domenica 24 novembre 2019
domenica 10 novembre 2019
Rassegna stampa
Intervista pubblicata sulquotidiano on line www.h24notizie.com
“CLAAI Assimprese Lazio Sud”: una nuova
esperienza tra professionalità e sussidiarietà al servizio dell’impresa
e delle famiglie.
Intervista a Ivan Simeone
Direttore CLAAI Assimprese
Ivan Simeone, classe
62, proveniente da una lunga esperienza nell’Associazionismo d’impresa, dal
mese di ottobre 2019 alla direzione della “CLAAI Assimprese Lazio Sud”, la
Confederazione delle Libere Associazioni Artigiane Italiane, per la provincia
di Latina e di Frosinone. Consulente aziendale, attento alle problematiche del
credito per le piccole imprese de alla finanza agevolata.
Cosa è
la CLAAI Assimprese?
E’
l’associazione datoriale che rappresenta il mondo dell’artigianato e le piccole
imprese. La CLAAI è una delle Organizzazioni datoriali storiche, fondata nel 1954 opera su tutto il
territorio nazionale. Dall’ottobre scorso abbiamo strutturato una realtà che
guarda ai territori delle province di Latina e di Frosinone, in vista della
probabile fusione delle camere di commercio in un’unica realtà economica
interprovinciale. Il nostro obiettivo è quello di offrire veri e professionali servizi agli imprenditori e alle loro
famiglie e di supportarli nei confronti delle Istituzioni locali. In realtà
siamo un network di partite IVA, di artigiani, imprenditori che insieme
vogliono fare “un business sano” e socialmente utile. Creare una vera
interazione.
Ovviamente
siamo supportati da partner di primaria importanza nazionale e da imprenditori
sani.
Quale
il suo DNA ?
La
CLAAI è una Organizzazione che si fonda sulla “libertà di impresa” e di Organizzazione. Noi di “CLAAI Assimprese” guardiamo all’insegnamento sociale del
Magistero cattolico e cerchiamo di dare forza ad una vera “rete amicale” tra operatori economici,
imprenditori e professionisti, mettendo
al centro la “Persona”, l’imprenditore, l’artigiano con la sua famiglia.
Cerchiamo, pur tra mille difficoltà, di vivificare nel nostro quotidiano
concetti come la sussidiarietà, il welfare sociale e di comunità, una
azione d’impresa che riesca a coniugare la produzione con l’economia sociale.
Quali
le priorità ?
Le
priorità, purtroppo, sono molteplici.
In
primis dobbiamo sostenere le aziende nell’accesso
al credito e ai finanziamenti agevolati. Bisogna “accompagnare” l’azienda
in ogni momento delle operazioni di affidamento anche con una attenta e
professionale azione di preparazione documentale e amministrativa. Spesso collaboriamo
al fianco dei commercialisti dell’imprenditore e con i consulenti degli
Istituti di credito a noi collegati. Ma molte altre sono le problematiche: l’informazione corretta è una delle
priorità. Spesso l’imprenditore non è correttamente informato sulle
opportunità e non pochi sono i personaggi che rischiano di portarli nelle
sabbie mobili. Noi operiamo non solo con le convenzioni bancarie ma anche con
l’accesso ai bandi locali e nazionali, bandi europei, leggi agevolative, confidi
di garanzia, microcredito…..
La
Formazione e la “cultura d’impresa” è un altro lato dolente. Molte opportunità,
anche finanziate, non vengono colte dal piccolo imprenditore. L’imprenditore deve essere seguito da
professionisti validi e “certificati”. Una oppportunità ancora inespressa
sono i vari Enti bilaterali, primo
fra tutti i fondi interprofessionali. Possiamo
fare molto se si crea una sinergia vera tra Corpi intermedi, Istituzioni ed
imprenditori.
Il Welfare è un’altra sfida del
nostro tempo; mi riferisco sia al
welfare aziendale ma anche al “welfare
di comunità” per sostenere le nostre famiglie. Dobbiamo guardare ad un
“Nuovo Sociale”
Come è
lo stato dell’Associazionismo d’impresa ?
Dobbiamo
essere sinceri fino in fondo. La situazione è oggettivamente critica. Oggi
molte Organizzazioni vi è il rischio di avere realtà auto referenziate e molte
associazioni vivono ancora con logiche di altri tempi. Le Istituzioni e la
politica dominante certamente non ci aiuta…anzi. Si cera in tutti i modi di
ridimensionare se non addirittura liquefare il mondo della rappresentanza
d’impresa come tutti i corpi intermedi che, non dimentichiamolo, sono
patrimonio della nostra cultura.
Ma oggi o si ha il coraggio
di ragionare in maniera diversa, nuova, alla portata dei tempi che viviamo o si
è out!
Il
quotidiano, per assurdo, va molto più veloce dell’oggi….bisogna guardare sempre
a quello che potrà essere “il giorno dopo”. Bisogna connettere la professionalità
nell’erogare servizi alle imprese, servizi sempre più competitivi, al ruolo
sociale e sindacale che deve essere impermeabile ai partitismi.
L’ Associazione deve
fare realmente gli interessi delle impese ed offrire opportunità di fare
business; è una lobby, uno “strumento pulsante” che deve creare opportunità.
Gli imprenditori associati devono poter interagire tra loro.
La
politica attuale ha paura dei corpi intermedi. Si fa di tutto per abbattere i
soggetti intermedi affinché il cittadino, la singola impresa sia sola davanti
al potere politico e, quindi, essere più debole. Ricordiamoci di Italo Calvino quando ci dice che “Le associazioni rendono l'uomo più forte e
mettono in risalto le doti delle singole persone.”
Una
domanda personale: quali sono le sue figure di riferimento ?
Da
ragazzo, a Roma, sono cresciuto nell’associazionismo cattolico, in particolare
in Comunione e Liberazione. Parliamo del lontano 1970-1980. L’insegnamento di Don Luigi Giussani, ieri come oggi, è stato (ed è) un punto di riferimento
imprescindibile.
Negli
anni universitari ho poi incontrato alcuni amici professionisti che mi hanno
dato da leggere un libricino dal titolo particolare: “Cammino”. Erano gli
scritti di un sacerdote spagnolo che parlava di santità nella vita quotidiana e
nel lavoro professionale, tra le pentole di cucina come nell’azienda o alle
prese dei problemi di tutti i giorni. Parlava di Famiglia e di trarre slancio
dalle cadute. Era San Josemaria Escrivà.
Sono i miei due autorevoli “Amici” che mi accompagnano giornalmente.
Ci sono alcune letture
particolarmente care ?
Certamente
Charles Peguy è un autore di
riferimento per il suo insegnamento. Come gli scritti di Tichner sull’etica della solidarietà e del lavoro,
uno dei filosofi di riferimento dell’esperienza polacca di Solidarnosc. Gli
scritti di Exupery sono
certamente da leggere come riferimento è anche la figura di Olivetti con la sua esperienza
imprenditoriale di comunità”. Una lettura che consiglio a chi opera nel mondo
dell’associazionismo d’impresa è l’enciclica di Benedetto XVI “Caritas In
Veritate” che è oggi sempre più valida ed è una vera “bussola” per
orientarsi nel sociale vissuto; punto di arrivo ma sintesi di tutto il
Magistero sociale che richiama anche l’insegnamento di San Giovanni Paolo II.
Vi sono poi esperienze “socio-economiche” interessanti come l’ Economia di
Comunione.
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