto finanziario
· Mutuo chirografario a tasso fisso o variabile
· Massimo € 40 mila con possibilità di arrivare fino a € 50 mila
· 80 % garantito dal Fondo Centrale e solo il 20% con fideiussione personale
· L’impresa viene seguita da un Tutor ufficiale dell’Ente Nazionale Microcredito
· Durata massima 84 mesi con possibilità di 12 mesi di preammortamento
Finalità dei finanziamenti
· Acquisto di beni (incluse le materie prime necessarie alla produzione dei beni o servizi e le merci destinate alla vendita) o servizi connessi all’attività
· Pagamento di retribuzioni di nuovi dipendenti o soci lavoratori
· Sostenimento dei costi per corsi di formazione aziendale
Come accedere al microcredito?
Per poter accedere al microcredito i percorsi sono essenzialmente due: o rivolgersi direttamente ad un Tutor (verificare sempre che sia iscritto nell’elenco dell’Ente Nazionale Microcredito, basta andare sul sito) che poi avvierà tutto l’iter, o rivolgersi all’ Ente Nazionale di Microcredito o ad uno dei soggetti finanziari abilitati dalla Banca d’Italia (anche qui trovate tutto sul sito governativo per non avere spiacevoli sorprese dopo) che poi vi assegnerà un Tutor e al via l’istruttoria.
La nostra Associazione è convenzionata direttamente con l’Ente Nazionale del Microcredito e con il Microcredito d’Impresa Spa. Informazioni e supporto si può avere contattando credito@claai-assimprese.it o andando sul sito www.claai-assimprese.it.
Attenzione ad alcuni aspetti pratici, vere “istruzioni per l’uso”.
Essendo il microcredito, di fatto, un finanziamento che viene erogato sull’idea imprenditoriale, bisogna fare molta attenzione a tutti gli aspetti che precedono la presentazione della pratica. Ancor prima dell’azione del Tutor (il cui supporto e consulenza è fondamentale) bisogna “mettere a terra” il proprio sogno d’impresa.
Noi, come CLAAI Assimprese, partiamo da una prima analisi mediante uno o più colloqui, business model per poi arrivare ad un vero Business Plan strutturato e approfondito che dovrà meglio supportare il lavoro del Tutor che dovrà predisporre tutto il progetto e avviare l’istruttoria di richiesta del finanziamento. A volte mi capita di ricevere giovani e meno giovani che mi portano due conti e una paginetta di progetto commerciale…. Non ci siamo! Bisogna fare un lavoro serio ed approfondito. Il microcredito non è un bancomat.
Si finanzia l’idea ed il suo piano finanziario ipotetico. Ecco che deve essere realizzato passando da una analisi di progetto, del mercato, aspetti commerciali e della concorrenza, i CV degli imprenditori fino ad arrivare ad un piano finanziario dettagliato minimo a tre anni analizzando anche le possibili criticità e rischi. Per finire è importante (anche se ufficialmente non necessario) avere una minima disponibilità di risorse finanziarie da inserire di proprio nel progetto dell’impresa; il ragionamento della banca/Istituto finanziario è semplice: se il neo imprenditore ci rischia di suo, anch’io rischio con maggiore serenità. Il ruolo del Tutor è fondamentale. E’ la prima persona che vi valuterà e valuterà se ci sono o meno le premesse professionali, commerciali e finanziarie per avviare tutto l’iter. Il vero impegno non è solamente dopo aver “aperto” l’attività, ma predisporre al meglio tutta la fase di progettazione, analisi e messa a terra. Buona impresa a tutti.