Legge di stabilità 2015:
“Confartigianato Persone”
chiede più sostegno
a famiglie e anziani.
Quando la certezza è un
optional !
Ivan Simeone
direttore Confartigianato Imprese Latina
Il “fenomeno
Papa Francesco”, è quanto di più anomalo sta succedendo.
Tutta la stampa lo osanna (ma poi non
approfondiscono i Suoi scritti!), politici e opinion leader (anche radical
schic) lo prendono come esempio ma, all’atto pratico, tutti non seguono le Sue
indicazioni…sempra quasi un comportamento paranoico di una certa stampa e di
certi nostri politicanti….
Papa Francesco ribadisce il ruolo della Famiglia
e del matrimonio e, di contro, i “nostri” politici (anche coloro che si dicono
cattolici) portano avanti iniziative legislative che vanno –di fatto- nel senso
opposto; Papa Francesco parla di uso corretto del denaro …. ma il mondo
politico non riesce a autoregolarsi i propri benefici economici; Papa Francesco
parla di sussidiarietà e dell’importanza dei corpi intermedi per l’inclusione
sociale e i legislatori cercano di limitare i sindacati, CAAF e Patronati
tagliando risorse….e così via, fino ad arrivare all’ultimo appello del Santo
Padre che invita a proteggere il giusto riposo del lavoratore e del diritto
alla pensione….e vediamo che il tema “pensioni” è sempre nell’occhio del
ciclone con aggiustamenti, riposizionamenti, aggiornamenti, tagli … e
quant’altro possibile, offrendo al pensionato una grande incertezza sul suo
futuro. La certezza ormai, è bene dirlo, non abita più nella nostra realtà.
Questo è un grande danno. Ormai le “modifiche” sono annuali.
Oggi le proposte di emendamenti alla legge di
stabilità 2016, in materia pensionistica, guarda al “pianeta donna” e al mondo
del part time, come analiticamente ci evidenzia
Francesca Vinciarelli nel suo articolo su Pmi.it.
Sempre sulla legge di stabilità, nel suo complesso, si auspica che la
“strada imboccata” sia quella della riduzione di tasse, incentivare i consumi e
dare respiro al sociale. Sarà possibile ?
Nella manovra, come evidenziato dalla Confartigianato ANAP, vi sono anche
alcuni interventi a sostegno dei nuclei familiari e per la terza età.
Ma vediamo alcuni aspetti.
Detrazioni fiscali per
interventi di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica e acquisto
di mobili
Viene confermata la detrazione al 50% sulle spese sostenute
per le ristrutturazioni edilizie. La detrazione viene mantenuta anche per
l’acquisto dei mobili e di grandi elettrodomestici. Si conferma al 65% il
cosiddetto “ecobonus”, la detrazione sulle spese per gli interventi di
riqualificazione energetica degli immobili.
Viene anche istituita a favore delle
giovani coppie costituite da almeno 3 anni - in cui almeno uno dei due abbia
meno di 35 anni -, che acquistano un immobile da adibire ad abitazione
principale, una detrazione dall'imposta lorda non superiore a 8.000 euro, per
le spese documentate sostenute per l'acquisto di mobili ad arredo della
medesima unità abitativa.
Riduzione canone RAI
Il Canone Rai scende dagli attuali
113,50 a 100 euro e viene addebitato nelle bollette elettriche. Restano in
vigore le attuali esenzioni per i cittadini sopra i 75 anni. Qualora si siano
autorizzate le società elettriche per l'addebito diretto sul conto corrente
bancario o postale, questo si intende esteso al pagamento del canone di
abbonamento televisivo. Per il 2016 il canone è addebitato sulla prima fattura
relativa alla fornitura di energia elettrica successiva alla data di scadenza
del pagamento del medesimo canone.
Invecchiamento attivo e
part-time lavoratori anziani
Il Disegno di legge non contiene la
flessibilità in uscita di cui molto si è parlato, ma c’è una norma finalizzata
ad accompagnare i lavoratori più anziani al pensionamento in maniera attiva e
progressiva. Chi ha più di 63-64 anni e ha maturato i requisiti contributivi
per andare in pensione potrà chiedere al datore di lavoro il part-time dal 40
al 60 per cento ottenendo mensilmente in busta paga una somma – al netto di
tasse e contribuzione - corrispondente alla contribuzione previdenziale a fini
pensionistici a carico del datore di lavoro relativa alla prestazione
lavorativa non effettuata. Lo Stato si farà carico dei contributi figurativi in
modo che il lavoratore, quando avrà l’età anagrafica per andare in pensione,
non abbia grandi penalizzazioni.
Osservazioni: E’ un norma
interessante, che si spera possa avere larga attuazione anche per creare
occasioni di impiego per i giovani. Da notare che, secondo quanto riporta
letteralmente la norma, in busta paga andrebbe la sola quota di contribuzione a
carico del datore di lavoro.
No tax area pensionati
Viene incrementata la “no tax area”
per i pensionati, ossia la soglia di reddito entro la quale i pensionati non
versano l’Irpef. Per i soggetti sopra i 75 anni si passa dall’attuale soglia di
7.750 euro a 8.000 euro, come per i lavoratori dipendenti. Per i pensionati di
età inferiore ai 75 anni la “no tax area” aumenta da 7.500 euro a 7.750 euro.
Osservazioni: Si tratta di una
misura che accoglie, seppur parzialmente, una delle storiche richieste
dell’ANAP e del CUPLA. Peccato che vada in vigore solo dal 2017.
Indicizzazione pensioni
Viene esteso al 2017-2018 il
meccanismo di indicizzazione delle pensioni superiori a 4 volte il minimo
(circa 2.000 euro). I trattamenti tra 3 e 4 volte il minimo avranno
riconosciuta un’indicizzazione nella misura del 95%; i trattamenti tra 4 e 5
volte il minimo avranno un’indicizzazione al 75% (anziché al 90%); i
trattamenti compresi tra 5 e 6 volte il minimo riceveranno una rivalutazione
del 50% (anziché 75%), quelli superiori a 6 volte il trattamento minimo al 45%
(anziché al 75%). Resta confermata l’indicizzazione al 100% per le pensioni
fino a tre volte il minimo.
Osservazioni: Dopo i ripetuti
interventi degli scorsi anni, che hanno limitato (o annullato) l’indicizzazione
delle pensioni, ancora una volta si penalizzano i pensionati in essere nel
recupero del potere di acquisto dei loro trattamenti rispetto all’inflazione.
Anche se si interviene sulle pensioni medio-alte (ma chi prende 2.000 euro di
pensione lorda non può certo considerarsi ricco!) il sistematico annullamento,
parziale o totale, del recupero dell’inflazione finisce per far diventare
relativamente poveri anche coloro che hanno versato fior di contributi durante
la vita attiva ed hanno importi pensionistici relativamente alti. Questo
intervento è rivolto a finanziare i costi delle misure in materia di opzione
donna, part-time e no tax area.
Osservazioni sull’intero articolo
19: Nell’articolo 19 da una parte si concedono delle opportunità ai
lavoratori per ridurre le rigidità della legge Fornero (opzione donna,
part-time lavoratori anziani) e si stabilisce parità fiscale (o quasi) tra
lavoratori dipendenti e pensionati nell’assoggettamento a tassazione dei
redditi, dall’altra si utilizzano ancora una volta le stesse pensioni, anche se
quelle medio-alte, come una sorta di bancomat da cui attingere per i diversi
usi. A pagare queste misure saranno sempre i pensionati, mai che si
intervenga nei loro confronti riconoscendo il ruolo che hanno avuto per la
crescita e lo sviluppo del Paese.
Lotta alla povertà
Viene istituito presso il Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali il “Fondo per la lotta alla povertà e
all’esclusione sociale”, con priorità per le famiglie povere con minori a
carico, al quale è assegnata la somma di 600 milioni di euro per il 2016 e di
un Miliardo a decorrere dal 2017. Il Fondo, che è una sostanziale novità,
finanzierà la legge delega sulla povertà che verrà approvata come collegato
alla legge di stabilità. Viene poi istituito, in via sperimentale, un altro
fondo finalizzato a misure di sostegno contro la povertà educativa, alimentato
da versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie. Attraverso questa seconda
iniziativa si rendono disponibili ulteriori 100 milioni l’anno. Sarà un decreto
del ministero del Lavoro a stabilire la platea di riferimento dei beneficiari.
Osservazioni: Secondo i dati
Istat (riferiti al 2014) in Italia ci sono 7 milioni 815 mila poveri (2 milioni
654 mila famiglie), di cui 4 milioni 102 mila in povertà assoluta (1 milione e
470 mila famiglie, di cui circa 1 milione con minori a carico). Facendo dunque
una stima approssimativa e supponendo nel calcolo che i 600 milioni vengano
distribuiti a tutta la platea dei poveri assoluti, si parlerebbe di interventi
per 12 euro in più al mese a persona, 34 euro lordi a famiglia. Se il conto si
fa sulle sole famiglie con figli minori in povertà assoluta, si arriva allora a
un incremento di risorse a famiglia pari a circa 50 euro lorde al mese. Se il
conteggio si fa su tutta la platea di poveri, si parla invece di appena 18 euro
lorde al mese a famiglia.
Si tratta, quindi, di un intervento
apprezzabile nelle finalità, ma largamente insufficiente per alleviare le
condizioni di povertà in Italia, ivi comprese quelle degli anziani, che ancora
una volta vengono trascurati.
Non autosufficienze
Si istituisce, presso il Ministero
dell'economia e delle finanze, un Fondo di 90 milioni di euro destinato al
finanziamento di misure per il sostegno delle persone con disabilità grave, in
particolare stato di indigenza e prive di legami familiari di primo grado
(Legge sul “Dopo di noi”).
Si prevede, inoltre, l'incremento di
150 milioni, a decorrere dall'anno 2016, dello stanziamento del Fondo per le
non autosufficienze, anche al fine di finanziare interventi a sostegno delle
persone affette da sclerosi laterale amiotrofica.
Osservazioni: Il giudizio sulla
norma non può che essere molto negativo, in quanto prevede soli 150 milioni per
il Fondo per la non autosufficienza, a differenza dello scorso anno in cui le
risorse stanziate ammontavano a 400 milioni, misura quest’ultima già largamente
inadeguata. Sono poi previsti 90 milioni per i disabili senza familiari. Si
tratta di una grave sottovalutazione dei problemi legati alla non
autosufficienza, e non si tiene conto dei sacrifici e del ruolo di supplenza
che viene esercitato dai milioni di famiglie con un handicappato grave in casa
o ricoverato in Istituti privati.
Il Fondo per le non autosufficienze è
stato istituito nel 2006 al fine di garantire “l’attuazione dei livelli
essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio
nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti”.
Dopo un finanziamento iniziale di 300
milioni nel 2007 e di 400 milioni per i due anni successivi, il Fondo è rimasto
azzerato per due annualità (2011 e 2012), è stato ripristinato per il 2013 (275
milioni) e confermato per il 2014 (350 milioni).
Per il 2015 il disegno di Legge di
Stabilità aveva stabilito inizialmente una dotazione di 300 milioni di euro, portate
poi a 400 milioni dopo le vibrate proteste della società civile e di parti
politiche.
Piani di rientro e
riqualificazione degli enti del Servizio sanitario nazionale e aziende
sanitarie uniche
Al fine di favorire la corretta ed
appropriata allocazione delle risorse programmate per il finanziamento del Ssn
e per l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (lea), vengono
disciplinate le procedure per conseguire miglioramenti nella produttività e
nell’efficienza degli enti del Servizio sanitario nazionale, nel rispetto
dell’equilibrio economico finanziario e nel rispetto della garanzia dei Lea.
Disposizioni in materia di
acquisizione di beni e servizi degli enti del Servizio sanitario nazionale
Per garantire la effettiva
realizzazione degli interventi di razionalizzazione della spesa, gli enti del
Servizio sanitario nazionale sono tenuti ad approvvigionarsi, in via esclusiva,
dalla Consip.
Aggiornamento livelli
essenziali di assistenza e livello del finanziamento del fabbisogno sanitario
nazionale standard per l'anno 2016
Sono previste le procedure per la
definizione e l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, per i quali
è finalizzata una somma di 800 milioni di euro.
Il livello del Finanziamento del
fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato è rideterminato,
per l'anno 2016, in 111.000 milioni di euro.
Osservazioni: Il Fondo sanitario
Nazionale viene incrementato di un Miliardo rispetto al 2015, mentre il
"Patto per la salute" tra Stato e Regioni, firmato il 10 luglio 2014,
stabiliva che il Fondo sarebbe dovuto essere di 113,3 Miliardi nel 2015 e di
115,4 Miliardi nel 2016. La coperta è quindi corta, considerato anche che 800
milioni del Fondo vengono vincolati per pagare i nuovi “Lea”, cioè i livelli
essenziali di assistenza che devono essere assicurati su tutto il territorio
nazionale. Il rischio è ancora una volta che i costi vengano pagati dai
cittadini con nuove addizionali o aumenti dei tickets sanitari.
Riduzione stanziamenti per i
patronati e i CAF
Vengono ridotti di 48 milioni di euro
gli stanziamenti per il finanziamento degli istituti di patronato. Gli
stanziamenti per i CAF vengono diminuiti di 100 milioni.
Osservazioni: Dopo i tagli dello
scorso anno, che si è riuscito a contenere dopo un’aspra battaglia, ancora una
riduzione dei fondi dei patronati, in contrasto col ruolo di ausilio sempre più
importante esercitato nei confronti dell’INPS e della importante funzione
assistenziale verso i cittadini.
Ugualmente criticabile è il taglio ai
finanziamenti dei CAF, per i quali, peraltro, sono previste condizioni ancor
più stringenti. Un taglio di 100 milioni non solo è assai rilevante, ma del
tutto incompatibile con il ruolo di sostegno svolto e con il più elevato
livello di responsabilità assunto nell’ambito dell’ambizioso progetto della
dichiarazione precompilata, senza alcun incremento di oneri per lo Stato.
Circolazione del contante
Viene innalzato a tremila euro il
limite dei pagamenti in contanti, dagli attuali mille. Anche l’affitto, fino a
tremila euro, si potrà pagare in contanti.
Osservazioni: Si tratta di una
misura apprezzata da Rete Imprese Italia, in quanto favorisce l’attività
economica delle imprese, soprattutto quelle transfrontaliere.
CAF e dichiarazione redditi
precompilata
Alcune importanti novità riguardano i
CAF e le dichiarazioni reddituali.
Nel 730 Precompilato 2016 verranno
inserite anche le spese sanitarie. Per permettere all’Agenzia delle Entrate di
disporre dei dati necessari, strutture sanitarie e medici devono trasmettere,
pena sanzioni, tutte le informazioni sulle prestazioni erogate nel 2015.
Tutti i cittadini, indipendentemente
dalla predisposizione della dichiarazione dei redditi precompilata, potranno
consultare i dati relativi alle proprie spese sanitarie acquisiti dal Sistema
Tessera Sanitaria mediante servizi telematici. Cambiamenti in arrivo anche per
i requisiti dei CAF e per gli adempimenti a loro carico.
www.ivansimeone.blogspot.it