Anche a Latina
il film-documentario “La Terra di Maria”.
Un fenomeno
nuovo, al di là del marketing….
In programmazione al Corso (Latina) e al Cinema Teatro
Traiano (Terracina).
E’
stato un successo. Del tutto inaspettato. Prima in Spagna, ed ora, da qualche
mese, anche in Italia e in un’altra ventina di Paesi.
Il docu-film La Terra
di Maria sta riempiendo i cinema solo con il passaparola ed internet.
Qualche trailer in rete ma nessuna pubblicità televisiva.
All’
“Adriano” di Roma, non sono bastati i posti. Lo stesso è accaduto in altri
locali. Ed ora il film arriva a Latina. Con le stesse prospettive.
Siamo
di fronte ad un fenomeno nuovo, di grandi proporzioni, che va al di là del
marketing, della comunicazione tv. Quasi un’opera da samizdat, sotterranea, che
si afferma da bocca ad orecchio. Si spande come olio.
Il
regista, Juan Manuel Cotelo, non è nuovo a questi primati. L’altra sua opera: L’Ultima
cima (2010), storia di un sacerdote (don Pablo Dominguez) appassionato di
montagna (viene la voglia di paragonarlo a Piergiorgio Frassati) e morto nel
2009 mentre scendeva dal Moncayo, ha
battuto al botteghino i ben più reclamizzati Sex and the city e Harry
Potter.
La Terra di Maria, uscito
lo scorso Natale in Spagna, indaga due fenomeni connessi: il senso di felicità
e l’appartenenza al cattolicesimo. Lo fa senza alcun fine apologetico. Ma
cercando di capire cosa sia accaduto ad una serie numerosa di persone
normalissime, alcune un tempo decisamente contrarie alla Chiesa, in dieci Paesi
del mondo.
Quasi
un’indagine investigativa, da agente segreto, con tante domande poste e tante
risposte ottenute. Un verbale scritto e visivo dove passa la vita di donne e
uomini trasformati. Dove la molla dell’inchiesta è quella di voler comprendere
quella strana gente che crede ad una donna vergine che ha dato alla luce un
Dio, che fa compagnia e sostiene la vita buona delle persone.
Un’indagine
sul significato della vita, sul senso della morte, sul come rendere in pienezza
la quotidiana esistenza.
Cotelo,
47 anni, oltre che regista, è stato anche produttore del film ed attore. E in
questo ruolo, ha assunto le vesti di una specie di agente segreto, o avvocato
del diavolo, come si firma in una lettera agli spettatori in cui afferma: «Se
Dio e la Bibbia fossero invenzioni della fantasia, sarebbe bene dimenticarseli
insieme ad altri personaggi delle favole. Ma se fosse vero che siamo amati,
perdonati, cercati e attesi da Dio… Se fosse vero che chiunque può conoscere
Dio, perché Dio non si rivolge alle persone speciali, ma è per tutti, ovunque
oggi… sarebbe forse il caso di smettere di parlare di Dio e iniziare a parlare
con Lui…».
Una
conclusione a cui l’ “avvocato” arriva dopo aver ascoltato John Rick Miller,
ricco imprenditore statunitense, ex consigliere del governo USA, un tempo
accanito oppositore della Chiesa Cattolica; oppure, John Bruchalski, già
ginecologo abortista di Washington D.C., che volendo aiutare le donne, si
accorge che quella non è la modalità adeguata; o, ancora, Silvia Buso, bella e
atletica ragazza padovana che, all’improvviso, viene colta da crisi
epilettiche, diventa paraplegica e finisce su una sedia a rotella, sino al
“miracolo” di Medjugorje. Oppure, Salvador Iniguez, messicano, infermiere, che
spende la sua vita tra prostitute e derelitti, e si sente felice.
Gente
cambiata da un incontro. Gente lontana che torna e accoglie la Fede.
Il
film non arriva ad alcuna conclusione. La lascia allo spettatore.
E’
solo un metodo di indagine per capire quella nuova “felicità” che ha colto
personaggi lontani cui la vita è mutata seguendo una strada.
Che
sia “La ricetta di Dio”?
Libertà
di pensiero e di giudizio, senza però nulla escludere, nulla censurare. Una
categoria delle possibilità.
Prossime proiezioni:
Latina
–
Cinema Corso Martedì 9, ore 16:30, 18:30, 20:30 e Lunedì 15, ore 16:30, 18:30,
20:30. Inoltre l’ 11 e il 14 Dicembre.
A
Terracina,
Cinema Teatro Traiano, Giovedì 11 Dicembre ore 18:30 e 20:30, Venerdì 12
Dicembre ore 18:30 e 20:30, Sabato 13 Dicembre ore 18:30 e 20:30 e Domenica 14
Dicembre ore 18:30 e 20:30.
Latina
8 / 12/ 2014