Il “Saper Fare” oltre
agli aspetti economici….
Quando la famiglia si
fa anche impresa. Un pò di dati...
di Ivan Simeone
In
questi giorni sentiamo un gran parlare di aspetti legati alla Famiglia. Pro –
Contro…tutto in riferimento al Congresso Internazionale della Famiglia di
Verona. Toni molto accesi, fin troppo! Si dice e si sente di tutto,
forse qualche strumentalizzazione di troppo e qualche voce “fuori dal coro”. Non
voglio in questa sede entrare nel merito.
Un
aspetto invece su cui vorrei richiamare l’attenzione è la dimensione familiare che “entra” nella nostra realtà economica
nazionale e locale, mi riferisco alle tante micro attività d’impresa che
hanno alla base proprio la famiglia, imprese tipicamente familiari che
rappresentano un volano essenziale per la nostra economia. In particolare il mondo delle imprese artigiane è tipicamente a
conduzione familiare. I figli, la moglie, i parenti sovente entrano
direttamente nei processi produttivi e lo stesso “imprenditore” è lavoratore di
se stesso. E’ questa una dimensione che non possiamo disconoscere. La micro
e piccola impresa è la nostra risorsa nei momenti di crisi economica generale.
Se
andiamo a leggere i dati pubblicati (fonte Ufficio Studi Confartigianato “Territori
2018”) ci rendiamo conto come a livello nazionale le imprese (microimprese) che
hanno fino a dieci dipendenti raggiungono quota 4.180.870 pari al 95,2% del
totale delle imprese. Nella nostra provincia raggiungiamo il 95,9% con 35.421
micro aziende. Numeri importanti che nascondono dietro oltre il 45% degli
occupati che sale al 65% se consideriamo anche le “piccole” imprese entro i 50
addetti. Solo a Latina, statisticamente “nascono” al giorno ben 2 imprese
artigiane. Se andiamo ad osservare solo i dati relativi alle aziende artigiane,
nel Lazio queste ammontano 95.375 (registrate al 31 dicembre 2018) e nella sola
provincia di Latina si arriva ad 8.896 imprese artigiane. Sono numeri
importanti soprattutto se si pensa che dietro alle statistiche ci sono numerose
famiglie e lavoratori.
Stefano Zamagni, noto economista e docente all’Università di
Bologna, in una intervista pubblicata qualche tempo fa su “La Piazza della
Provincia”, a firma di Giovanni Cioria, ha parlato espressamente di “sapienza artigianale”, valorizzando i
mestieri artigiani, il saper farre. “La
parola arte –puntualizza Zamagni- dal
greco, significa virtù, quindi artista. L’ artigiano è un virtuoso. Assoma in sé
sia il momento creativo, sia l’esecutivo….. in Italia, gli artigiani non sono
mai stati aiutati. Nel dna dell’italiano medio c’è l’artigianato. Non siamo
uomini da grandi fabbriche. Naturalmente, oggi giorno, colui che lavora e
pensa, pensa e lavora va rivisto alla radice. E va innovato. Negli ultimi 30
anni è stato pensato alla grande impresa, accantonando l’artigianato”.
Il
Prof. Luigino Bruni, economista ed
accademico, parlando di “economia
sociale” in un articolo pubblicato sul quotidiano Avvenire del 2012, ha
evidenziato come proprio le piccole attività d’impresa, aziende a conduzione
familiare, nelle sue svariate forme, sono proprie di una economia sociale che
ancora oggi detengono il primato nel nostro Paese.
“È il nostro un modello –sottolinea il Prof. Bruni- dove l’impresa si fa carico di problemi sociali e familiari che non trovano
posto in un modello di business is business. Ancora oggi, tra i dipendenti di
queste nostre imprese ci sono alcune persone (a volte molte) che non dovrebbero
esserci sulla base del puro calcolo economico costi-benefici, ma che vi restano
perché l’imprenditore porta nell’impresa anche e soprattutto brani di vita
civile, amici, persone in difficoltà…”
Sono
questi solo alcuni spunti di riflessione anche per le dinamiche del nostro
territorio che necessita di una azione a sostegno delle micro imprese, delle
tante aziende a conduzione familiare, delle imprese al femminile; tutto un
tessuto imprenditoriale che deve essere supportato ed incentivato nel concreto.