San Giuseppe
Artigiano: apostolo del lavoro
di Ivan Simeone
Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud
Certamente un momento particolare per tutta
la nostra società, le nostre imprese, i nostri artigiani. Oggi deve anche essere un giorno di speranza e di voglia di ripartire,
più forti di prima. Il nostro lavoro, qualunque esso sia, ha un senso più alto;
una visione “più alta” e mai come in questi momenti vi deve essere l’unità di
intenti di tutti. Non possono e non devono esistere divisioni. Il mondo del
lavoro, del “saper fare”, della produzione è unito! Un unicum.
Oggi si
festeggia non a caso San Giuseppe artigiano. Ma chi è San Giuseppe ? Cosa
rappresenta? Quale insegnamento?
Tutti lo immaginiamo avvinghiato su un
bastone e poi, dopo una fugace comparsa, sparisce, si volatilizza nei Vangeli….ma
è così ?
Ivan Simeone |
Se andiamo un tantino in profondità ci accorgiamo
che San Giuseppe è una figura essenziale, il tipo di
padre che, con discrezione vigila e ti risolve i problemi del quotidiano, colui
che –nella normalità della giornata- ti insegna a lavorare e ad affrontare la
vita di tutti i giorni, senza clamore ma con dedizione e costanza.
Se pensiamo che la vita pubblica di Gesù è durata
circa dai trenta ai trentatré anni, il resto della Sua vita come è stata
vissuta?
Sicuramente come un normalissimo figlio che cercava di
stare appresso al proprio padre. Non dimentichiamoci che Giuseppe era definito
un “artigiano” ovvero, per l’epoca, una persona di ingegno che faceva diversi
lavori di costruzione manuale…quindi certamente non poteva essere un anziano
“abbarbicato” al suo bastone, ma un uomo certamente maturo ma pieno di se per
lavorare e portare avanti anche economicamente la propria famiglia.
Ci aiuta nella riflessione il saggio di Federico
Suàrez, “Gesù sposo di Maria”, per le edizioni ARES che ho
“ripescato” nella mia libreria. Consiglio a tutti di dargli una letta.
San Giuseppe potrebbe essere un esempio da seguire per
tutti i Papà, discreti ma poi essenziali; San Giuseppe esempio per tutti coloro
che si rimboccano le maniche per immergerle nel lavoro di tutti i giorni, qualsiasi
esso sia…
San Josemarìa Escrivà, in una delle sue più importanti omelie,
“Nella bottega di Giuseppe” (in
E’ Gesù che passa” – Ed. ARES) focalizza proprio la figura di San Giuseppe ed
al senso ultimo del lavoro quotidiano, del lavoro giornaliero… “San Giuseppe –ci rammenta San
Josemaria- non era l’uomo delle
soluzioni facili e miracolistiche; era uomo perseverante, tenace e
–all’occorrenza- ingegnoso”….un uomo che lavorava per la sua famiglia
“con un lavoro ben fatto…..La sua attività professionale era orientata al
servizio degli altri, a rendere più gradevole la vita delle famiglie del
villaggio; ed era certamente accompagnata da un sorriso, da una parola
opportuna…..”
Ed allora perché non cominciare a raffigurarlo giovane
ed operoso?
Buon primo maggio a tutti.