mercoledì 13 gennaio 2021

commercio, ristorazione, partite IVA.....quale futuro ?

 Troppe incertezze e zero programmazione....

quanto si potrà ancora andare avanti così?

 

Ivan Simeone

CLAAI Assimprese Lazio Sud

La situazione economica rischia di degenerare se le istituzioni non cercano di intervenire concretamente. Quando parliamo di criticità per il comparto del commercio e della ristorazione, parliamo di tutto un mondo della piccola economia che si trascina dietro un indotto rilevante di partite IVA, aziende e attività di servizi. La crisi del commercio e della ristorazione si trascina adietro anche la crisi di molte famiglie di lavoratori e dipendenti. La situazione ormai rischia di degenerare e la sicurezza sanitaria (sacrosanta !) deve coniugarsi con una "sicurezza economica".

Quello cui stiamo assistendo, da utenti, cittadini, partite IVA ed operatori economici, è una grande confusione di inizative emergenziali che spesso neanche si comprendono. Ristori con mille paletti e diverse attività penalizzate concretamente da questi momenti ne sono rimaste fuori. Non si vede una programmazione. Si va avanti alla giornata e questo non è più possibile per chi deve fare impresa. Gli imprenditori, colofro che gestiscono attività commerciali, ristoratori ... devono programmare, investire e poi ? 

Molte famiglie stanno in difficoltà e bisognerebbe potenziare quelle reali reti di supporto che oggi sono portatre avanti solamente da alcune organizzazioni del terzo settore e dal mondo cattolico. Ma quanto potrà durare questa situazione ?

I.S.

 




martedì 5 gennaio 2021

Verso un "NUOVO INIZIO" .....

 

CLAAI Assimprese: 2021 per una comunità solidale

anche nel mondo della produzione

e dell’economia locale per un “nuovo inizio”

Intervento di Ivan Simeone, CLAAI Assimprese Lazio Sud.

 

Ivan Simeone

Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud


Fare analisi statistiche sull’economia dei nostri territori, in questo clima di profonda emergenza sanitaria e sociale in cui siamo immersi è cosa alquanto ardua e, mai come in questo caso, i freddi numeri e le percentuali non sempre rispecchiano il “comune sentire” degli operatori sul campo. 

Un indirizzo e un momento di importante “segno” lo ha lasciato SE Mons. Mariano Crociata, Vescovo di Latina, nei suoi ultimi interventi; sia in quello del 18 dicembre come nell’Omelia del primo gennaio 2021; una positiva “provocazione” che dobbiamo raccogliere, al di là delle personali credenze e opinioni.

Lavoro comune e solidarietà, cooperazione sono i cardini di un “nuovo inizio” ed è essenziale raccogliere l’invito del Vescovo per uno “scatto morale” di tutti per superare questa crisi. La situazione certamente non è delle più semplici. 

L’ufficio studi della CGIA di Mestre ha stimato, a livello nazionale, una perdita di fatturato delle PMI pari a circa 420 miliardi di euro contro un aumento di fatturato del 17% per le imprese “big digitali”, cosa questa che fa comprendere il livello di preoccupazione generale ed è la spia di un cambiamento di cui dobbiamo ormai tener conto; un “cambiamento” che deve vederci protagonisti sin dalla più piccola impresa familiare per poi guardare alle grandi realtà imprenditoriali. Tutti gli indicatori economici e gli studi statistici lanciano un grido di allarme per una crisi reale che rischia di travolgerci se non la si governi, con qualche eccezione positiva. Molte saranno le attività che nel 2021 rischieranno di chiudere se non di limitare la propria attività, non riuscendo a far fronte alla situazione di indebitamento, qualora non vi siano interventi concreti ed una ripresa immediata del ciclo economico quotidiano.

Senza contare tutte le piccole partite IVA legate alla consulenza amministrativa, intermediazione e quant’altro che sono state di fatto fermate e non considerate; un popolo di partite IVA fantasma. 

L’ artigianato oggi nella nostra provincia conta ancora oltre il 18% del totale delle imprese, contro il 20% della provincia di Frosinone. Una situazione di lento, impercettibile declino che necessita di una politica organica di rilancio dell’intero settore. Non dimentichiamoci che l’artigianato non è solamente la memoria storica produttiva di una comunità, ma un ammortizzatore sociale indiretto; molti di coloro che fuoriescono dalle grandi imprese e che hanno una professionalità aprono una propria ditta artigiana. Le ditte individuali, le piccole imprese familiari sono oggi le più penalizzate anche dal sistema creditizio; a vantaggio dei grandi colossi imprenditoriali. Lo evidenziano le statistiche periodiche pubblicate dalla Banca d’Italia e dalle diverse analisi di settore. 

Certamente l’immediato futuro vedrà un forte cambiamento. Bisognerà adottare nuove procedure relazionali e commerciali e la digitalizzazione e il web avranno sempre più un ruolo determinante. E’ questo un cambiamento che bisogna che gli operatori economici e le stesse associazioni di categoria devono governare altrimenti si verrà soggiogati da queste nuove dinamiche.

La parola chiave per il 2021 dovrà essere “cambiamento” e “concretezza”. Bisognerà fare sempre più sinergia d’impresa e sostenere finanziariamente le piccole attività produttive in un’ottica di “nuovo inizio”

In tutto questo la politica dovrà avere un ruolo determinante.

Le parole sono finite. Ora i fatti per sostenere i nostri imprenditori, le nostre imprese

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