CLAAI Assimprese:
2021 per una comunità solidale
anche nel mondo della
produzione
e dell’economia
locale per un “nuovo inizio”
Intervento di Ivan Simeone, CLAAI Assimprese Lazio Sud.
Ivan Simeone
Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud
Fare
analisi statistiche sull’economia dei nostri territori, in questo clima di
profonda emergenza sanitaria e sociale in cui siamo immersi è cosa alquanto
ardua e, mai come in questo caso, i freddi numeri e le percentuali non sempre
rispecchiano il “comune sentire” degli operatori sul campo.
Un
indirizzo e un momento di importante “segno” lo ha lasciato SE Mons. Mariano Crociata, Vescovo di
Latina, nei suoi ultimi interventi; sia in quello del 18 dicembre come nell’Omelia
del primo gennaio 2021; una positiva “provocazione” che dobbiamo raccogliere,
al di là delle personali credenze e opinioni.
Lavoro comune e solidarietà,
cooperazione sono i
cardini di un “nuovo inizio” ed è
essenziale raccogliere l’invito del Vescovo per uno “scatto morale” di tutti per superare questa crisi. La
situazione certamente non è delle più semplici.
L’ufficio studi della CGIA di Mestre
ha stimato, a livello nazionale, una perdita di fatturato delle PMI pari a
circa 420 miliardi di euro contro un aumento di fatturato del 17% per le
imprese “big digitali”, cosa questa che fa comprendere il livello di
preoccupazione generale ed è la spia di un cambiamento di cui dobbiamo ormai
tener conto; un “cambiamento” che deve vederci protagonisti sin dalla più
piccola impresa familiare per poi guardare alle grandi realtà imprenditoriali. Tutti
gli indicatori economici e gli studi statistici lanciano un grido di allarme
per una crisi reale che rischia di travolgerci se non la si governi, con
qualche eccezione positiva. Molte saranno le attività che nel 2021 rischieranno di chiudere se
non di limitare la propria attività, non riuscendo a far fronte alla situazione
di indebitamento, qualora non vi siano interventi concreti ed una ripresa
immediata del ciclo economico quotidiano.
Senza
contare tutte le piccole partite IVA
legate alla consulenza amministrativa, intermediazione e quant’altro che sono
state di fatto fermate e non considerate; un
popolo di partite IVA fantasma.
L’ artigianato oggi nella nostra
provincia conta ancora oltre il 18% del totale delle imprese, contro
il 20% della provincia di Frosinone. Una situazione di lento,
impercettibile declino che necessita di una politica organica di rilancio
dell’intero settore. Non dimentichiamoci che l’artigianato non è solamente
la memoria storica produttiva di una comunità, ma un ammortizzatore sociale
indiretto; molti di coloro che fuoriescono dalle grandi imprese e che hanno
una professionalità aprono una propria ditta artigiana. Le ditte individuali, le piccole imprese familiari sono oggi le più
penalizzate anche dal sistema creditizio; a vantaggio dei grandi colossi imprenditoriali.
Lo evidenziano le statistiche periodiche pubblicate dalla Banca d’Italia e
dalle diverse analisi di settore.
Certamente l’immediato futuro vedrà un forte cambiamento. Bisognerà
adottare nuove procedure relazionali e commerciali e la digitalizzazione e il
web avranno sempre più un ruolo determinante. E’ questo un cambiamento che
bisogna che gli operatori economici e le stesse associazioni di categoria
devono governare altrimenti si verrà soggiogati da queste nuove dinamiche.
La parola chiave per il 2021 dovrà essere “cambiamento” e
“concretezza”. Bisognerà fare sempre più sinergia d’impresa e sostenere
finanziariamente le piccole attività produttive in un’ottica di “nuovo inizio”
In tutto questo la politica dovrà
avere un ruolo determinante.
Le parole sono finite. Ora i fatti per
sostenere i nostri imprenditori, le nostre imprese