Dal meeting
di Rimini 2015: una riflessione.
Una
sfida accettata quattro anni fa e che, anno dopo anno, rinnoviamo puntualmente !
di
Ivan Simeone
direttore provinciale
“Confartigianato Imprese Latina”
Si sono susseguite, in maniera
convulsa ma ricche di una concretezza intrisa di valori, le attività al meeting
internazionale di Rimini, organizzato e promosso da “Comunione e Liberazione”,
il movimento di don Luigi Giussani, sacerdote ed educatore.
Siamo ormai al termine di questa
edizione. Convegni di economia e dibattiti si sono intersecati con appuntamenti
culturali. Mondo del lavoro, dell’impresa e no profit in un continuo dialogo.
Ma
il meeting non è solo cronaca politica, come i quotidiano vogliono far apparire;
stampa che accende i riflettori solo per la passerella e le dichiarazioni del
personaggio politico di turno, cercando in tutte le maniere di cercare “il caso”.
Il
meeting è ben altro; è un incontro di esperienze, la testimonianza di una
presenza vissuta quotidianamente, giorno dopo giorno.
“Confartigianato Latina” è presente per il quarto anno consecutivo al
meeting, “evento” che è ormai diventato il primo (se non l’unico) grande appuntamento
di confronto e dibattito a tutto campo del Paese; osservatorio privilegiato per
cercare di comprendere la politica dell’oggi, con uno sguardo ai grandi temi
della nostra società.
Una finestra internazionale aperta sul
mondo dell’economia, della fede, della cultura cercando gli elementi di unità e
non di divisione.
La presenza di “Confartigianato Latina”
è stata già “spiegata” più volte.
Sembra strano che una Associazione di
categoria, che rappresenta aziende familiari, imprese artigiane, PMI…con i
propri servizi per la persona (Patronato, CAAF, sindacato pensionati, ente di
promozione culturale e sociale…) e per le aziende, partecipi e si “immerga” in questo
grande appuntamento; meeting che più volte ha visto protagonisti i vertici della
Confartigianato nazionale.
La
nostra partecipazione – abbiamo evidenziato in una nostra pubblicazione
appositamente realizzata e diffusa al meeting- vuole essere certamente una opportunità per le nostre aziende e il
nostro mondo, per relazionarsi con altre realtà socio economiche ma anche una
rinnovata testimonianza di partecipazione.
Un amico, provocatoriamente, ci ha
chiesto: “ma quali sono i costi-benefici
?”
I benefici certamente sono
essenzialmente nei tanti rapporti che si vanno a strutturare, opportunità che
nascono e che si possono sviluppare durante l’anno, in una grande rete
relazionale cui puoi entrare e condividere (anche per “fare affari”), ma
probabilmente il beneficio maggiore è quello che dà i suoi effetti non
immediati ma nel tempo: la capacità di
affrontare il quotidiano con occhi nuovi e con la consapevolezza che, anche
dinanzi alle tante problematicità giornaliere, vi è la possibilità di andare
avanti con una visione più ampia e, probabilmente, più profondamente Vera.
Fare impresa oggi non può ridursi
solamente al “fare affari”, business, (certamente cosa questa essenziale per
una azienda) ma anche dare un senso etico al lavoro ed alla produzione stessa. Bisogna
cercare di dare un “senso alto” al nostro quotidiano puntando su una economia
che ponga al suo centro la persona.
Noi
di Confartigianato, anche con questa partecipazione “attiva” al meeting, ci
proviamo. E’ una sfida che abbiamo accettato quattro anni fa e che rinnoviamo
puntualmente, anno dopo anno.